Coronavirus | Sanificare negozi da ambienti ai capi le indicazioni Iss

Dagli ambienti ai capi da provare, come sanificare i negozi. Ecco le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità per il settore abbigliamento.

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Con la fase 2 anche i negozi di abbigliamento hanno riaperto dando la possibilità a tutti di tornare a fare shopping. L’Istituto superiore di sanità ha però voluto dettare alcune regole sui comportamenti da seguire.

Da come sanificare gli ambienti a come trattare i capi, in particolare quelli provati dai clienti. Da quali superfici trattare con maggiore cura all’aerazione dell’ambiente. Dall’uso di guanti e mascherine.

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Ecco un vademecum dell’Iss sulle misure da adottare per poter far shopping in sicurezza, sia da parte dell’esercente che del cliente.

Le indicazioni Iss per lo shopping sicuro: ecco come sanificare i negozi

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L’Istituto superiore di sanità ha dettato alcune norme in merito alla sanificazione degli ambienti e dei capi di abbigliamento per quanto concerne il settore dei negozi.

In particolare si legge nel sito dell’Iss che “negli ambienti pubblici come i negozi non è necessario usare disinfettanti su tutte le superfici al fine di ridurre il rischio di trasmissione da Covid-19 in quanto la pulizia frequente e approfondita con acqua e detergenti neutri è generalmente sufficiente.

L’attenzione, invece, sempre secondo l’Iss, deve essere focalizzata sulle superfici di uso comune. “La disinfezione, con prodotti disinfettanti non professionali comunemente reperibili, va riservata a quelle zone e/o superfici frequentemente toccate dai clienti, come maniglie, corrimani, piani di appoggio, superfici nelle cabine di prova, sistemi di pagamento, schermi touch o tastiere.

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Per quanto riguarda i prodotti da utilizzare l’Iss raccomanda disinfettanti a base di alcoli, ipoclorito di sodio o sali di ammonio quaternario. “Sono tra i principi attivi, ma non i soli, in grado di ridurre significativamente il numero di virus dotati di ‘involucro’ come il SARS-CoV-2”, si legge ancora nel sito.

Inoltre, è bene ricordare che tali prodotti non vanno mai miscelati tra di loro durante le operazioni di pulizia per evitare l’innesco di eventuali reazioni chimiche. Inoltre, è bene leggere attentamente le etichette sui prodotti prima di procedere all’utilizzo, indossando sempre dei dispositivi di protezione individuale come guanti e mascherine.

Per quanto riguarda la frequenza, la pulizia dovrà essere giornaliera così come importante sarà l’aerazione degli ambienti che dovrà invece essere rinnovata frequentemente.

I clienti, secondo Rosa Draisci, direttore del Centro Nazionale Sostanze Chimiche dell’ISS, “meglio che entrino senza guanti utilizzando invece quelli monouso forniti dall’esercente, per essere sicuri che siano puliti”.

Buone prassi di comportamento delle persone abbinate alla sanificazione periodica dei locali limiterebbero la diffusione del virus, anche nei negozi dove è offerta la possibilità di provare i capi di abbigliamento.

I clienti dovranno disinfettare le mani in entrata e in uscita dal negozio, indossare la mascherina e i guanti in entrata, purché nuovi. Il divieto di provare abiti che possano entrata in contatto con il viso, come maglioni o altri capi che si indossano dalla testa. Queste norme sono un valido strumento per limitare la contaminazione degli indumenti.

Il commerciante dal canto suo, una volta provati dai clienti, dovrà mettere i capi in un ambiente ventilato e non umido. E Non dovrà farli provare ad altri avventori. Inoltre, dovrà provvedere a sanificarli, evitando prodotti chimici che possono danneggiarli.

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Potrà essere impiegato del vapore secco da usare in locali ventilati e separati dai camerini di prova e dagli ambienti frequentati.

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“Il calore del ‘vapore secco’, si legge ancora nel sito, è efficace conto i virus in circa 30 minuti, anche se i tempi potrebbero essere superiori per i capi che presentano cuciture, pieghe e risvolti“.

 

 

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