Acqua di mare potabile, arrivano nuovi filtri ecologici

Presto potremo bere anche l’acqua di mare senza problemi per i nostri reni. Una ricerca australiana ha sviluppato filtri a basso consumo energetico

acqua potabile
pixabay

Le riserve di acqua dolce sulla Terra al momento sono ancora sufficienti, ma intanto gli scienziati studiano altre vie. Così in futuro potremo bere anche l’acqua di mare per rispondere all’eventuale carenza idrica. Lo dimostra una ricerca condotta di recente in Australia per creare un nuovo filtro biologico e tecnologico capace di rendere potabile l’acqua marina in meno di 30 minuti.

La ricerca arriva dalla Monash University e potenzialmente è una rivoluzione. Centinaia di litro di acqua marina ogni giorno potrebbero diventare bevibili senza nessun problema. Merito di un filtro che necessita solo della luce solare diretta. Quindi da questo punto è anche un’operazione energetica dai costi contenuti e sostenibile.

Per realizzare i filtri saranno utilizzate strutture a base di ioni metallici. In pratica durante il processo di desalinizzazione, il filtro cattura tutto il sale dall’acqua senza consumare energia. Quando è pieno, basta metterlo alla luce diretta del sole per rigenerarsi e quindi servono meno di 4 minuti prima di poterlo usare di nuovo per purificare nuovamente l’acqua.

Da una parte c’è la necessità di rendere più acqua disponibile per tutti. Dall’altra la volontà di contenere i consumi di energia. Fino ad oggi infatti  i processi di desalinizzazione utilizzavano l’evaporazione oppure l’osmosi inversa. Ma entrambi comportano elevati consumi energetici e l’uso di sostanze chimiche che invece questa nuova tecnologia non prevede.

Acqua di mare, perché fa male berla

Acqua di mare potabile, pixabay

Ma perché bere l’acqua di mare pura non è consigliabile e fa male alla salute. Sicuramente è importante assumere cloruro di sodio, quindi il sale, ma l’acqua marina contiene sale al 3,5 per cento. Normalmente invece il  nostro organismo  ha un livello di salinità del sangue vicino allo 0,9 per cento.

Deve esserci equilibrio idrosalino per garantire il corretto funzionamento degli organi e non basta l’urina per smaltire il sale in eccesso. Perché quando la quantità è eccessiva, tutto il processo è influenzato a partire dal lavoro dei reni. Per smaltire quella quantità eccessiva di sale e rimetterci in equilibrio dovremmo disperdere nell’urina più acqua di quanta ne abbiamo bevuta. E questo mette in moto un meccanismo molto pericoloso che porta come primo risultato alla disidratazione.

Per compensare questo processo bisogna tutti gli organi del corpo ricevano ossigeno e così il battito cardiaco aumenta e  i vasi sanguigni si restringono. Quindi servono o nuovi liquidi per reidratarsi e possiamo andare incontro ad un blocco renale.

 

pixabay

Intendiamoci, il rischio ci sarebbe solo se bevessimo ogni giorno tanta acqua di mare salata, quanta acqua delle fonti come normalmente facciamo. Ma con i nuovi filtri sarà tutto più facile.

Impostazioni privacy