Occhi puntati sull’attaccante dell’Hertha Berlino Salomon Kalou che non ha rispettato, violandole in toto, le norme anti-contagio. Cosa ha combinato il 34enne ivoriano.
In questo periodo violare le norme anti-contagio potrebbe costar caro: non solo in Italia, infatti, ci sono controlli a tappeto per quanto concerne gli spostamenti sul territorio nazionale (ridotti al minimo a causa della pandemia da COVID-19) possibili soltanto per motivi realmente necessari previa autocertificazione. Se nel nostro Paese hanno allentato leggermente le maglie della restrizione, si possono – da pochi giorni – visitare con parsimonia congiunti, amici e fidanzati, altrove vigono ancora leggi totalmente intransigenti per cercare di arginare l’ondata di contagi da Coronavirus.
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In Germania, la questione legata alle norme anti-contagio e al distanziamento sociale è molto sentita: da un lato si pensa – ispirandosi al “modello Italia” – ad una graduale e progressiva riapertura delle attività (come si converrebbe nella Fase Due), dall’altro le aspettative vengono frenate dalla situazione in continua evoluzione rispetto a contagi e nuovi malati di COVID-19.
Salomon Kalou, attaccante sospeso dal proprio club: cosa ha combinato
Persino la Bundesliga, che dovrebbe ripartire a metà maggio, trema all’idea di aprire nuovamente i campi da gioco e rimettere il moto la macchina economica e sociale del calcio, sopratutto dopo la notizia di ulteriori contagi all’interno delle squadre: l’ultima compagine, in ordine di tempo, a farne le spese è stata quella del Borussia Mönchengladbach che si è ritrovata due casi di Coronavirus all’interno della società.
Restando in tema di squadre, il pugno duro l’ha usato – per ovvie ragioni – l’Hertha Berlino con l’attaccante ivoriano Salomon Kalou che non solo ha violato completamente le norme anti-contagio, ma ha documentato l’ennesima “prodezza” in diretta Facebook: ripetute strette di mano, distanze sociali non rispettate, addirittura tamponi eseguiti senza le adeguate norme igieniche.
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La società sportiva, dopo aver preso visione del filmato, ha immediatamente sospeso il centravanti 34enne: “Tralasciando volutamente i danni al club, il suo comportamento inaccettabile dimostra quanto un giocatore serio e professionista come dovrebbe essere, in un momento come questo, non prenda sul serio la pandemia di Coronavirus. Comportamento inqualificabile“, ha commentato Michael Preetz, general manager dell’Hertha Berlino.
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