Vasco Rossi ricorda il padre Giovanni: “Mai uno schiaffo, solo amore”

Vasco Rossi ricorda il padre Giovanni Carlo nel giorno del suo compleanno con una foto d’epoca: “Eravamo diversi, mai uno schiaffo. Solo amore”.

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Giovanni Carlo e Vasco Rossi – Foto Instagram da https://www.instagram.com/vascorossi/vasc

Con una foto d’epoca in cui era solo un bambino, Vasco Rossi ricorda papà Giovanni Carlo, morto il 31 ottobre 1979 stroncato da un ictus mentre era a bordo del suo camion in Friuli-Venezia Giulia. Per Vasco che, all’epoca, aveva già mosso i primi passi nel mondo della musica, ma non aveva ancora ottenuto il successo che ha oggi, du un vero e proprio shock al punto che pensò anche di abbandonare le scene.

Poi la storia ha fatto il resto, ma papà Giovanni Carlo, a differenza di mamma Novella che sta vivendo tutte le straordinarie tappe della vita di suo figlio, non ha potuto vedere con i propri occhi il successo che ha ottenuto Vasco diventando un esempio da seguire per tanti colleghi come ha confessato Fabrizio Moro, il più grande rocker italiano e il re degli stadi.

Nel giorno in cui papà Giovanni Carlo avrebbe compiuto gli anni, Vasco ha voluto dedicargli un toccante messaggio.

Vasco Rossi e il messaggio per papà Carlo: “Eravamo diversi. Sarebbe stato felice e orgoglioso di me”

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Vasco Rossi (Foto Instagram @vascorossi)

Figlio unico, Vasco deve il suo nome ad un amico del padre Giovanni Carlo, suo compagno di prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale. Come racconta il Blasco, con il padre aveva uno splendido rapporto e, qualche anno dopo, Vasco ha raccontato che il padre sarebbe stato orgoglioso del figlio e di quello che è riuscito a costruire.

Nel giorno in cui avrebbe voluto festeggiare con lui il suo compleanno, Vasco che poche settimane fa ha detto addio al suo primo manager, gli dedica le seguenti parole:

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Vasco Rossi (Getty Images)

“28 luglio 💙compleanno del Papà Giovanni Carlo Rossi
Avevamo uno splendido rapporto, anche se poco dialogo. Eravamo troppo diversi. Parlavamo e discutevamo, ma nessuno dei due cambiava idea. Se gli dicevo qualcosa, gli entrava da un orecchio e gli usciva dall’altro. Eppure era convinto che me la sarei cavata. Io mi adattavo, perché mangiavo a casa sua, ma non mi ha mai fatto pesare nulla. Non ha mai alzato le mani su di me, mai uno schiaffo. Solo amore. Posso immaginare quanto abbia sofferto. Difficile accettare il fatto che lui non si possa gustare il mio successo. Sarebbe felice e orgoglioso”.

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