Vasco Rossi | Shock e stupore paralizzano creatività

Vasco Rossi è bloccato dal virus. Lo shock e lo stupore hanno messo in pausa la creatività dell’artista. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il Blasco ha parlato anche del blocco dei concerti e di un fondo per gli artisti.

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Vasco Rossi (Getty Images)

Il virus ha bloccato la creatività di Vasco Rossi. Sì, ma solo per il momento. Il rocker italiano ha rilasciato una lunga intervista a Milena Gabanelli del Corriere della Sera raccontando come sta vivendo questa particolare situazione.

Dalla paura di non riuscire a rientrare in Italia quando è scoppiata la pandemia da Coronavirus visto che si trovava a Los Angeles. All’annullamento dei concerti. Fino ad arrivare all’istituzione di un fondo di solidarietà per gli artisti.

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E se da un lato shock e stupore hanno paralizzato la creatività, dall’altro non hanno fermato l’artista di Zocca. L’obiettivo di Vasco, infatti, è quello di arrivare sano e lucido al 2021 e di prendersi la responsabilità nei confronti del suo gruppo di lavoratori.

Vasco Rossi tour annullato e creatività bloccata

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Vasco Rossi (Foto Instagram @vascorossi)

“È nelle sofferenze più grandi che si va a pescare quando si scrive. Solo che quando lo fai sono già passate, nel momento della sofferenza non fai niente, soffri e basta. Io soffro e basta, non è che scrivo una canzone“. Con queste parole il Blasco si è raccontato alla Gabanelli.

Ma non sarà di certo un virus come il Covid-19 a fermare una roccia come Vasco Rossi. L’artista, infatti, per quanto abbia ammesso di soffrire per questa situazione va avanti senza timori.

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“Magari dopo, quando è passato, ricordo quel momento e finisce in una canzone tutta l’intensità di quel momento lì. Però adesso sono troppo attonito, frastornato, allibito e incantato da questa situazione così pazzesca, da queste città vuote”. Ha commentato ancora il Blasco che si è detto contento di essere riuscito ad arrivare a vivere questa vicenda e di essere testimone di un evento catastrofico come questo.

Vasco nel corso dell’intervista ha raccontato l’odissea vissuta per rientrare in Italia trovandosi a Los Angeles. “Erano i primi di marzo e ho capito che la cosa iniziava a diventare seria. Ho cercato di tornare in Italia ma ogni volta che trovavo un volo poi veniva cancellato. Alla fine ce l’ho fatta con l’ultimo volo, il giorno dopo gli Stati Uniti hanno chiuso tutti quelli con l’Europa”. Ha spiegato il cantante di Zocca che pur non uscendo spesso ha ammesso di trovare questa esperienza dell’isolamento molto forte.

E quando ha iniziato a realizzare che il tour sarebbe saltato gli è crollato il mondo addosso per sua stessa ammissione. “Da un anno seguiamo questo progetto. Per me fare concerti è importante anche dal punto di vista psicologico“, ha raccontato nell’intervista. “È un motivo per alzarmi la mattina. Pensavo si potesse rimandare a settembre ma quando anche lì ho capito che sarebbe stato impossibile mi sono detto: saltiamo un anno e pensiamo a non ammalarci”.

Ma se un grande artista può permettersi di saltare una stagione o due, la stessa cosa non vale per le maestranze. Da qui l’idea di istituire un fondo di solidarietà dove ogni artista, secondo le proprie possibilità, avrebbe depositato una cifra. Avevo già sentito Jovanotti e Laura Pausini, erano tutti d’accordo. Il problema è a chi affidarlo? Non c’è un’organizzazione alla quale affidare un ipotetico fondo“, ha spiegato il rocker.

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Il Blasco racconta anche che Laura Pausini ha avuto l’idea di fare una lettera aperta a Conte, firmata da tutti gli artisti, dove chiedeva aiuti per tutti quei lavoratori dello spettacolo che non erano stati considerati. Alla fine la scorsa settimana il governo ha stanziato un miliardo di euro per musica, teatro e cinema“Voglio pensare che sia stato anche grazie a noi artisti dopo questa lettera”. Ha commentato il rocker.

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Vasco Rossi (Foto Instagram @vascorossi)

E non parlate al Blasco di distanziamento sociale. “È una definizione sbagliata, non è distanziamento sociale ma fisico quello di cui abbiamo bisogno per non contagiarci. Usare la parola distanziamento sociale è sbagliato perché sottende già una disgregazione sociale che è anche possibile che succeda. Le parole sono importanti, molto importanti“.

E detto da uno che sulle parole ci ha costruito un impero non c’è che da credergli.

 

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IL VIRUS HA FERMATO I MIEI CONCERTI MA NON FERMERÀ MAI LE MIE CANZONI Due chiacchiere tra amici. Vasco ha fatto una lunga intervista con Milena Gabanelli. Parlando di quello che sta succedendo a lui e nel mondo, di come questi tempi stiano mettendo a dura prova il settore. Lo shock e lo stupore paralizzano anche la creatività, ma non fermano l’artista, che per il momento si pone l’obiettivo di arrivare “sano e lucido” fino al 2021, e di adottare un principio imprenditoriale molto forte: quello della responsabilità nei confronti del suo gruppo di lavoratori. Parole decise nei confronti di un sistema che ha delle lacune, manca di associazioni e organizzazioni alle quali affidare degli ipotetici fondi ad aiuto del settore. BEATLES O ROLLING STONES? Toccano anche argomenti leggeri, parlano di gusti musicali, quella passione di Vasco per Mick Jagger, che per forza, e in tempi remoti, lo obbligò a scegliere da che parte stare. Vasco e Milena Gabanelli ci hanno aiutato a capire, hanno ragionato insieme, si sono ascoltati l’un l’altro, e anche se sulla faccenda Beatles-Rolling Stones non saranno mai d’accordo, hanno dato un esempio di come la sintonia e il rispetto reciproco possano far nascere momenti e conversazioni speciali. La Redazione

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(fonte: Corriere.it)

 

 

 

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