Achille Lauro: Milano censura il poster blasfemo. Lui: “Me ne frego”

Achille Lauro è tornato nell’occhio del ciclone per un gigantesco cartellone che la censura ha considerato blasfemo: prima che a lui era successo anche a Madonna.

Achille Lauro censura
Achille Lauro (Fonte: Instagram)

Dopo l’ultimo, trionfale Festival di Sanremo, Achille Lauro si è trasformato in un’icona vivente della musica contemporanea. 

Al di là dei giudizi di valore (la musica di Lauro può piacere o non piacere) c’è da dire che il lavoro fatto sulla sua immagine è estremamente coerente e, allo stesso tempo, di enorme impatto sull’immaginario collettivo.

Dopo le esibizioni di Sanremo, durante le quali ha vestito i panni di San Francesco, della Regina Elisabetta I e di David Bowie, Achille Lauro ha deciso di spingersi ancora oltre e nelle ultime settimane sta affidando la propria immagine a una bambola che riproduce fedelmente le sue fattezze e che “posa” per le fotografie pubblicitarie del suo ultimo album, 1990.

Proprio la Barbie di Achille ha profondamente scandalizzato la commissione che delibera sulle pubbliche affissioni a Milano. Non era tanto la bambola in sé quanto il riferimento a Cristo che la città non ha affatto gradito.

Achille Lauro “crocifisso” dalla censura

Achille Lauro pubblicità
(Fonte: Instagram)

Alla fine il poster in Corso Como a Milano è stato affisso, ma si tratta di una seconda scelta. Lo ha spiegato l’artista sul suo profilo personale di Instagram scagliandosi dritto contro chi ha deciso di bocciare il cartellone:

“Questa é l’immagine che avreste visto oggi nel maxi-cartellone di Corso Como a Milano ma la pesante mano della censura delle pubbliche affissioni lo ha impedito.
Io invece la regalo a tutti voi e come sempre
‘Me ne frego’!”

Ad accompagnare il post, com’era prevedibile, anche l’immagine ritenuta blasfema e che la città di Milano ha bocciato per evitare di offendere la sensibilità dei cittadini cattolici.

https://www.instagram.com/p/CC9PSMTIsh8/

Nell’immagine che avrebbe dovuto campeggiare per settimane in Corso Como, la Barbie di Achille Lauro era stata “crocifissa” su una croce di marshmellow mentre indossava altissimi stivali neri di latex e un boxer rosa glitterato.

È chiaro che Lauro abbia deciso di legare il più possibile la sua nuova immagine agli ideali e alla comunità LGBT+, anche se il cantante non ha mai fatto pubblicamente coming out, come del resto molti altri dei suoi colleghi si stanno rifiutando di fare. È il caso di Alessandro Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo 2019 che ha sempre mandato chiarissimi messaggi di vicinanza alla comunità LGBT ma rifiutandosi fermamente di parlare del suo orientamento sessuale e affermando che l’opinione pubblica non dovrebbe interessarsi della vita privata degli artisti o del loro orientamento sessuale. Nonostante tutto il gossip sui suoi confronti non è mancato, e addirittura per qualcuno era fidanzato con un ballerino di Amici.

Se, comunque, il cartellone con l’unicorno e una grande predominanza di rosa è stato tranquillamente approvato dalla città di Milano, quello con un chiaro riferimento alla Chiesa Cattolica non ha superato il muro della censura.

A incappare nello stesso divieto fu, decenni fa, Madonna, durante il Confessions Tour del 2006. All’epoca Madonna si spinse molto oltre un semplice riferimento alla figura di Cristo, dal momento che tutto lo show era incentrato sull’utilizzo di simboli sacri e, ad un certo punto della sua performance, Madonna veniva “crocifissa” mentre indossava una corona di spine. Fortunatamente oggi la pop star dedica le proprie energie a battaglie che riscuotono un appoggio universale, come nel caso del suo appoggio al movimento Black Lives Matter, per il quale ha deciso di sfilare in stampelle per unirsi a un gigantesco corteo.

All’epoca Madonna non si guadagnò soltanto il disprezzo dei cattolici, ma anche i maggiori esponenti della religione ebraica e dell’islam si scagliarono contro la mancanza di rispetto dell’attrice nei confronti del sentimento religioso in generale.

https://www.instagram.com/p/CCgJI5docP-/

Achille Lauro non si è (ancora) spinto a tanto, ma c’è sicuramente da chiedersi dove voglia arrivare. Per adesso, Achille si è “limitato” ad affermare che si sente “una diciottenne”.

Impostazioni privacy