Ectopia cordis | La bambina nata con il cuore fuori dal torace

Salvata una bambina affetta da ‘ectopia cordis’. All’ospedale di Torino un’equipe di 40 persone ha messo in salvo la neonata venuta al mondo alla 38esima settimana con il cuore e una parte del fegato fuori dal torace.

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È venuta alla luce alla 38esima settimana una bambina affetta da ‘ectopia cordis‘, una sindrome congenita che colpisce un neonato ogni milione di nati vivi.

Una malattia rara e quasi sconosciuta, in cui il cuore si trova fuori dal torace. Nel caso della piccola nata all’ospedale Regina Margherita di Torino, oltre al cuore, era fuori dal torace anche una parte di fegato. Salvata da un’equipe di 40 persone tra medici, ostetriche e infermieri.

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La bimba è nata con un parto cesareo circa una settimana fa ed è stata operata subito dopo su un lettino chirurgico posizionato accanto a quello di sua madre.

La neonata affetta da ectopia cordis è salva

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La neonata affetta da ectopia cordis, una malattia congenita molto rara, oltre ad avere il cuore e parte del fegato fuori dal torace presentava anche altre anomalie.

La piccola aveva, infatti, anche una grande massa sulla cavità orale che non l’avrebbe lasciata respirare. Non solo, la neonata era anche senza sterno quindi presentava ben tre anomalie diverse.

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Dopo una prima ecografia effettuata in India, a cui i medici avevano dato poche speranze, la madre piemontese e il padre indiano hanno preferito venire in Italia e in particolare a Torino.

La neonata è stata sottoposta a una serie di operazioni molto complesse sia per essere estratta dall’utero materno che subito dopo.

“In ambito multidiscipinare, alla 38esima settimana abbiamo applicato la exit procedure” – scrivono dalla Città della Salute di Torino. Tale procedura è consistita nell’eseguire un particolare parto cesareo. “Durante il cesareo abbiamo estratto dall’utero materno la sola testa del feto con la voluminosa massa di svariati centimetri protrudente dalla bocca“.

Questo ha permesso alla bimba di continuare a ricevere ossigeno dalla placenta. Intanto chirurghi e rianimatori pediatrici provvedevano a intubarla e farla respirare. “Solo a questo punto la neonata ha potuto quindi ‘nascere’ in sicurezza”.

Trasportata in un secondo tavolo operatorio i medici hanno subito provveduto a proteggere gli organi esposti all’esterno. Suturando prima la cute presente ai margini del difetto e rinviando ad un secondo tempo la ricostruzione definitiva.

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A tre giorni dal parto la piccola è stata poi sottoposta a un intervento chirurgico per rimuovere la massa nella cavità orale.

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Un’operazione sinergica tra più reparti che ha impegnato ben 40 persone tra medici e personale sanitario.

La bimba subirà altri interventi ed è ancora troppo presto per capire se avrà una vita normale. Di sicuro però questa storia può infondere speranza a tutti quei genitori in difficoltà.

 

 

 

 

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