Fase 2, centri estivi dal 15 giugno | arrivano 185 milioni dal governo

Fase 2, centri estivi aperti dal 15 giugno. La ministra Bonetti conferma la data e lo stanziamento per metterli in sicurezza

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Fase 2, centri estivi: finalmente arriva la conferma che tante famiglie e bambini aspettavano. Da lunedì 15 giugno ci sarà un’opportunità in più per tornare ad aggregarsi e uscire di casa. Lo ha ribadito la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti facendo il punto su date e stanziamenti.

Bambini e ragazzi, tra i più penalizzati per il lungo lockdown che li ha costretti anche a saltare la scuola, potranno ritrovarsi ai centri estivo. La data di partenza è metà giugno per tutti, anche se poi le singole regioni avranno la facoltà di posticipare. L’importante, secondo la ministra, è avere tenuto fede alle promesse anche con uno stanziamento importante.

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Ci sono infatti 185 milioni di euro per riorganizzare in sicurezza le strutture. Potranno andare alle scuole, riadattate in centri estivi, ma il campo potrebbe allargarsi. Non è un caso che i gestori dei parchi giochi e delle ludoteche (circa 2500 in Italia) abbiano già chiesto di potersi trasformare e in centri estivi. In più sul piatto anche 120 milioni per le scuole paritarie.

Elena Bonetti ne aveva già parlato questa mattina intervistata dal quotidiano ‘Il Gazzettino’. Al momento non c’è ancora il via libera dal Comitato tecnico scientifico per gli asili nido e scuole dell’infanzia, ma stanno lavorando anche per quelli. Intanto però ci sono questo soldi da spendere: “Buona parte sarà erogata direttamente agli enti locali. Una quota finanzierà invece le progettualità di sistema, con un’attenzione particolare al problema della povertà educativa. C’è poi il bonus baby sitter da 1.200 euro, o 2.000 per i sanitari e le forze dell’ordine. Potrà essere usato anche per l’acquisto dei servizi come i centri estivi”.

Centri estivi dal 15 giugno, le regole per tutti

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Dove saranno quindi organizzati i centri estivi e che regole dovranno seguire? Sicuramente nelle scuole, negli oratori e forse nelle ludoteche, con i partecipanti che saranno divisi in piccoli gruppi. Nel Dpcm è stabilito un rapporto preciso tra operatori, bambini e adolescenti, in base all’età. Per i bambini dai 3 ai 5 anni, un operatore ogni 5 bimbi. Per quelli in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni), il rapporto sarà di un adulto ogni 7 bambini. Infine per quelli della scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni), un adulto ogni 10 ragazzi.

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Ogni gruppo agirà per conto suo, evitando il più possibile i contatti con gli altri anche per rendere più facile tracciare eventuali positività. Ai gestori è chiesto la pulizia approfondita e frequente delle attrezzature e degli oggetti utilizzati per la realizzazione delle attività ma anche il lavaggio frequente delle mani.

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Inoltre l’accoglienza deve essere all’esterno o in un ingresso separato. E gli ingressi come le uscite dovranno essere scaglionati tra i 5 ed i 10 minuti. Infine il Decreto stabilisce la priorità nell’accesso ai servizi alle famiglie con maggiori difficoltà nel conciliare lavoro e cura dei bambini.

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