Il Diavolo Veste Prada | Frasi cult che hanno reso il film indimenticabile

Il Diavolo Veste Prada ci ha insegnato che la 42 è la nuova 56, che tutte abbiamo un bisogno disperato di Chanel e molto altro ancora. Ecco le frasi che hanno reso il film un cult indimenticabile.

cast il Diavolo Veste Prada
Foto da Instagram @tvlandia

“Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent, se non sbaglio, a proporre delle giacche militari color ceruleo. E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l’hai pescato nel cesto delle occasioni, tuttavia quell’azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori delle proposte della moda quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti… in mezzo a una pila di roba.”

Sapete già di chi stiamo parlando, vero? E’ proprio qui che tutte abbiamo capito nel profondo chi era Miranda Priestly, la straordinaria “cattiva” interpretata da Meryl Streep in Il Diavolo Veste Prada.

All’inizio del film è una malevole direttrice, la cui crudeltà appare un po’ fine a se stessa, ma bastano queste poche battute per capire che Miranda è molto di più.

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In fin dei conti l’intero Il Diavolo Veste Prada appare come una serie di battute semplicemente illuminanti che, assieme al glamour dei costumi e a un cast straordinario, sono ciò che ha reso la pellicola semplicemente indimenticabile.

Oggi vogliamo allora ripercorrere proprio alcune di queste battute, ricordando insieme le parole che, ammettiamolo, sono oramai scolpite nel nostro cuore.

Le frasi cult di Il Diavolo Veste Prada

maryl streep il Diavolo Veste Prada
foto da Instagram @loosingtheart

Tratto dall’omonimo romanzo di Lauren Weisberger, Il Diavolo Veste Prada, diretto da David Frankel, è oramai da quattordici anni entrato nel nostro “patrimonio culturale”: ci ha insegnato il vero stile, il significato di duro lavoro, la difficoltà di esser donna e cercare un compromesso tra carriera e vita privata e, ovviamente, una serie di iconiche frasi da adattare più o memo a ogni momento della nostra esistenza.

Come dimenticare ad esempio una delle primissime telefonate ricevuto a lavoro da Anne Hathaway alias Andy Sachs?

“La signora Prestley non c’è ora. Vuole lasciarle un messaggio?…. Va bene, Gabbana si scrive con due B?”

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Tra le battute più popolari, sembra quasi inutile sottolinearlo, ci sono naturalmente le perle della meravigliosa Miranda Priestly, un personaggio molto più complesso di come si possa inizialmente immaginare, esempio di come l’assoluta devozione alla carriera risucchi la vita di molte grandi donne.

“Io assumo sempre lo stesso tipo di ragazza: alla moda, magra ovviamente… e che venera la rivista, ma capita poi che si rivelino spesso, non lo so, deludenti e… stupide. Perciò con te, con quel curriculum notevole e il grande discorso sulla tua cosiddetta etica del lavoro ho creduto che tu potessi essere diversa, mi sono detta, provaci, corri il rischio, assumi la ragazza sveglia e grassa. Avevo una speranza, mio Dio, io vivo di speranze. Comunque alla fine mi hai deluso più tu di… di tutte le altre ragazze galline.”

“Oh, non essere ridicola, Andrea! Tutti vogliono questa vita. Tutti vogliono essere noi!”

“Bene, passiamo al servizio sulla primavera.
Caporedatrice: Beh, si stanno buttando molto sul floreale…
Miranda: Floreale? Per la primavera? Avanguardia pura.”

“Miranda: Non hai il minimo senso dello stile e dell’eleganza…
Andy: beh…dipende da che punto di vista…
Miranda: No…non era una domanda…”

Una nota di merito particolare va senza dubbio a Emily Blunt, la meravigliosa Emily (guarda caso) nel film, un personaggio che pare esser il perfetto altererò della protagonista, con una strenua devozione per l moda, la rivista e, ovviamente, Miranda:

Tu ti sei venduta l’anima il giorno che ti sei messa il primo paio di Jimmy Choo, ti ho visto! E lo sai cosa mi uccide di tutta questa storia? È che i vestiti che ti daranno, tu non te li meriti.. Tu mangi carboidrati Cristo santo!”

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E poi naturalmente c’è lui, Nigel, straordinariamente interpretato da Stanley Tucci. Un personaggio a metà tra angelo custode e grillo parlante che rappresenta la spalla perfetta per la povera Andy e le cui battute, neanche a dirlo, s Ono semplicemente leggenda.

Non a caso sua è la mitica frase sulla taglia 42. Ma rileggiamole insieme:

Nigel: Minestra di mais… Scelta interessante. Lo sai, vero, che la cellulite è uno degli ingredienti principali della minestra di mais?
Andrea: E così qui le ragazze non mangiano niente?
Nigel: Non più, da quando la taglia trentotto è diventata la nuova quaranta e la trentasei la trentotto.
Andrea: Io porto la quarantadue.
Nigel: Che è la nuova cinquantasei.
Andrea[macchiandosi]: Hmm! Cavolo!
Nigel: Oh, che t’importa… sicuramente sarai piena di maglioncini misto acrilico nell’armadio dove hai preso quello.
Andrea: Ok, trovi orrendi i miei vestiti… l’ho capito. Ma vedi, io non rimarrò per sempre nel campo della moda, perciò non vedo il motivo per cui devo cambiare tutto di me solo perché lavoro qui.
Nigel: Sì, hai ragione. In fondo questa industria multimiliardaria gira intorno a questo… Alla bellezza interiore!”

“Oh Nigel, Miranda mi odia…
Ed è un mio problema perché?
No aspetta, non è un mio problema

“E quello che hanno realizzato, creato, é stato più creativo dell’arte stessa. Perché tu ci vivi dentro la tua vita. Be’, tu no, ovviamente, ma alcune persone sì…”

“Tu credi che questa sia semplicemente una rivista? Questa non è semplicemente una rivista, questo è un luminoso faro di speranze per…non lo so, diciamo un ragazzino che cresce a rodailan con 6 fratelli che finge di andare a giocare a calcio mentre invece va a scuola di cucito e legge Runway sotto le coperte, di notte, con una torcia!”

“Ok, ora Chanel, hai un disperato bisogno di Chanel!”

“Fammi sapere quando la tua vita va completamente all’aria, vuol dire che è l’ora della promozione.”

Il Diavolo veste Prada
Photo by Claire Greenway/Getty Images

Difficile dire quale battuta sia più rappresentativa. Senza dubbio ognuna di noi ha la sua preferita, quella più vicina al suo cuore e che meglio rappresenta il suo modo di vedere la moda ma, soprattutto, la vita.

Il Diavolo Veste Prada del resto è proprio questo: una metafora della vita della donna del XXI secolo, più qualche pillola di moda e saggezza.

Fonte: deejay.it

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