Famiglia Bianchi: vita extra lusso grazie al reddito di cittadinanza

La famiglia Bianchi ha percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, speso tra vacanze da sogno e bottiglie di champagne.

famiglia bianchi reddito cittadinanza
Gabriele Bianchi (Instagram)

La famiglia Bianchi risulta quasi completamente nullatenente agli occhi dello stato. I due fratelli Bianchi, accusati dell’omicidio volontario di Willy Monteiro Duarte, risultano intestatari di un semplice banco di ortofrutta e non avrebbero accesso a nessun’altra forma di reddito.

Quello che la famiglia bianchi dichiarava al fisco però era in completo contrasto con lo stile di vita ultra ricercato che Marco e Gabriele Bianchi ostentavano letteralmente in giro per il mondo.

Sui social dei due (e su quelli dei loro amici) comparivano costantemente fotografie di auto e modo costosissime, di vacanze in barca in località rinomate e naturalmente abiti firmati consumo di alcolici di prestigio.

Nel giro di pochissimi giorni gli inquirenti sono arrivati a stabilire che lo stile di vita della famiglia Bianchi era completamente incompatibile con il reddito dichiarato all’Agenzia delle Entrate e, per questo, l’intera famiglia è stata oggetto di ulteriori accertamenti.

In questo moto si è arrivato a scoprire che, oltre al danno provocato dalla tragica morte di Willy, la famiglia Bianchi ha ordito una beffa ai danni dello stato e ha tentato di portarla avanti anche in sede legale.

Famiglia Bianchi: “Mai richiesto il reddito di cittadinanza”

fratelli Bianchi
Marco e Gabriele Bianchi (Instagram)

Risultando quasi del tutto nullatenenti, Gabriele Marco e il padre Ruggero percepivano il reddito di cittadinanza. Esattamente come la famiglia Bianchi, anche le famiglie degli altri due componenti del gruppo degli aggressori avevano avuto illegalmente accesso ai sussidi statali. 

La Guardia di Finanza ha così stabilito due dati fondamentali: il primo è che per ottenere l’accesso alle liste del reddito di cittadinanza i Bianchi e i loro compari avevano omesso dati fondamentali nascondendoli allo Stato, l’altro è che secondo i calcoli le varie famiglie dovranno restituire allo Stato italiano oltre 33.000 Euro che erano stati intascati in maniera completamente indebita.

L’informazione più incredibile, tuttavia, non è quella relativa agli illeciti commessi dalle famiglie dei ragazzi coinvolti nell’uccisione di Willy, ma ciò che i legali degli imputati hanno riportato.

“Non abbiamo mai chiesto o ricevuto il reddito di cittadinanza” avrebbero affermato davanti ai loro legali Marco e Gabriele Bianchi. L’avvocato Massimiliano Pica ha affermato che i due giovani hanno affermato addirittura di non avere alcuna idea di cosa fosse il reddito di cittadinanza.

Si tratta della linea di difesa totalmente negazionista che due principali imputati dell’omicidio di Willy Duarte hanno scelto anche in passato, quando sono arrivati a negare di aver colpito Willy, nonostante le deposizioni di alcuni testimoni che hanno assistito al pestaggio e che hanno affermato il contrario.

Una tesi identica è quella sostenuta dall’unico componente del gruppo a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari, Francesco Belleggia. Anche Belleggia ha affermato davanti al suo legale di non aver mai richiesto o ricevuto il reddito di cittadinanza. “In caso contrario” ha affermato il suo legale “avrei invitato il mio assistito a restituire il denaro.”

Nel frattempo, Marco e Gabriele Bianchi sono stati trasferiti al carcere di Rebibbia dopo un doveroso periodo di isolamento dovuto alle misure anti Coronavirus: una volta giunti in carcere hanno chiesto di godere di un regime di tutela per paura di subire molestie e percosse dagli altri detenuti e hanno fatto alle autorità una domanda che ha provocato dello sconcerto.

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