Maria Paola Gaglione: una storia d’amore finita in tragedia

Una storia d’amore lgbtqia finita in tragedia. Cosa è accaduto quella notte? Perché Maria Paola è morta? Cosa ha spinto l’assassino ad un atto del genere? 

Negli anni sono tantissime le storie d’amore travagliate che sono però sfociate in tragedia. Spesse volte molti vip ,ad esempio, si sono espressi contro queste discriminazioni. Chiara Ferragni in primis si espresse in tal senso contro l‘omobitransfobia attraverso un suo discorso sui social. La storia di Maria Paola è una di quelle storie in cui purtroppo l’amore non ha la meglio su tutto.

Nessun lieto fine, nessun coronamento di un sogno d’amore. Solo un tragico incidente che ha portato via dal mondo una ragazza che voleva vivere la propria storia d’amore.

Tutto ciò è accaduto di notte, lei era in motorino assieme al proprio fidanzato Ciro, ragazzo transessuale mai accettato dalla famiglia di lei, in un attimo il colpo. Poi per lei più nulla.

Maria Paola, 18 anni compiuti a luglio, e Ciro, 22 anni si erano conosciuti nel Parco Verde di Caivano, già tristemente noto per la mostruosa vicenda della morte di Fortuna Loffredo. Il loro amore era malvisto dalla famiglia di lei poiché Ciro era un ragazzo transessuale.

La coppia, volendo vivere la propria vita in libertà, aveva deciso di trasferirsi e lasciare i propri nuclei familiari. Tante sistemazioni di fortuna, fra amici e parenti, pur di iniziare un percorso di vita assieme.

Accade però che nella notte fra venerdì 11  e sabato 12 Settembre, un incidente porta via Maria Paola.  Morta dopo l’impatto contro una colonnina di cemento che provvede all’irrigazione dei vicini campi agricoli.

Maria Paola e Ciro, storia d’amore e lotta per la libertà

 

Da una prima ricostruzione inizia però ad emergere una storia mostruosa: il fratello di lei Michele Antonio, 30 anni, al termine di un inseguimento fatto di calci e tentativi di speronamento aveva portato alla caduta fuoristrada del motorino su cui erano Maria Paola e Ciro.

L’impatto con la colonnina di cemento era stato troppo forte, Maria Paola muore sul colpo. Con la sorella a terra ormai morente, l’uomo, in preda ad un raptus di violenza, si sarebbe poi scagliato sul fidanzato di lei che era sull’asfalto  prima di rendersi conto delle condizioni in cui versava la sorella. Ciro, per fortuna, riesce a salvarsi riportando ferite gravi. Tutto ciò a pochi giorni da un altro mostruoso fatto di cronaca; l’assassinio di Willy.

Su Facebook, subito dopo la tragedia, la mamma di Ciro ha gridato tutto il suo dolore, accusando apertamente Michele Antonio di aver commesso deliberatamente l’omicidio perché non sopportava che la sorella frequentasse un uomo transessuale.

Il fratello, dopo essere stato fermato, dichiarerà che voleva solamente darle una lezione, non ucciderla. Per lui Maria Paola era stata infettata. L’assassino è quindi finito in cella per omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall’omofobia.

La vicenda ha attirato l’attenzione di tutta la nazione, nonchè delle nostre istituzioni. Non è tardata ad arrivare infatti la reazione di Alessandro Zan, parlamentare primo promotore della legge contro l’omotransfobia, che in un post sul suo account ufficiale Facebook ha dichiarato quanto segue.

Dure anche le parole di Monica Cirinnà, deputata da sempre attiva per le tematiche lgbtqia, storica prima firmataria della legge per le unioni civili che si è lasciata ad un commento tramite un post su Facebook di seguito riportato.

Non sono mancate infine le parole del Presidente della Camera, Roberto Fico, più volte espostosi mediaticamente in questi anni a favore del buon esempio delle istituzioni.

La dedica d’amore di Ciro a Maria Paola

 

Dopo essersi ripreso dalle ferite, non è mancata la reazione di Ciro che ha affidato ad Instagram una dedica alla sua fidanzata, con la quale avrebbe compiuto tre anni di amore proprio in questi giorni.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Amore mio.., oggi sono esattamente 3 anni di noi, 3 anni. A prenderci e lasciarsi in continuazione.. avevo la mia vita come tu avevi la tua.. ma non abbiamo mai smesso di amarci.. dopo 3 anni ti stavo vivendo ma la vita mi ha tolto l’amore mio più grande la mia piccola. Non posso accettarlo perché Dio non mi ha chiamato me? Perché proprio a te amore mio.. non riesco più a immaginare la mia vita senza te.. non ci riesco. Non riesco più a dormire penso a te 24 su 24 amore mio, mi manchi, mi manchi tantissimo. Eri l’unica per me, l’unica che mi amava veramente. Non posso accettarlo ancora.. non ci riesco. Mi mancano le tue carezze.. mi manca quanto mi svegliavi la mattina a darmi fastidio. Mi manca tutto di te., non ho mai smesso di amarti dal primo giorno che ti ho vista.., Ti amerò sempre piccola mia.💔🖤

Un post condiviso da Paola ∞ (@ciromigliore_) in data:

Il popolo del web, assieme alle istituzioni nazionali e locali, è quindi insorto per chiedere giustizia per Maria Paola. Giustizia per questo amore, per Ciro che ha perso Maria Paola per il solo fatto di non essere accettato in quanto ragazzo transessuale.

Per non dimenticarci di questa storia d’amore, l’artista Ratzo ha realizzato un murale in loro onore. Il murale si trova ora sul tetto del centro culturale “Il tempio del futuro perduto” a Milano.

L’iniziativa è stata sostenuta dai ragazzi del centro culturale e dai Sentinelli di Milano, da sempre in prima linea per l’approvazione di una legge volta a contrastare l’ omolesbobitransfobia.

murale from la RepubblicaMilano.it

Obiettivo del murale è quello di ricordare l’amore e il “futuro rubato” di Ciro e Maria Paola.

Sul tetto di un palazzo, sulla vetta di Milano, l’amore perduto non verrà mai dimenticato.

 

Impostazioni privacy