Profumo di pulito | Perché solo il bucato steso al sole profuma così?

Il bucato steso sl sole profuma di pulito, una verità nota a tutte noi ma sappiamo perché? A che cosa è dovuto quell’odore così piacevole?

bucato bambini
Foto da Pixabay

Profumo di pulito“, due parole che apparentemente non significano nulla ma che nella mente di tutte noi rimandano in realtà a un aroma ben definito: quel profumo forte, buono, fresco che tanti marchi hanno provato a replicare (anche noi nei detersivi fai da te che vi abbiamo invitato a realizzare) ma che, in fin dei conti, solo l’aria e i raggi del sole sanno regalare al nostro bucato.

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Vi siete mai chieste però da che cosa dipenda quello straordinario odore? Che cosa si nasconde all’origine del profumo di pulito?

Diversi studi negli anni hanno affrontato l’enigma senza però mai venirne a capo. Oggi una ricercatrice italiana è finalmente riuscita a svelare l’arcano.

Perché il bucato steso al sole profuma di pulito?

mollette bucato
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Si chiama Silvia Pugliese, è una ricercatrice italiana e ha letteralmente fatto il bucato per tutte noi.

La sua ricerca è stata pubblicata sulla rivista Environmental Chemistry, prontamente poi ripresa dal New York Times, e ha implicato letteralmente il lavaggio dei panni.

La Pugliese e i suoi collaboratori dell’University of Copenhagen, hanno lavato per tre volte in acqua purissima alcuni asciugamani di cotone, per poi stenderli ad asciugare in tre posti diversi: in un ufficio vuoto, in un balcone all’ombra di una tettoia e direttamente al sole.

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Una volta asciugati, i teli sono stati sigillati in un sacco per 15 ore, passate le quali gli studiosi hanno esaminate le sostanze chimiche emesse da ogni asciugamano per poi confrontarle con quelle emesse dal sacchetto vuoto, da un altro asciugamano di cotone non lavato e dall’aria dell’ambiente in cui era avvenuta l’asciugatura.

Risultato? Solo la biancheria più profumata, quella che si era asciugata alla luce sole, aveva prodotto una grande quantità di aldeidi e chetoni, molecole organiche che in natura possiamo trovare in piante e fiori.

Ma come si sviluppano questi aldeidi e chetoni? Il fenomeno potrebbe dipendere dall’esposizione del bucato all’ozono, in grado di trasformare sostanze chimiche comuni, per l’appunto, in aldeidi e chetoni. Gli stessi raggi ultravioletti (già proprio quelli da cui vi abbiamo più volte insegnato a proteggere i vostri capelli e la vostra pelle) poi stimolano la formazione dei cosiddetti radicali liberi che favoriscono la produzione delle sostanze chimiche in questione.

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Queste molecole sono dunque le generatrici del profumo di pulito che tanto amiamo. Ma ne sono le uniche responsabili? Pare che ad aiutarle siano le gocce d’acqua che si trovano sui panni bagnati, una vera e propria lente di ingrandimento che attira e concentra i raggi solari velocizzando, appunto, le reazioni chimiche e il cotone, materiale rispetto al quale le aldeidi si legano di più aumentando la profanazione.

vestiti stesi
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C’è poco dunque che possiamo fare per donare a tutta la nostra biancheria il famoso “profumo di pulito“, se non optare più spesso per il cotone puro e, ovviamente, stenderli sotto il caldo sole.

Fonte: focus.it

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