“Marmellata di fragole senza fragole” e altri scandali alimentari

Questo ex imprenditore rivela scandali alimentari come una marmellata di fragole senza fragole nel suo lavoro intitolato “Siete pazzi a mangiarlo“.

siete pazzi a mangiarlo libroChristophe Busset è l’uomo che ha lanciato l’allarme riguardo questa inqualificabile truffa del settore alimentare ai danni del consumatore in nome del profitto.

È in questa visione mercantile che si scopre che alcuni prodotti come la marmellata di frutta o il tartufo o la conserva di pomodoro non contengono in realtà neanche una minima percentuale dell’ingrediente base. Una situazione che non può non indignare il consumatore che si fida dei marchi che sceglie.

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Il lato nascosto dell’industria alimentare

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È un libro sorprendente quello pubblicato da questo ex industriale del settore agroalimentare intitolato Siete pazzi a mangiarlo. Con questo titolo toccante Christophe Busset fa appello ai lettori rivelando il dietro le quinte del settore responsabile della nostra alimentazione, un mondo senza scrupoli in cui è stato manager.

Per rivelare questi scandali alimentari, l’uomo fa un esempio scioccante, quello di una marmellata di fragole che non contiene neanche una sola fragola. “Il pentito” di questa grande macchina confessa anche anche altri scandali come il formaggio senza formaggio e il miele falso. Rivelazioni che mostrano come il consumatore viene regolarmente ingannato da questi grandi distributori.

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  • L’esca del guadagno

Lo scandalo della carne equina della Findus scosse i consumatori europei per una buona ragione: assicuravano piatti a base di carne di manzo, invece i piatti contenevano carne di cavallo. Al di la del discorso qualità anche la fiducia del consumatore viene tirata in ballo. Il marchio elude le le promesse fatte al consumatore il quale si sente preso in giro.   Sfortunatamente, questo caso non è isolato. Dietro le quinte dei giganti industriali pratiche del genere sono all’ordine del giorno, motivo per cui, come ricorda l’autore, i supermercati sono pieni di “prodotti finti” come miele che non è altro che una gelatina dolcificata di provenienza cinese.

La ragione dietro questa frode? L’avidità che caratterizza le industrie alimentari sempre alla ricerca di profitto. In questa frenetica ricerca, le aziende importano i loro prodotti dall’Asia, li trasformano e li confezionano in Europa. Un processo che li aiuta a qualificarli come “Made in …”.

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  • Falsi prodotti locali

Christophe Busset punta il dito su alcuni marchi che affermano di promuovere prodotti locali. Un’origine completamente falsa e una pratica della quale si dice indignato, nel suo libro atto a sensibilizzare il consumatore. Peggio ancora, gli industriali gonfiano i loro prodotti con acqua per farli sembrare più pesanti o con ingredienti a dir poco discutibili.

  • Processi produttivi discutibili

La corsa al profitto raggiunge il massimo livello di disgusto quando tocca il valore nutrizionale dei consumatori. L’autore parla di escrementi di topo mescolati con spezie come il peperoncino per nasconderne il sapore, il tutto per aumentare il peso dei loro prodotti.

L’ex dirigente menziona anche l’utilizzo di verdure marce nelle salse tutto giustificto da una sola parola d’ordine, valida per tutti i marchi: quantità a scapito della qualità.

Un risveglio di coscienza

L’autore del libro Siete pazzi a mangiarlo spiega che questi grandi marchi hanno tutto l’interesse di lasciare i propri consumatori ignari di questi processi di produzione, pertanto dovrebbe essere il consumatore stesso ad essere più consapevole, a cambiare il suo stile di vita e ad interessarsi a ciò che mangia esigendo una una tracciabilità più trasparente dei prodotti.

Christophe Busset parla del settore alimentare come del principale settore dell’inquinamento. Chiede quindi nuove riflessione su come consumiamo. In definitiva, la nostra dieta è la chiave di volta della nostra vita perché determina la nostra salute generale.

Come fare duqnque a mangiare sano, dato che spendere ingenti somme di denaro in prodotti di marca non ne assicura la qualità?. Semplice, basta seguire l’esempio di molte persone che scelgono di piantare il cibo da soli o preferiscono sostenere le imprese locali preferendo acquistare da loro gli ortaggi, la carne o il pesce.

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Mangiare correttamente significa anche evitare il più possibile il consumo di prodotti trasformati e ultra trasformati sempre pieni di additivi e conservanti. Sostanze chimiche che denaturano il cibo e lo privano dei suoi nutrienti essenziali.

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