Fabio Fazio | Stipendio ridotto, RAI sul piede di guerra: perché?

La RAI ha tagliato lo stipendio di Fabio Fazio in nome di un solo obiettivo: sopravvivere alla crisi Coronavirus: ecco come cambieranno le cose.

Fabio Fazio
Fabio Fazio (Fonte: Instagram)

Le polemiche sullo stipendio di Fabio Fazio tornano ciclicamente a indignare l’opinione pubblica e a mettere in difficoltà i dirigenti della RAI.

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Un esponente del consiglio di amministrazione RAI, Riccardo Laganà, aveva parlato negli scorsi mesi della possibilità di ridiscutere il contratto di Fazio, in particolare la parte relativa al suo compenso economico. Il presentatore aveva firmato un contratto che sarebbe scaduto nel 2021, quindi a livello teorico le condizioni dell’accordo avrebbero dovuto rimanere invariate ancora per molto tempo.

Purtroppo il Coronavirus ha imposto alla RAI – così come a moltissime altre aziende del mondo – di rivedere e limitare i costi vivi, al fine di superare la crisi economica nella maniera più indolore possibile.

Come ci si aspettava, quindi, è arrivata la notizia ufficiale che la RAI ha deciso di mettere in pratica quello che per il Fatto Quotidiano è una vera e propria “azione anti – Fazio”.

La RAI limita Fabio Fazio: stop ai conduttori – produttori

Nel 2017 Fabio Fazio fondò una società finanziaria chiamata L’Officina attraverso l’utilizzo di un capitale iniziale di 100.000 Euro. La società servì a collaborare con RAI al fine di realizzare Che Tempo Che Fa, che all’epoca stava passando su RAI 1.

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Ne deriva che Fazio, azionista della società, sia anche produttore dello show che lui stesso conduce. Riscuote quindi un compenso economico in quanto conduttore (circa 2.2 Milioni di Euro l’anno) a cui si vanno ad aggiungere i diritti del format (circa altri 700.000 Euro) e tutte le ampie percentuali dei pagamenti che L’Officina riceve dalla RAI per i servizi di produzione che la holding fornisce.

Secondo quanto dichiarato da Riccardo Laganà, dal prossimo anno televisivo  per i conduttori, ricoprire anche il ruolo di produttori dei propri programmi.

Qualcosa di molto simile è avvenuto anche per quanto riguarda i casting dei programmi televisivi RAI, che comincerà dal prossimo anno ad applicare la delibera della Vigilanza Agcom (Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni). 

 

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Un post condiviso da Casa Fazietto (@casa.fazietto) in data:

Con la delibera in questione si stabilisce che uno stesso agente non potrà rappresentare più del 30% dei professionisti che prendono parte a un singolo programma televisivo. Ogni programma quindi dovrà rivolgersi a più agenti o più agenzie per mettere insieme il proprio cast di protagonisti. Un’ulteriore limitazione consiste nel fatto che uno stesso agente o agenzia di produzione non potrà, allo stesso tempo, produrre uno show rappresentare gli artisti che ne faranno parte.

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