Tanoressia | L’identikit del tanoressico e pericoli per la salute

Sai cos’è la tanoressia? E’ un’abitudine di molte persone molto dannosa per la salute: spalmarsi sotto il sole in onor della tintarella.

L’estate è arrivata e ha portato il sole il caldo e la voglia di stare all’aria aperta e di andare al mare. L’estate ci fa venire voglia di mangiare leggero, di bere tante cose fresche e così come avviene per l’alimentazione,  cambia anche il nostro modo di vestire, via i maglioni, nell’armadio troviamo solo abiti leggeri e shorts e per esaltare questi abiti non c’è niente di meglio che un bel corpo abbronzato.

Ti piace vedere la tua pelle irradiarsi grazie all’abbronzatura? Fai molta attenzione però ai pericoli che comporta l‘esposizione eccesiva al sole.

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Tanoressia: sintomi e problemi per la salute

Tanoressia
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Cosa c’è di meglio che rilassarsi sotto il sole splendente che scalda la nostra pelle umida appena rinfrescata da un bel bagno. Ci rilassiamo mentre ci facciamo coccolare dal sole. Spesso lo facciamo per ore, persino in quelle più calde, ci godiamo i raggi del sole come se fossimo delle lucertole senza mai pensare ai gravi problemi di salute che questo può comportare. Questa attitudine ha un nome e si chiama tanoressia.

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La tanoressia può diventare un disturbo compulsivo e questo avviene quando non si riesce più ad accettare la pelle sbiadita e si decide di essere abbronzati sia in inverno che in estate.

Quando guardiamo le spiagge gremite di persone che si stendono al sole forse dimentichiamo che alcuni secoli fa la pelle abbronzata non era affatto un vanto, anzi. Le persone abbronzate erano coloro che lavoravano nei campi e quindi facilmente riconducibili ad una classe sociale inferiore. La pelle bianca e candita era un sinonimo di progresso sociale. Oggi questa tendenza è stata completamente invertita.

Oggi le persone abbronzate sono quelle che possono permettersi il lusso di andare in vacanza o dedicare il loro tempo all’abbronzatura tuttavia, esporsi a lungo sotto il sole comporta rischi non trascurabili per la pelle e per la mente.

La tintarella a volte può diventare una vera ossessione. In questo contesto si parla di tanoressia, una dipendenza da abbronzatura, bronzomania o abbronzatura compulsiva.

Termini che designano perfettamente la gravità anche a livello psicologico di questo comportamento che spinge le persone a non poter fare a meno dei raggi UV e quando non possono usufruire di quelli naturali ricorono a quelli artificiali.

Questo disturbo compulsivo è stato paragonato ad altre forme di dipendenza come a quella per alcol e droghe da un dermatologo americano, Wharthan che nel 2005 ha sostenuto di non trovare alcuna differenza tra queste diverse forme di dipendenza.

Quindi questa patica è molto più dannosa di quanto si possa immaginare anche a livello comportamentale. I tanoressici hanno bisogno della loro dose di raggi UV quanto gli alcolisti dell’alcool per sentirsi bene, questo probabilmente si può spiegare scientificamente, dato che l’esposizione ai raggi UV aumenta del 30-50% il livello di beta-endorfina nel corpo riducendo dolore e stress e aumentando la sensazione di benessere di ben dieci volte.

A livello di salute del corpo sappiamo bene quali sono i danni per la pelle di un’eccessiva esposizione come ustioni e rischi di cancro ed invecchiamento precoce nonchè il rischio di avere un colpo di calore.

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Le persone affette da tanoressia difficilmente capiranno di avere un atteggiamento compulsivo dato che solitamente chi soffre di tanoressia ha anche un’altro disturbo: la dismorfia. Percopire cos’è la dismorfia basta pensare ad un comune disordine alimentare,  l’anoressia. Chi ne soffre ha una percezione distorta del proprio corpo, si vedono sempre eccessivamente in carne proprio come un malato di tanoressia si vede sempre eccessivamente pallido.

L’identikit del tanoressico

Per capire se una persona soffre di un disturbo compulsivo è stato designato un profilo tipico del tanoressico. Secondo studi scientifici, le persone più colpite sarebbero le donne di età compresa tra 15 e 45 anni ed altri fattori come i seguenti:

  • Storia familiare di dipendenza da abbronzatura
  • Assunzione di farmaci psicotropi o antidepressivi
  • Disturbo stagionale dell’umore
  • Tendenza ad abusare della cabina U
  • Tendenza adesporsi al sole senza protezione solare
prendere il sole
Abbronzatura (iStock)

Per chi soffre di questo disturbo non esiste un trattamento farmacologico. Come per qualsiasi altra forma di tossicodipendenza, la terapia è di tipo psicologico, bisogna prima capire l’origine di questo comportamento per curarlo, quindi è necessario il sostegno di uno specialista.

 

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