Allerte alimentari: come scattano e cosa c’è da sapere

Le allerte alimentari sono utili per mantenersi aggiornati su tutto ciò che riguarda il cibo che portiamo in tavola. Scopriamo come funzionano.

cosa sono le allerte alimentari
donna con carrello al supermercato – Fonte: Adobe Stock

Sempre più spesso si sente parlare di allerte alimentari e anche noi di chedonna.it ce ne occupiamo regolarmente al fine di rendere noto ogni possibile rischio alimentare per la salute.

Molti, però, non sanno bene di cosa si tratta e che significato hanno le varie voci. Per questo motivo, oggi cercheremo di fare chiarezza sull’argomento, cercando di capire come scattano le allerte alimentari, chi se ne occupa e come regolarsi quando si scopre di avere in casa uno dei prodotti per i quali è scattata un’allerta. In questo modo, essere dei consumatori consapevoli sarà molto più semplice.

Tutto sulle allerte alimentari: come scattano e chi le gestisce

Allerta alimentare
Allerta alimentare (Adobestock photo)

Come molti di voi avranno visto più volte, le allerte alimentari servono a comunicare che un dato alimento è a rischio e che non può essere consumato. Ovviamente non si parla quasi mai di un alimento generico ma di un preciso lotto che viene sempre indicato al fine di riconoscerlo. Tutte parole che per chi si affaccia per la prima volta al mondo delle allerte alimentari possono essere difficili da capire.

Prima di tutto è importante sapere che ogni allerta serve ad informare il consumatore di eventuali problemi riguardanti la preparazione o il confezionamento dei cibi presenti sul mercato.

Ad occuparsene sono più organi tra i quali rientrano le Aziende sanitarie locali, la commissione Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), le regioni ed il Ministero della salute.
Ogni qual volta c’è il sospetto che un determinato alimento sia pericoloso per la salute, le autorità coinvolte attivano quindi una rete di sistema di allarme detta RASFF.

In genere le allerte alimentare possono scattare per diversi motivi:

  • In seguito a controlli svolti dalle autorità sanitarie
  • Dopo l’autocontrollo realizzato dalle stesse aziende produttrici
  • Dietro segnalazione dei consumatori
  • In seguito alla segnalazione di intossicazioni o problemi analoghi dopo i quali vengono effettuati prontamente controlli ed esami

Ad essere verificate, tra le altre cose, ci sono la salubrità degli alimenti, il rispetto delle basilari norme igieniche durante la loro realizzazione, l’assenza di parti esterne nei cibi e la corretta dicitura delle etichette.

Allerte alimentari: le sigle da conoscere

recall
Cartello recall – Fonte: Adobe Stock

Quando scatta un’allerta, ci sono due modi distinti di procedere che sono il ritiro ed il richiamo. Cerchiamo di conoscerli meglio per capire di cosa si tratta e che significato hanno nello specifico.

Ritiro: Questo avviene quando a seguito di una segnalazione si decide di interrompere la commercializzazione di un determinato prodotto ritenuto potenzialmente pericoloso. Solitamente avviene prima che un determinato prodotto entri in commercio e si riferisce ovviamente ai soli lotti incriminati.

Richiamo: Al contrario, il richiamo si verifica quando i prodotti sono già in vendita e si scopre che uno o più lotti non sono a norma. In tal caso vengono emanati diversi richiami (spesso anche da parte dei distributori e dei supermercati) e, ovviamente, sul sito del Ministero della Salute. In questi casi, che poi sono quelli più spesso presenti anche sul nostro sito, si parla di prodotti che una volta identificati vanno riportati indietro. Il tutto, ovviamente, senza consumarli.

Numero di lotto: cos’è e come si trova

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Donna che legge etichetta prodotto al supermercato – Fonte: Adobe Stock

Proseguendo con la terminologia, si sente spesso parlare di numero di lotto, utile a riconoscere il prodotto da non consumare. Questo serve ad identificare una determinata partita di cibo. Identifica quindi alimenti realizzati e confezionati in un determinato momento, in una data sede e con determinate caratteristiche uguali tra loro.

In questo modo in presenza di un’anomalia su un alimento si può procedere al richiamo o al ritiro di tutti quelli presenti in quella stessa partita. Ciò avviene perché nella maggior parte dei casi se un macchinario ha perso dei pezzi su un prodotto può averli persi anche su quelli confezionati nello stesso arco di tempo, etc…

Riconoscere il numero di lotto non è sempre facile perché ogni azienda può comporlo come preferisce. Nei casi più semplice, sulla confezione si troverà la scritta per intero con al fianco alcuni numeri o lettere dell’alfabeto. In altri casi questo può essere contraddistinto solo con la lettera L.

In alcuni casi, ovvero quando la scadenza di un alimento indica il giorno ed il mese il numero di lotto può essere omesso e come dato indicativo si userà appunto la scadenza del prodotto.

Come comportarsi quando scatta un’allerta

cosa sono le allerte alimentari
Lente di ingrandimento su tuorlo – Fonte: adobe stock

Come già detto, le allerte alimentari sono riscontrabili su diversi siti (come il nostro), sul sito del RASFF e su quello del Ministero della Salute. A dare i vari avvisi si aggiungono poi le aziende produttrici e spesso anche i punti vendita.

La prima cosa da fare quando si viene a conoscenza di un’allerta è quindi quella di non consumare il prodotto e di seguire, laddove presenti, le indicazioni.

In caso contrario si può riportare indietro il prodotto (anche se aperto) e chiederne la sostituzione. Molte volte viene effettuato addirittura il rimborso. In caso di dubbi o di situazioni particolari ci si può sempre rivolgere alla propria ASL di competenza.

Infine, qualora si fosse accidentalmente consumato il prodotto è bene avvertire subito il medico curante, informandolo sul motivo dell’allerta e sul proprio stato di salute.

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