Gianna Nannini | La rocker attacca Paul McCartney sul caso voucher

Gianna Nannini ha deciso attaccare Paul McCartney dopo le sue dure affermazioni contro il governo italiano: la reazione dei social tra entusiasmo e ironia.

Gianna Nannini Paul mc cartney
Gianna Nannini (Fonte: Instagram)

Gianna Nannini non ha apprezzato le durissime parole di Paul McCartney in merito alla gestione dell’emergenza Coronavirus nel settore dello spettacolo da parte del Governo Italiano.

Lex Beatle aveva infatti scritto a chiare lettere via social di essere davvero deluso dall’approccio del governo italiano, unico in Europa ad aver introdotto la possibilità di “rimborsare” il costo del biglietto dei concerti annullati tramite voucher.

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La Nannini sembra invece entusiasta della soluzione voucher e ha accusato McCartney di scarso impegno nei confronti dei fan italiani.

A questo punto, sui profilo social della Nannini sono partiti i commenti pro e contro la sua posizione. Quelli contro, in verità, hanno fatto della pesante ironia nei confronti della cantante.

Gianna Nannini contro Paul McCartney: “Non abbiamo bisogno di te”

Gianna Nannini si racconta a La Nacion (Getty Images)
Gianna Nannini (Getty Images)

La prima parte del post Facebook di Gianna Nannini non avrebbe potuto essere più polemico: “Caro Paul – con tanto di tag, giusto per essere certi che Sir McCartney legga il post – non abbiamo bisogno di te che bacchetti l’Italia”.

La “bacchettata” di McCartney, c’è da specificare però, non andava contro gli artisti o contro gli organizzatori dei molti eventi musicali e culturali che sono saltati a causa del Coronavirus.

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Il cantautore si scagliava contro la scelta del governo di “tenere in ostaggio” i soldi dei fan restituendoli via voucher (cioè attraverso “bonus” per altri eventi, con altri artisti, messi in piedi dagli stessi organizzatori). Dal punto di vista di Paul (e di gran parte dei suoi fan), un fan è disposto a spendere una certa cifra, anche molto grossa in alcuni casi, per andare a vedere uno specifico artista e non un altro concerto.

Dal punto di vista della Nannini, invece, tutta la polemica di Paul McCartney non deriva dal desiderio di difendere fan ma da quello di “nascondere” una certa pigrizia organizzativa.

“Invece di cancellare il tuo concerto – in realtà quelli saltati sono due, uno a Lucca e uno a Napoli – cosa ci voleva a recuperarlo come facciamo noi e come fanno tanti artisti internazionali? La musica va aiutata in questo momento, recuperando le date, non cancellandole. Ti aspettiamo Paul, vogliamo il tuo concerto!”

Le risposte e le reazioni dei fan al post della Nannini si sono divise in due grandi fazioni. Alcuni, sostenitori a tutto tondo della Nannini, hanno elogiato il suo spirito patriottico e hanno preso in giro McCartney. “Gliene ha dette quattro a quello scarafaggio!” ha scritto qualcuno.

Altri, invece, che hanno forse una visione più ampia in merito all’organizzazione di eventi internazionali che coinvolgono un gran numero di persone, hanno voluto ridimensionare lo spirito bellicoso della Nannini.

“Ah, beh, se la Nannini risponde male a McCartney io voglio dirgliene quattro a Bob Dylan” ha ironizzato qualcuno. Altri, invece, hanno voluto spezzare una lancia a favore di Gianna, condannando comunque la sua visione molto limitata della situazione internazionale: “Gianna è in buona fede, ma riprogrammare il tour di McCartney un anno dopo non è esattamente la stessa cosa del farlo per il suo o quello di Ligabue!”.

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Qualcun altro, andando ancor meno per il sottile, ha spiegato come nel prossimo futuro del baronetto ci sia un tour mondiale che non può essere stravolto soltanto in favore dei fan italiani. “Cerchiamo di non essere italocentrici come sempre” ha scritto un utente, che poi ha concluso con una stoccata terribile contro la cantante. “Non so cosa ti abbia spinta ad esporti, ma evidentemente sei collusa per interessi personali”.

 

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Gli interessi personali della Nannini sarebbero cioè gli stessi degli organizzatori dei concerti, che hanno elogiato il sistema dei voucher come una delle poche misure governative efficaci per porre rimedio alla drammatica situazione economica degli organizzatori di eventi.

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