Creato il paziente virtuale che evita i test sugli animali

Arriva il primo paziente virtuale, in grado di evitare i test sugli animali.

Paziente virtuale
Paziente virtuale – Fonte: Adobe Stock

Il mondo della ricerca sembra aver fatto un passo in avanti molto importante e tutto made in Italy. È infatti stato realizzato un software che rappresenta il primo modello di paziente virtuale. Un modello che se accettato e messo in campo sarà in grado di evitare i test sugli animali dando al contempo risultati ottimali.

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Un passo in avanti che ha dell’incredibile e che potrebbe cambiare il futuro della ricerca medica, promuovendo una maggior attenzione al benessere degli animali.

Il paziente virtuale. Un nuovo progetto per la ricerca nato in Italia

Ricercatrice in laboratorio
Ricercatrice in laboratorio – Fonte: Adobe Stock

Quello del paziente virtuale è un software nato in Italia e più precisamente presso l’università di Catania dove un gruppo di ricerca ha lavorato alacremente ottenendo dei primi risultati promettenti.

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I ricercatori, Francesco Pappalardo e Giulia Russo, sono esperti di informatica e lavorano nel dipartimenti di scienze del farmaco. Il loro progetto, che coinvolge anche Marco Viceconti, uno dei principali studiosi di silico trial nel mondo, si chiama UISS (Universal Immune System Simulator) e consiste in un software che recentemente è stato sperimentato sia per simulare le modalità dell’invenzione dal SarsCov2 che per prevedere gli effetti di alcuni farmaci e persino di determinati vaccini. Il loro intento è quello di portare alla luce dei risultati che consentano, in un futuro si spera vicino, di evirare del tutto le cavie animali.

È importante ricordare che prima di occuparsi del Covid, il paziente virtuale era già stato impiegato anche per uno studio sulla tubercolosi e per uno sulle malattie immuni (in particolare sulla sclerosi multipla che secondo alcuni studi potrebbe dipendere dalle alterazioni del metabolismo), e che ha superato il primo test in silico in Europa. Ora il passo successivo è quello di presentare un dossier sul software all’Ema (Agenzia Europea per i medicinali).

Una notizia che ha suscitato l’approvazione da parte dell’Enpa (ente nazionale protezione animale) che si è detta più che soddisfatta di apprendere queste informazioni che sancisce un grande passo in avanti per la ricerca scientifica dato dalla possibilità di raggiungere dei risultati migliori in modi di versi che non compromettano il benessere degli animali, usati troppo spesso come cavie.

analisi laboratorio
Analisi di laboratorio Fonte: Istock photo

Quello delle cavie da laboratorio è un argomento sul quale si dibatte da tantissimi anni per via delle sofferenze alle quali vengono sottoposte, a volte anche inutilmente. Una simile innovazione sarebbe quindi un passo in avanti che porterebbe ad un cambio radicale del modo di sperimentare nuovi farmaci. Un passo che in molti sarebbero felici di veder finalmente concretizzato.

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