Le ragazze si innamorano ancora dei cattivi ragazzi? Sì, ecco perché

Perché i cattivi ragazzi esercitano un fascino irresistibile sulle giovani donne? C’è qualcosa di sbagliato in quest’attrazione fatale?

Cattivi ragazzi
Olivia Newton-John e John Travolta in Grease (Instagram)

La storia della brava ragazza che si innamora del cattivo ragazzo è un cliché amatissimo dell’immaginario collettivo.

Questo schema è stato anche ripreso da moltissime narrazioni letterarie e cinematografiche che ne hanno rafforzato il fascino su innumerevoli generazioni di donne.

Per fare qualche esempio conosciutissimo basta citare Dracula, Grease e la trilogia delle 50 Sfumature.

Forse Dracula è uno dei casi letterari in cui la storia d’amore tra la brava ragazza e il (very) bad boy non è molto conosciuta perché non è davvero palese. La forza della storia è sicuramente in altri fattori. Bisogna però notare che Mina Harkel, moglie di Jonathan, rimane assolutamente soggiogata dal fascino di Dracula, finendo per innamorarsene perdutamente e tradendo l’amore per il marito.

 

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In Grease la bella e innocente Sandy prende una cotta clamorosa per il bad boy della scuola, Danny. Alla fine è lei a diventare una bad girl (almeno all’apparenza), ma la verità profonda è che Danny non è mai stato un così cattivo ragazzo, e Sandy non era poi la ragazza insipida che le avevano insegnato a essere. Si tratta in questo caso del perfetto esempio di trionfo dell’amore, che rivela ciò che i due amanti sono davvero.

 

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Infine, l’esempio più moderno dell’eterna storia dell’amore tra la brava ragazza e il cattivo ragazzo è la saga delle 50 Sfumature, in cui Christian Grey utilizza tutto il suo fascino e il suo potere per impossessarsi completamente della mente e del corpo di Anastasia Steele. In questo caso il cattivo ragazzo è cattivo soltanto nella sua “stanza dei giochi”, dal momento che è perfettamente integrato nella società in cui vive ed è addirittura un uomo di grande successo, apprezzato e riconosciuto.

Perché i cattivi ragazzi ci piacciono così tanto?

Christian Grey
Christian Grey (Instagram)

I motivi per cui le donne sono attratte dai ragazzi ribelli o, più in generale dai “cattivi ragazzi” vanno ricercati alla radice della cultura di genere nella civiltà occidentale.

Nella civiltà occidentale l’aggressività, il rifiuto delle regole, comportamenti sconsiderati o pericolosi vengono associati all’immagine dell’uomo forte, virile, coraggioso, spavaldo.

D’altro canto, l’immagine tradizionale dell’universo femminile ci insegna che la donna ideale è educata, timida, un po’ introversa, innocente. 

Il fatto che la “donna tipo” della società occidentale sia inevitabilmente attratta dal cattivo ragazzo è un fatto noto alle donne quanto agli uomini che, soprattutto nella fase adolescenziale, sono disposti a fingere di essere cattivi ragazzi anche se in realtà non si sentono adatti a quel ruolo. È esattamente quello che fa il personaggio di Danny Zucco in Grease: dolce e premuroso quando incontra Sandy in vacanza, arrogante, distante e antipatico a scuola, quando il suo “ruolo di bad boy” gli impone di comportarsi in una certa maniera.

Il cattivo ragazzo sembra intoccabile, saldo, sicuro nelle sue convinzioni e nei suoi atteggiamenti. Nel periodo dell’adolescenza, durante il quale tutte le certezze dell’infanzia collassano e i giovani sono chiamati a ricostruire la propria identità, le ragazze tendono a innamorarsi di un modello maschile solido, che possa rappresentare un po’ un’ancora di salvezza in un mondo che si è trasformato all’improvviso in un luogo incerto e pauroso.

E questo è esattamente il meccanismo che si scatena tra Anastasia Steele e Christian Grey.

Molto spesso le ragazze identificano il bad boy con la figura paterna e autoritaria che hanno avuto durante l’infanzia e da cui, inevitabilmente, con l’età adulta è necessario allontanarsi. Il cattivo ragazzo si sovrappone (in parte) alla figura del padre severo a cui le ragazze sono abituate e che le fa sentire al sicuro, protette, guidate.

Brave ragazze e cattivi ragazzi: attrazione fatale (a volte davvero)

femminicidio
(Istock)

Purtroppo, non tutte le storie finiscono con un lieto fine. Le coppie formate dalla classica brava ragazza e dal classico cattivo ragazzo sono più esposte di altre al fenomeno della violenza di genere, cioè alla possibilità che il maschio sia violento con la sua compagna.

C’è da sottolineare che, all’interno di una coppia, non tutte le violenze sono di tipo fisico. Bisogna tenere sempre in considerazione anche l’aspetto emotivo, psicologico e sessuale di una relazione per determinare se si sta vivendo un rapporto violento oppure no.

Molte donne, soprattutto giovani, che hanno scelto come compagno un “cattivo ragazzo” potrebbero essere costrette a rapporti sessuali non protetti, che nascono dall’impulso improvviso da parte di un lui che potrebbe rifiutarsi di utilizzare il preservativo per non limitare il proprio piacere. Una donna giovane che si trova a essere coinvolta più o meno volontariamente in questo tipo di rapporti, potrebbe essere costretta a prendere la pillola del giorno dopo anche più volte in un breve lasso di tempo.

Non si tratta di una condizione accettabile, dal momento che non fa bene alla salute fisica e psicologica della donna sottoporsi troppo spesso al trattamento anticoncezionale di emergenza.

Dal punto di vista strettamente emotivo le brave ragazze dipendono dai cattivi ragazzi, e finiscono con il sentirsi completamente incapaci di andare avanti senza di loro.

Purtroppo questa convinzione (assolutamente sbagliata) continua a manifestarsi anche nel momento in cui la relazione è diventata chiaramente tossica e l’uomo è diventato aggressivo o violento nei confronti della sua partner.

Non è raro infatti che le donne che hanno denunciato i propri partner violenti, e che hanno ottenuto un ordine restrittivo nei loro confronti, finiscano per cercarli di nuovo al fine di riprendere i contatti e tornare di nuovo all’interno di quella relazione tossica che era diventata la loro comfort zone. Purtroppo, proprio quella comfort zone si potrebbe trasformare in un luogo di orrore, all’interno del quale la donna potrebbe addirittura perdere la vita.

Quando a ritrovarsi “prigioniere volontarie” di una relazione tossica e potenzialmente pericolosa sono delle adolescenti e non delle donne adulte, per quanto giovani, i genitori dovranno affrontare la questione con estrema intelligenza.

Vietare alla ragazza di vedere il cattivo ragazzo potrebbe essere una pessima idea, dal momento che otterrà l’effetto contrario. Come ogni adolescente, nel momento in cui si vedrà vietare qualcosa, la ragazza in questione si convincerà che quella relazione è esattamente quello che vuole e che il cattivo ragazzo è certamente l’amore della sua vita, osteggiato dai genitori come nel più classico Giulietta e Romeo.

 (Photo credit should read OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)

Parlare alla ragazza, facendole capire che la sua famiglia è sempre dalla sua parte e che potrà contare sempre e comunque sull’appoggio dei genitori è la cosa più saggia da fare per portare la ragazza a capire che non ha bisogno di appoggiarsi a una figura negativa per compensare le sue insicurezze, ma potrà contare sul nido sicuro che è la sua famiglia.

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