Paolo Sorrentino | Il regista pronto a tornare con “È stata la mano di Dio”

Paolo Sorrentino ritrova Netflix e Napoli nel suo ultimo film in lavorazione, prime indiscrezioni su “È stata la mano di Dio”. Il regista premio Oscar è pronto a tornare sugli schermi.

Paolo Sorrentino su Netflix per il suo nuovo film (Instagram)
Paolo Sorrentino su Netflix per il suo nuovo film (Instagram)

L’esigenza di rivelarsi, mettersi a nudo, che non vuol dire necessariamente raccontarsi in maniera frenetica e senza filtri. Significa mettere un piccolo grande pezzo di sé stessi in quel che facciamo. Per Paolo Sorrentino, celebre regista italiano, è arrivato il momento: dopo aver raggiunto la massima celebrità, aver vinto un Oscar ed esser riuscito persino a sparigliare le carte nel mondo della serialità, torna in pista con un nuovo progetto – stavolta targato Netflix – che attingerà al mondo più personale e intimo di Sorrentino senza scoprire troppo le carte.

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Il titolo del suo ultimo lavoro sembrerebbe essere già alquanto evocativo: “È stata la mano di Dio”, i rimandi portano subito a Napoli (città che chiama casa dove tornerà a girare a vent’anni dal suo primo film) e a Diego Armando Maradona. Napoletano d’adozione e perenne fonte d’ispirazione per Sorrentino che l’ha anche ringraziato durante il suo discorso agli Oscar mentre ritirava, commosso, la statuetta.

Paolo Sorrentino sul suo nuovo film: “È un ritorno a casa”

Paolo Sorrentino su Netflix con "È stata la mano di Dio" (Getty Images)
Paolo Sorrentino su Netflix con “È stata la mano di Dio” (Getty Images)

Paolo Sorrentino specifica, come assaggio per la critica cinematografica e quella parte di stampa curiosa di sapere qualche particolare in più, che questo film – con accanto il fidato Lorenzo Mieli – è una novità dal punto di vista della distribuzione (visto che il noto regista rinnova il rapporto fiduciario con Netflix dopo la partecipazione in “Homemade”) ma un ritorno alla dimensione più autentica e genuina congeniale alla filosofia di vita partenopea.

Non sono ancora pervenute anticipazioni di alcun tipo sulla trama, la sceneggiatura e il cast di questo nuovo progetto: Sorrentino, però, ci tiene a chiarire che questo film per lui significa “Tornare a casa”. Aspettiamoci quindi una vera e propria ‘confessione cinematografica’ che potrebbe avvenire sotto molteplici aspetti: quello più puramente legato a tempo della storia e tempo del racconto filmico, che implicherebbe – per forza di cose – lo svisceramento di una parte del proprio vissuto.

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Oppure, Sorrentino sceglierà di rivelarsi al pubblico mettendo ulteriormente in campo il suo modo di fare regia. Perlomeno quello che l’ha contraddistinto fino alle ultime uscite in sala: una direzione artistica senza troppe sovrastrutture, che va a ricercare il particolare dal generale, facendo leva sul sublime incanto delle emozioni che può suscitare un sorriso, una lacrima, un bacio appassionato. Il regista, presumibilmente, valorizzerà ancora una volta gli aspetti più reconditi di personalità in continuo mutamento. Come, appunto, una longa manus non divina, bensì umanizzata: alla ricerca di una normalità, disposta a prestare il fianco alla semplicità, che sembravamo aver smarrito. Specialmente nel recente passato.

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