Lettera di un padre alla figlia morta | “Silvia mia, mia vita”

Silvia, 20 anni, è morta per un tuffo nel lago di Garda. Sulla pagina facebook Soccorso Alpino e Speleologico Veneto è comparsa una lettera del padre.

padre silvia
Foto da Facebook @Soccorso Alpino e Speleologico Veneto – CNSAS

“Luca ha perso sua figlia Silvia.

Noi non possiamo alleviare il tuo dolore, però possiamo stringerci attorno a te e alla tua famiglia e dirti che ci siamo. E ci saremo in qualsiasi momento tu avrai bisogno.”

Con queste parole la pagina Facebook del Soccorso alpino e speleologico del Veneto introduce una lettera molto speciale, un intreccio di parole commoventi e che toccano nel vivo la più profonda anima di chiunque le legga.

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A scrivere è Luca, padre di Silvia, una ragazza che ad appena vent’anni è morta per quello che doveva essere un semplice tuffo nel lago di Garda, il culmine di una serata di divertimento.

A poche ore dal funerale questo padre scrive a quella che definisce “mia vita” non tanto per dire addio quanto per descrivere la fortuna di esser stato, anche se per un tempo troppo breve, il suo papà.

Silvia, morta per un tuffo nel lago di Garda: lettera del padre

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Foto da iStock

Silvia Doriguzzi, 19 anni di Longarone, stava partecipando a una serata di risate e qualche bicchiere di troppo in riva al lago di Garda.

Un tuffo di notte e Silvia non è più tornata a galla. Polizia e carabinieri, aiutati da uno degli amici, l’hanno fatta riemergere dalle acque, l’hanno rianimata e trasportata all’ospedale di Borgo Trento.

Poi un nuovo trasferimento ma Silvia non ce l’ha fatta: secondo una prima ricostruzione la giovane, nel fare il tuffo, avrebbe battuto la testa e perso i sensi, rimanendo sott’acqua per diversi minuti.

Così una serata di divertimento si è trasformata in tragedia e adesso coloro che amavano Silvia le hanno dovuto dire addio.

I funerali si sono svolti domenica e, alcune ore prima, su Facebook è stata pubblicata questa toccante lettere firmata dal padre.

La condividiamo a nostra volta in ricordo di questa ragazza scomparsa troppo presto.

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“Silvia mia, mia vita, voglio scrivere queste parole perché te lo devo come papà.
Abbiamo attraversato momenti difficili io e te assieme, soli con i nostri sentimenti e con le nostre intime faccende da sbrigare.
Quando ancora eri in tenera età e ti portavo dalla tua mamma dopo il weekend passato con me mi salutavi con la manina e con gli occhioni mi sorridevi come per dirmi: “Papà stai tranquillo che ci vediamo presto”.
Io vivevo per poterti solo vedere e per sentire il tuo profumo; poi piano piano sei cresciuta ed io ho potuto condividere con te anche altri aspetti del tuo carattere. Una cosa su tutte è che, rispetto ad altri bambini tuoi coetanei, vedevo che non avevi mai pretese, nessun “Mi prendi questo gioco” o “Mi piace quello”, “Voglio…..”, tanto che ti portavo nei negozi di giocattoli e dovevo quasi convincerti a prendere qualcosa. In quegli anni mi chiedevo quale fosse il motivo di questa differenza.
Sei sempre stata serena, umile e con poche pretese; anzi, ti bastava una festa in baita con i nonni per rendere tutto la cosa più straordinaria che esista.
Questa tua semplicità mi ha dato tanto come uomo e ci tengo a dire che me lo hai insegnato tu….. non servono le Ferrari, non servono i grandi regali per essere felici.”

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“Pensando ora ai ricordi del passato mi sovviene un episodio particolare: una notte che eri a casa con me ho ricevuto una chiamata per un soccorso. Ti ho svegliata nel cuore della notte e ti ho portata dalla nonna; tutto di corsa, tutto un trambusto per prendere lo zaino e mettermi gli scarponi, ti ho raccolta dal letto per portarti di sotto nel lettino che avevi a casa dei nonni. Tu piangevi perché avevi capito che in me c’era tensione per l’ imminente intervento e mi hai chiesto: “Papà, perché mi lasci qua così di corsa?”, ed io ti ho risposto che dovevo andare perché qualcuno aveva bisogno di me. E la tua risposta è stata: “Ho capito, io sto bene e adesso vai, quando ritorni staremo assieme”.
Il tuo altruismo si distingueva fin dalla tenera età e questo mi mancherà più di tutto; il tuo saper valutare le cose come una persona matura fin da piccina ed ancor più quando sei cresciuta; sempre altruista e con una presenza confortevole in ogni situazione.
Piccola mia, non poterti più stringere e non poter più parlare con te sarà il mio Everest ma in cuor mio so che ci sei, sei qua con me ogni momento e so che mi guiderai per la retta via; ti sento attorno ogni secondo, sento il tuo profumo ovunque.
Silvia sei la mia vita.

Il tuo papà,

Luca Doriguzzi Zordanin”

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Foto da Unsplash

I suoi amici la definivano un vulcano di energia e le parole del padre parlano di una ragazza altruista e capace di rendere piena la vita della sua famiglia.

Silvia mancherà a molti ma, come ha detto il padre, il suo spirito rimarrà sempre con tutti loro.

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