Sì al taglio dei parlamentari in Italia: come cambia il Parlamento

Il Referendum Confermativo Costituzionale ha visto i cittadini esprimersi sul possibile taglio di deputati e senatori. La netta vittoria del Sì porterà ad una modifica dell’assetto politico italiano. Come cambierà la composizione del Parlamento dalla prossima Legislatura.

Il Referendum Confermativo Costituzionale sul taglio dei parlamentari ha visto prevalere il con una percentuale pari al 69,64% mentre il No ha registrato il 30,36% di voti. Questo significa che il numero di parlamentari e rappresentanti, nel nostro Paese, verrà ridotto di un terzo: siamo davanti alla più importante modifica dell’assetto istituzionale nella storia della Repubblica italiana. Concretamente, i deputati passeranno da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.

Un cambio radicale rispetto al passato che era già ampiamente previsto nell’agenda politica: tale modifica, infatti, era stata già approvata nell’ottobre 2019 ma l’Esecutivo ha preferito – come impongono le norme speciali che definiscono ogni modifica della Costituzione – rimettere l’ultima parola ai cittadini che si sono ampiamente espressi. Dalla prossima Legislatura, dunque, cambia forma e composizione all’interno dello schema politico italiano.

Referendum, vince il Sì: l’Italia approva il taglio di deputati e senatori, cosa succede ora

Come cambia il Parlamento dopo il Referendum sul taglio dei parlamentari (Getty Images)
Come cambia il Parlamento dopo il Referendum sul taglio dei parlamentari (Getty Images)

Attualmente, abbiamo un deputato ogni 96mila e un senatore ogni 188mila abitanti. Il taglio richiesto – e ottenuto – implicherà, dunque, che si passi a un deputato ogni 151mila abitanti e un senatore ogni 302mila: alla luce di una notevole diminuzione di rappresentanza per abitante, il nostro Paese resterà comunque in media rispetto agli altri paesi dell’Europa occidentale. L’Italia, prima di questa decisione, era lo Stato con il maggior numero di rappresentanti eletti in numero assoluto (945 tra deputati e senatori).

L’approvazione della riforma porterà anche alla riduzione dei parlamentari eletti dagli italiani all’estero: da 12 a 8 deputati, da 6 a 4 senatori. Posto, inoltre, anche un tetto massimo all’elezione dei senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica: mai più di  5.

Tutti in cabina nonostante il COVID-19: quanti si sono recati alle urne

Oltre il 50% degli italiani alle urne (Getty Images)
Oltre il 50% degli italiani alle urne (Getty Images)

“Così si inaugura una nuova stagione di riforme”, ha commentato il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti che, insieme a Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle, è fra i principali promotori del Sì in ambito referendario. Nonostante nel PD ci fosse una minoranza di iscritti favorevoli al No. Questo potrebbe portare ad una possibile faida interna, cosa già successa in passato per altri motivi nello schieramento, intanto però l’alleanza di Governo con i pentastellati tiene e aumentano le possibilità che l’Esecutivo – così com’è composto – possa arrivare a fine Legislatura (quando dovrebbe avvenire in concreto il paventato taglio di parlamentari e senatori) escludendo la conclusione anticipata dell’attuale governo.

Guardando ancora alle percentuali, un’altra vittoria si registra in favore dell’affluenza alle urne: se, inizialmente, si pensava che gli italiani potessero mancare all’appuntamento elettorale per timore del COVID-19 e i possibili contagi, i dati hanno smentito qualunque congettura. Si è, infatti, recato alle urne il 54% degli italiani. La “macchina elettorale”, con relative procedure igieniche e di panificazione ambientale al tempo del Coronavirus, ha funzionato senza intoppi. Resta comunque più alta la percentuale di votanti del 2016, in occasione dell’ultima (in ordine di tempo) chiamata referendaria, quando si recò a votare il 65% degli aventi diritto e – in quell’occasione – si poteva votare un solo giorno senza avere la concomitanza e l’obbligo delle elezioni regionali come accadde anche nel 2006 e nel 2001. Considerando il periodo storico e lo scetticismo di una parte della comunità nostrana, che resta un certezza imprescindibile con cui si dovrà fare i conti, siamo al cospetto di un quorum soddisfacente. Seppur, per questo tipo di scelta, non sarebbero servite particolari soglie di sbarramento per dar seguito ai risultati ottenuti in cabina.

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