Francia spaccata sui certificati di verginità: il no di alcuni medici

I certificati di verginità sono richiesti da genitori o futuri mariti. Il governo vorrebbe abolirli. L’improvviso appello dei medici. Cosa sta accadendo in Francia?

torreeiffel from pixabay

Dopo la bufera che ha coinvolto la Francia su panorama internazionale al seguito del raduno dei 2500 puffi in piazza a Ladernau, adesso il governo francese si trova a dover far fronte ad un problema interno.

La polemica che scatena parte del mondo medico è dovuta ad una proposta di abolizione, da parte del governo francese, dei cosiddetti “certificati di verginità”.

L’appello contro la proposta del governo proviene da un gruppo di ginecologi e medici francesi che si sono schierati contro la decisione di approvare la legge che abolisce questa tipologia di certificati.

Le azioni del governo sono mosse dal volere di vietare, secondo quanto dichiarato, una pratica considerata sessista ed umiliante.

Vi è l’intenzione poi di inserire anche responsabilità penali nei confronti dei soggetti coinvolti.

Secondo i firmatari del testo pubblicato su Libération, un quotidiano francese, la proposta dell’esecutivo rischia di mettere in pericolo il benessere e la salute delle ragazze che vivono in famiglie integraliste.

Certificati di verginità: la bufera

segno di protesta from pixabay

In materia di diritti e benessere della popolazione femminile, la Francia procede sempre più a passo spedito già da molto tempo.

Un esempio di pochi anni fa fu la legge contro le modelle troppo magre per contrastare l’anoressia. Oggi però decidere in materia di certificazioni di verginità risulta molto difficile per il governo viste le proteste dei medici.

Nel dettaglio i certificati di verginità vengono rilasciati dopo un controllo di integrità dell’imene e vengono di solito richiesti da giovani, o piuttosto da genitori e futuri mariti.

I medici francesi coinvolti riconoscono al governo che questa proposta di legge potrebbe essere un passo verso la lotta al patriarcato. Una lotta contro quegli uomini che pensano in questo modo di ottenere certificati di integrità delle donne.

Aggiungono però che durante le loro giornate lavorative capita di dover fornire un certificato di verginità a una giovane donna per salvarle la vita, per proteggerla perché è vulnerabile, indebolita o minacciata da un uomo o dalla stessa famiglia.

Secondo i medici in protesta approvare una legge che abolisca i certificati di verginità con reato penale significherebbe abbandonare le ragazze a stesse.

Quest’ultime, non potendo ricercare il certificato di verginità legalmente, si darebbero a pratiche clandestine, o a viaggi all’estero per ottenere comunque gli attestati.

I medici affermano che grazie alla consultazione con le proprie pazienti, essi possono sfruttare l’occasione per aiutare le ragazze a prendere coscienza delle proprie relazioni tossiche ed a liberarsi dal dominio di un uomo o dei propri familiari.

Quali sono invece le ragioni spingono il governo francese verso l’abolizione?

Il ministro dell’Interno Gérard Darmanin, accompagnato dalla sottosegretaria alla cittadinanza Marlène Schiappa, aveva annunciato la settimana scorsa tale proposta da parte del governo, appoggiandosi per giunta su una decisione dell’Ordine dei Medici.

Infatti l’Ordine dei medici nel 2017 aveva dichiarato che l’esame di certificazione della verginità non aveva alcuna giustificazione medica e costituiva una violazione del rispetto della privacy di una donna, soprattutto quando si parlava di minorenni.

Il governo vorrebbe quindi procedere velocemente verso l’abolizione dei suddetti certificati, ma continua a trovare l’opposizione di alcuni medici che propongono di agire diversamente.

Francia from pixabay

La soluzione, dicono i medici promotori dell’appello al governo, non è una legge. Secondo loro solo l’educazione permetterà l’emancipazione di queste giovani donne. Chissà cosa ne pensa la UNWOMEN, entità delle Nazioni Unite che si batte per i diritti delle donne.

 

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