Piedi e bambini: il piede piatto, cosa è, le cause, come curarlo

Il piede piatto è una problematica che affligge non pochi bambini e condiziona in parte la deambulazione. Cosa è, quali sono le possibili cause, come si fa la diagnosi e come si cura. 

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Se avete notato che il vostro bambino cammina tenendo i piedini in modo leggermente pronato, la causa potrebbe essere il piede piatto, una condizione fisiologica causata, si pensa da diversi fattori.

Scopriamo cosa è, quali sono le possibili cause, come si effettua la diagnosi e quali sono le cure, alla luce del parere degli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Piede piatto : cosa è

Piede piatto cosa è
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Il piede piatto idiopatico è una condizione fisiologica per cui il piedino del bambino presenta un abbassamento della volta plantare nella parte interna. Come specificato dagli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, prima dei due anni di età l’assenza della volta plantare è il più delle volte dovuta alla ‘sovrabbondanza del tessuto adiposo’ che crescendo si ridurrà naturalmente.

Per quanto riguarda la storia del ‘piattismo’ gli esperti parlano di ‘conformazione delle ossa tarsali, insufficienza muscolare e lassità legamentosa:

“Con la crescita, la morfologia delle ossa tarsali si modifica sotto la spinta di fattori genetici e stimoli ambientali, la muscolatura plantare e mediale acquisisce progressivamente un’adeguata funzione, si riducono la lassità legamentosa e la presenza di pannicolo adiposo plantare. Generalmente il piede acquisisce la normale morfologia e funzione intorno ai 6-7 anni, anche se talvolta il processo di formazione si protrae fino all’adolescenza. Spesso, soprattutto nei primi 3 anni, al piede piatto si accompagna un ginocchio valgo (ginocchio ad X), che tende anch’esso a risolversi spontaneamente con la crescita”

Piede piatto: quali possono essere le cause

Piede piatto quali possono essere le cause
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La condizione fisiologica del piede piatto può avere cause di diversa natura, tra cui anche quella traumatica che però non è indicativa di nessuna condizione pre esistente. Si può parlare dunque di:

  • Cause congentite che possono interessare problematiche relative a malformazioni osee oppure condizioni patologiche a livello tendineo, ad esempio nei bambini che presentano un tendine di Achille corto.
  • Cause Neuromuscolari: il piede piatto può sopraggiungere in seguito a paralisi celebrale infantile, miopatie o distrofie o da lassità articolare tipica di alcune malattie sistemiche.
  • Post traumatica: per esempio in seguito alla frattura, in particolare dell’Astragalo e del calcagno.
  • Infiammatoria: il piede piatto può insorgere a causa della presenza di artrite iodiopatica giovanile.
  • Idiopatica: indicando come ‘idiopatica’ una patologia si vuole indicare la causa come sconosciuta.

Una volta osservato che il bambino tende a mettere i piedini pronati e assume una deambulazione poco fluida, ci si dovrà rivolgere al proprio medico pediatra che a sua volta prescriverà una visita specialistica fondamentale per individuare il tipo di problematica,  le possibili cause e le cure. Come specificato, in caso di bambini al di sotto dei 3 anni, la problematica del piede piatto tende, nella maggior parte dei casi, a risolversi spontaneamente seguendo la formazione completa del piede.

Piede piatto idiopatico: come si manifesta

Il piede piatto o piede piatto-valgo idiopatico si può presentare sin dai primi anni di vita. I piedini si presentano con una pronazione calcaneale e come è spiegato sul sito ufficiale del Bambino Gesù esso è associato a familiarità o ad un iperlassità dei legamenti:

“esso è associato a un certo grado di familiarità, a iperlassità legamentosa e a una riduzione di tono dei muscoli cavizzanti (quei muscoli che con la loro azione e il loro tono contribuiscono a mantenere la curvatura della volta plantare). Il piede piatto idiopatico è più frequente nei bambini e negli adolescenti in sovrappeso. Il genere maschile ne è affetto due volte più frequentemente del genere femminile”

Qualsiasi genitore può osservare in modo chiaro se il proprio figlio appoggia i piedini in modo pronato, appoggiati quasi sul calcagno nella parte interna del piede, e anche se nella maggior parte dei casi la cosa si potrà risolvere in modo spontaneo durante la crescita, andare ad approfondire ed eventualmente individuare la presenza di cause specifiche può senza dubbio aiutare ad affrontare la problematica in modo consapevole e sin dai primi due anni di età, crescendo infatti il piede piatto potrebbe portare il bambino a riportare una affaticabilità nella deambulazione o anche avere delle contratture molto dolorose.

Fondamentale è osservare il bambino mentre cammina e notare se la pronazione calcaneale avviene solo in fase di stazione eretta o anche durante la deambulazione come specificano gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù:

” È fondamentale osservare attentamente la deambulazione del bambino affetto da piede piatto. Se il piede è solo “morfologicamente” piatto, caratterizzato da una riduzione della volta plantare e da un aumento dell’impronta solo durante la stazione eretta e non durante il cammino, può essere ben tollerato lungo il corso della vita. Invece, il piede è “funzionalmente” piatto quando rimane in prevalente o persistente pronazione (rotazione verso l’interno del piede) sia durante l’appoggio, sia durante il passo. In tal caso la comparsa di sintomi dolorosi da affaticamento è molto probabile”

La consapevolezza da parte dei genitori, aiuterà il bambino a crescere in modo armonioso evitando eventi dolorosi legati proprio alla problematica del piede piatto che può trovare diverse risoluzioni. La diagnosi infatti può essere fatta soltanto da un medico specializzato e deve necessariamente passare anche attraverso analisi radiologiche o nel caso in cui si sospetta una malformazione congenita anche attravarso la TAC o la Risonanza magnetica. Anche nel caso di un lieve ritardo motorio, quando per esempio il bimbo tarda a camminare, una delle cause potrebbe essere il piedino piatto.

Piede piatto idiopatico: come si cura

piede piatto come si cura
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Premettendo che il piede piatto nella maggior parte dei casi presenta un’evoluzione benigna, quando però persiste durante le fasi di crescita può portare a problematiche relative alla distribuzione del carico al suolo e anche a squilibri muscolari e può sopraggiungere anche la presenza di dolori. In generale tutte le soluzioni proposte, trattamenti di ginnastica rieducativa, apparecchi correttivi, plantari ricoprono una funzione soltanto ‘conservativa‘ del piede piatto ma non risolutiva.

La risoluzione si potrà trovare trattando il piede piatto chirurgicamente che però è da prendere in considerazione ove il piede piatto non si risolva spontaneamente entro gli 8-14 anni di età.

(Fonte: ospedalebambinogesu.it)

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