Coronavirus | Fase 2 | Autocertificazione: quando non serve

Coronavirus, inizia la Fase 2: l’autocertificazione serve per tutti gli spostamenti? Secondo una nota del Viminale non serve per lavoro, sport e passeggiate.

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Da lunedì 4 maggio, in Italia, inizia ufficlamente la Fase 2, quella che come ha sottolineato il Presidente del Consiglio Conte, non è un “libera tutti” ma è l’inizio della convivenza con il virus. Cosa cambia, dunque, tra la Fase 1 e la Fase 2? Quali spostamenti sono ammessi? L’autocertificazione è obbligatoria ogni volta che dobbiamo uscire? Una nota del Viminale chiarisce i vari punti.

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Coronavirus, Fase 2: l’autocertificazione non serve per lavoro, passeggiate e sport

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Il Viminale si affida al senso di responsabilità dei cittadini per affrontare la Fase 2.

«Ferma restando l’assoluta necessità di far leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini, il quadro complessivo delle misure adottate (in materia di spostamenti delle persone, ndr) impone di trovare un punto di equilibrio tra il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica, da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e, più in generale, con il distanziamento interpersonale e ogni altra forma di protezione individuale, e l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini» si legge nel documento, firmato dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi.

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Come fa sapere il Corriere della Sera riportando la nota del Viminale, per andare a lavoro non servirà l’autocertificazione. Per andare a lavoro basterà esibire il tesserino o la lettera dell’azienda. L’autocertificazione servirà per visite mediche e visite ai congiunti.

Le mascherine sono obbligatorie per adulti e minori dai sei anni in su quando non è possibile rispettare la distanza di sicurezza. Bisogna indossarla sui mezzi pubblici, nei negozi e quando si incontrano i congiunti. Devono indossarla anche i lavoratori degli esercizi commerciali. Devono essere indossati anche i guanti. La mascherina va indossata anche durante i funerali.

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All’ingresso di uffici e negozi sono obbligatori gli erogatori per il disinfettante. Nei negozi vanno messi vicini alle casse.

E’ possibile spostarsi all’interno della propria regione. Chi sta fuori può rientrare al proprio domicilio non potrà tornare indietro. Chi rientra in Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Sicilia deve stare in quarantena per 14 giorni.

Gli spostamenti, dunque, sono consentiti per lavoro, visite mediche, assoluta urgenza, visite ai congiunti.

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Il Premier Conte, su Facebook, in vista della ripartenza, su Facebook, ha scritto:

Serviranno ancora di più collaborazione, senso civico e rispetto delle regole da parte di tutti. Dovremo tenere sempre alta l’asticella dell’attenzione, continuare a mantenere la distanza interpersonale, a indossare la mascherina quando e dove sarà necessario, e a lavarci spesso e con cura le mani. Più saremo scrupolosi nell’osservare le indicazioni di sicurezza e prima potremo riconquistare altri spazi di libertà. Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato in cinquanta giorni.

Dovremo tutti insieme cambiare marcia al Paese. Con prudenza, decisi e determinati ad andare avanti ma senza rischiare di fermare il motore. Non c’è una ricetta giusta per garantire la ripartenza senza pensare in primo luogo alla salute e alla sicurezza di tutti noi”. 

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