“Gangs of London” | Una ‘Gomorra’ in salsa anglosassone

“Gangs of London” arriva su Sky a partire dal 6 luglio. La nuova serie sulla criminalità organizzata londinese che prende le mosse da “Gomorra” e “Peaky Blinders”.

Gangs of London, Sky Atlantic propone una nuova serie (Getty Images)
Gangs of London, Sky Atlantic propone una nuova serie (Getty Images)

Sollima ha fatto scuola, così come un determinato cinema di genere che ha aperto le porte alla serialità Crime. In principio era “La piovra”, poi “Romanzo Criminale” ed infine “Gomorra”. Qualche piccola sfumatura avanguardista con “Zero Zero Zero”, ma la sostanza non cambia. Il crimine e il lato oscuro della mente umana piace: a livello di offerta cinematografica è uno dei generi più richiesti e cercati, in streaming come in sala. Allora, tanto vale adeguarsi.

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Se inizialmente è stata l’Italia, nel mondo contemporaneo, a riprendere queste vicende più recentemente per darle nuovo lustro nelle serie televisive, l’America e l’Inghilterra si adeguano immediatamente. Quindi succede che la fiction viene, man mano, concepita come un unico grande lungometraggio: un’opera che propone un’evoluzione graduale in grado di modificare e sviluppare i propri protagonisti in divenire, episodio dopo episodio. I lavori “alla Gomorra” sono un misto di scuole di pensiero e approcci che confluiscono all’interno di un’unicum visivo in grado di comprendere pathos e tensione scenica insieme a curiosità e risvolti psicologici legati ai personaggi.

“Gangs of London”, l’accento inglese del crimine organizzato

Gangs of London, da luglio su Sky (IBDM)
Gangs of London, da luglio su Sky (IBDM)

Tutto somiglia ad un vero e proprio romanzo d’appendice visibile sullo schermo con canoni e stilemi appartenenti al grande cinema: questa permeabilità fra generi e tecniche di girato presuppone investimenti e produzioni non indifferenti. Servono mezzi, idee e fondi da elargire. Alla base di “Gangs of London”, l’ultima serie prodotta da Sky che vedremo a partire dal 6 luglio, c’è tutto questo e forse anche di più.

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La storia prende le mosse dal Tarantino più celebre e sferzante che abbiamo imparato a conoscere in sala per poi prestare il fianco al più puro e integralista Martin Scorsese e ricreare quella atmosfere care a Sollima in cui niente, apparentemente, è come sembra. Una sorta di perenne crossover stilistico che andrà in scena nell’odierna Londra, centro in cui si snodano le principali attività criminali: segno che, ormai, la criminalità organizzata non è soltanto un fenomeno locale ma globalizzato. Le varie organizzazioni sono in grado di tessere un fitto reticolato fra loro a prescindere dai centri di ubicazione e sviluppo.

“Gangs of London” racconta la storia di Finn Wallace e della sua famiglia: alla morte del boss, ci sono gerarchie da ristabilire. Potere da spartire nuovamente, rispetto da pretendere. Elementi chiave piuttosto comuni che, però, trovano la loro particolarità nell’approfondimento e sviluppo di certi meccanismi sociali che differiscono a seconda di luoghi e ambienti di riferimento. Tutto il mondo è paese, ma fino a un certo punto: cambia l’efferatezza, l’abilità e il tipo di coercizione dei vari leader a seconda di tradizioni, abitudini e tabù. L’ultima serie di Sky è una sorta di radiografia del malaffare londinese partendo dalle basi del recente passato, per questo nell’intero progetto e in quello che è poi il prodotto finale, c’è anche un pizzico d’Italia. Senza, tuttavia, scimmiottare stereotipi già esistenti: “Gangs of London” si preannuncia come una solida variante all’essenza del thriller con la giusta dose di action e un pizzico in più di attenzione psicoanalitica.

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