I bagni dell’antica Roma | Come funzionavano? Tutta la nauseante verità

Nell’antica roma solo le case nobili avevano i servizi igienici e tutti utilizzavano i bagni pubblici, seguendo norme igieniche spesso un po’ nauseanti.

bagni antica roma
Foto da Pixabay

Una civiltà antica della quale ci è rimasto senza dubbio il mito ma anche tanta storia, arte e rovine pronte e rivelare segreti persi nel tempo.

L’Antica Roma è forse tra i primi elementi d’orgoglio per noi italiani, il grande impero che assoggettò buona parte del mondo allora conosciuto e pose le base per tutto ciò che oggi siamo divenuti.

Quella cultura è divenuta parte di noi e anche per questo, forse, la curiosità di conoscerla sempre più e in modo più approfondito è una costante senza tempo.

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Ci interessano non solo i grandi momenti della storia come conquiste e riforme politiche rivoluzionarie, ma anche la vita di tutti i giorni, gli usi e costumi, la quotidianità.

Come si viveva nell’Antica Roma? Anche i grandi protagonisti della divulgazione come Alberto Angela hanno dedicato programmi e approfondimenti a tutto ciò ma la sete di sapere non trova mai piena soddisfazioni.

Continuiamo a indagare, a voler sapere e capire e scendiamo sempre più nel particolare.

Oggi ad esempio vi illustriamo un dettaglio che potrebbe risultare veramente curioso: l’uso dei bagni nell’Antica Roma, un insieme di genialità ma anche di un pudore totalmente assente e per noi, di conseguenza, difficile da comprendere.

Bagni publici dell’antica Roma: si usavano così

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All’epoca dell’Antica Roma avere un bagno personale in casa era considerato un vero e proprio lusso, alla strega di chi oggi può vantarvi una palestra o una spa.

I servizi igienici in casa era dunque privilegio degli altissimi ranghi della società. Per il resto della popolazione c’erano i popolarissimi e frequentatissimi bagni pubblici.

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Le cosi dette latrine non erano certo luoghi in cui vigeva un senso del pudore o una privacy anche solo lontanamente vicina alla sensibilità odierna.

I bisogni si espletavano davanti a tutti, seduti su apposite panche gomito a gomito con altre persone. Nemmeno una tenda o un separé per garantire anche il più piccolo riserbo.

I wc dell’epoca era una serie di sedili forati disposti sopra un canale in cui scorreva costantemente l’acqua. Qui cadevano gli escrementi che venivano poi portati via dalla corrente fino a disperdersi nella cloaca più vicina. Roma poteva infatti fortunatamente godere non solo di diversi pozzi neri ma anche di un eccellente sistema fognario alla base di quest’ultimo c’era la celebre Cloaca Maxima, costruita nel VI secolo a.C. e successivamente oggetto di continue implementazioni.

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Le latrine pubbliche avevano però anche una seconda canalina che scorreva, per così dire, al centro della sala.

Qui scorreva acqua pulita la cui funzione era di ripulire una spugna montata du un bastoncino: la carta igienica dell’epoca.

Queste spugne, una volta usate, venivano gettate in un apposito recipiente: da lì dei servi le avrebbe poi recuperate per lavarle a dovere e prepararle per un nuovo utilizzo da parte del cliente successivo.

rovine roma
Foto da Pixabay

Certo, a noi tutto ciò può apparire arretrato, promiscuo e, per dirla con franchezza, anche un po’ assurdo ma per l’epoca i bagni pubblici dell’Antica Roma erano letteralmente l’avanguardia.

Niente privacy e un’igiene a quanto pare per lo meno dubbia erano il meglio che il grande Impero poteva offrire o, meglio, il meglio che l’epoca poteva offrire nel mondo.

E noi che ci turbiamo per i bagni delle nostre metropolitane.

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