Pierluigi Diaco | Chiude con i social: “È una dittatura, non ci sto”

Pierluigi Diaco è diventato il nemico pubblico numero uno dei social italiani: lui si difende, non ci sta e chiude tutto.

PIerluigi Diaco
(Fonte: Instagram)

Il suo programma Io e Te avrebbe dovuto essere una ventata di freschezza e di leggerezza nell’estate post Coronavirus. Almeno nelle intenzione della rete e degli autori del programm, Diaco avrebbe dovuto condurre per mano gli spettatori italiano verso una nuova normalità, riportando finalmente in televisione le tipiche chiacchiere estive, la musica e quei “buoni sentimenti” (così recita la presentazione RAI del programma) di cui in questo momento storico l’Italia aveva davvero bisogno.

Purtroppo le cose non sono andate esattamente come si sperava, nonostante lo share altissimo di Io e Te con una media del 9,7% e picchi di parecchio più alti. Oltre un milione di telespettatori segue ogni giorno il programma di Diaco che, da un certo punto in poi, ha dato l’impressione di non riuscire a reggere il peso e la responsabilità della conduzione.

Il conduttore ha anche dato l’impressione di essere una vera primadonna e di non tollerare l’idea di dividere il suo spazio televisivo con altre persone o con qualcuno che non gli tributasse il giusto rispetto professionale.

Le gaffe di Pierluigi Diaco in diretta e la sua scontrosità nei confronti di ospiti e personale di studio hanno avuto un’eco enorme sui social e molti telespettatori sono arrivati a chiedere la cancellazione dello show e l’intervento diretto del presidente di Rai Uno Sergio Coletta.

Non tollerando le ingerenze dei social nella sua vita professionale, il giornalista ha annunciato una decisione drastica, che fa anche molto riflettere in merito al peso che la scena social sta cominciando ad avere sulle scelte televisive italiane.

Pierluigi Diaco contro la dittatura dei social: “Chiudo tutto”

Pierluigi Diaco social
PIerluigi Diaco (Fonte: Instagram)

L’elenco delle sue intemperanze televisive non è breve: Pierluigi Diaco se l’è presa un po’ con tutti: colleghi, ospiti, autori, telespettatori.

A fare scalpore è stata inizialmente la sua decisione di schierarsi con Lorella Cuccarini nella disputa contro Alberto Matano. La Cuccarini, com’è noto, è stata esclusa da La Vita In Diretta, programma che sarà affidato al solo Matano, e in una lettera di fuoco ha accusato il collega di essere egocentrico e maschilista.

Si era addirittura diffusa la voce che Diaco e Matano avessero avuto un’accesa discussione negli studi RAI, anche se successivamente Diaco ha smentito la versione dei fatti diffusa da un paparazzo e ha spiegato di aver soltanto dato al collega la sua opinione in merito alla cacciata della Cuccarini.

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In seconda battuta, Diaco si è sentito profondamente offeso da un errore di un autore del programma il quale, inavvertitamente, è passato davanti alla telecamera che stava inquadrando il presentatore in quel momento. “Datte ‘na calmata” ha detto in diretta nazionale Diaco, facendo nome e cognome dell’autore distratto.

 

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Infine, Diaco se l’è presa con l’ospite Monica Setta, colpevole di aver anticipato la risposta a una domanda che il presentatore intendeva farle appena dopo. “Vuoi condurre tu?” le ha chiesto provocatoriamente Diaco, e nel giro di pochissime ore quella frase è diventata un vero e proprio tormentone sui social.

 

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A causa di tutti questi episodi gli spettatori hanno cominciato a prendere di mira i profili social di Alberto Matano accusando il giornalista di essere assolutamente scortese e inadatto alla conduzione di un programma di RAI 1.

A questo punto Pierluigi Diaco ha scelto di fare una mossa azzardata che, invece di risolvere la situazione a suo favore, gli si è completamente rivoltata contro: ha deciso di farsi intervistare da Flavio Insinna per dare la propria versione dei fatti. 

“Se sono scortese è perché lavoro con passione e perché chiedo aiuto” ha detto Diaco guardando dritto in camera con le lacrime agli occhi. Il conduttore ha sostenuto che essendo una persona passionale ed emotiva ha avuto reazioni spiacevoli quando si è reso conto che intorno a lui le persone non lavoravano al programma con la stessa dedizione.

La scelta di avere Flavio Insinna come interlocutore non è piaciuta al pubblico, dal momento che il conduttore è stato più volte accusato di essere maleducato e verbalmente violento nei confronti dei concorrenti dei suoi show. Addirittura, quando venne fatto il nome di Flavio Insinna per prendere il posto di Fabrizio Frizzi al timone de L’Eredità, molti protestarono: l’indole del conduttore era troppo diversa da quella gentile, accogliente e accomodante di Fabrizio Frizzi.

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La nomea di Insinna ha quindi giocato a sfavore di Pierluigi Diaco e, sui social, le polemiche sono ricominciate più violente che mai: molti hanno deriso l’atteggiamento melodrammatico del presentatore, che ha guardato in camera mentre recitava un monologo fin troppo simile a quello della madre di Luigi Favoloso da Barbara D’Urso. Almeno, la Fiorentino si trovava nel tempio del trash e si è comportata esattamente come ci si aspettava da lei. I telespettatori RAI, evidentemente, non apprezzano (ancora) certe vette di trash.

 

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Le offese sui social si sono protratte talmente a lungo e soprattutto sono andate talmente oltre la soglia di tolleranza di Pierluigi Diaco da spingere il conduttore a una decisione drastica.

Il conduttore ha annunciato che manterrà soltanto il profilo Twitter e cancellerà completamente tutte le proprie tracce da Facebook e Instagram. Le sue motivazioni sono state accuratamente spiegate in un lungo post: “Ci ho pensato molto. La mia avversione culturale alla “dittatura” social ha raggiunto il punto di non ritorno. Sono convinto che prima o poi l’essere umano si renderà conto di essersi trasformato in un profilo, un account. […] Vi aspetto per la strada, dov’è possibile parlare e ascoltare”.

In una dichiarazione rilasciata a Adnkronos il conduttore ha poi aggiunto: “Negli ultimi anni i media cosiddetti tradizionali, radio, tv e giornali si sono fatti dettare l’agenda di temi e argomenti da quella che io chiamo la dittatura social. Come fa ad essere più autorevole un account anonimo rispetto a un giornalista, scrittore, opinion leader che, prima di esprimere una opinione, si concede il naturale tempo del ragionamento, del silenzio e dello studio?”

 

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È chiaro quindi che ad aver indispettito Diaco è stato il poco rispetto che gli utenti social hanno dimostrato nei confronti suoi e della sua levatura professionale. Come hanno potuto dei “signor nessuno” erigersi a giudici del suo lavoro di giornalista?

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