Facebook | Un uomo si suicida in diretta, 400 persone connesse

In Inghilterra un uomo ha annunciato che si sarebbe tolto la vita e ha commesso il suicidio in diretta Facebook. Delle quattrocento persone che hanno visto il video in diretta nessuna è riuscita a fermarlo.

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(Fonte: Pixabay)

Quello di Jonathan Bailey non è il primo caso di suicidio annunciato via social. Proprio per questo motivo la piattaforma di social network più famosa del mondo ha messo a punto una serie di misure di sicurezza per fornire assistenza e supporto a coloro che manifestano desideri suicidi attraverso i propri profilo FB.

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La storia di Jonathan Bailey, purtroppo, non ha avuto un lieto fine e ancora una volta si torna a riflettere sulle responsabilità dei social media nell’innescare e “pubblicizzare” decisioni estreme come quelle di Bailey.

Lottava per la salute mentale, poi il suicidio in diretta Facebook

Jonathan Bailey
Jonathan Bailey (Fonte: Mirror)

Aveva annunciato che avrebbe compiuto un gesto estremo e, in maniera perfettamente coerente, Jonathan Bailey ha portato a termine il suo intento.

L’uomo, che aveva fondato una palestra a Chesterton, in Inghilterra e aveva addirittura fondato un gruppo Facebook per combattere la diffusione della droga conosciuta come Monkey Powder (polvere di scimmia) nella zona del Nord Staffordshire.

La droga, divenuta popolare negli ultimi anni, è un potente eccitante che abbassa notevolmente la percezione del pericolo da parte di chi la assume, inducendolo a compiere gesti pericolosi o avventati come saltare da un tetto.

In questo video diffuso dal Times si vede un ragazzo che aveva assunto del Monkey Dust e che, nonostante una gamba rotta, ha lottato ferocemente con una squadra di poliziotti che ha tentato di immobilizzarlo dopo che si era rotto una gamba gettandosi dal tetto di una casa.

Bailey era quindi consapevole del potere positivo dei social network e proprio per questo motivo stupisce moltissimo la sua scelta di diffondere proprio attraverso questo canale le immagini relative alla sua morte.

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La diretta Facebook di Bailey è stata seguita da circa 400 persone, che hanno tentato di interagire con l’uomo e anche di contattare Facebook in maniera da gestire l’emergenza anche attraverso la piattaforma.

Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi, non è stato possibile salvare l’uomo: quando i medici e i paramedici del vicino ospedale sono giunti sul posto, avvertiti dai followers di Bailey, hanno trovato l’uomo ancora vivo ma non sono stati in grado di salvarlo e hanno dovuto dichiarare il suo decesso poco tempo dopo.

Anche se non sono state diffuse informazioni in merito alla causa che ha scatenato il gesto, si sa che il cinquantenne ha deciso di togliersi la vita impiccandosi.

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L’azienda di Mark Zuckemberg ha immediatamente provveduto a eliminare il video della diretta registrata da Jonathan Bailey negli ultimi minuti della sua vita e, successivamente, su richiesta della famiglia dell’uomo, ha anche provveduto a eliminare il post in cui Jonathan annunciava il suicidio.

Si è poi scoperto che proprio a seguito di quel post, Facebook aveva tentato di mettersi in contatto con Jonathan Bailey fornendogli supporto psicologico come previsto dalle prassi di emergenza a cui si affida il social network.

“Ci assumiamo la responsabilità di mantenere le persone al sicuro sulle nostre piattaforme e continueremo a lavorare a stretto contatto con esperti come The Samaritans per garantire che le nostre politiche continuino a supportare chi è nel bisogno” ha comunicato l’ufficio stampa di Facebook attraverso un comunicato ufficiale.

Sempre via Facebook, è arrivato il doloroso commento della figlia di Jonathan Bailey che mette ancora una volta in relazione la morte di suo padre con la necessità di un supporto alla salute mentale per coloro che ne fanno richiesta: “Qualcosa deve cambiare, non posso spiegare quante volte sei stato deluso dai servizi di salute mentale. Non mi abituerà mai al fatto che non possiamo più parlare tutti i giorni, non riesco a vederti o abbracciarti. Proverò per sempre a renderti orgoglioso”.

Jonathan Bailey
Jonathan Bailey (Fonte: Instagram)

La necessità di rivolgere particolare attenzione alla salute mentale dei sudditi britannici ha spinto il duca di Cambridge e futuro Re d’Inghilterra, il Principe William, a dedicare la sua missione istituzionale completamente a questa tematica.

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