La regola per dimagrire? Essere felici

Dimagrire mangiando si può dipende anche dal buon umore. Proviamo a perdere peso con gli ormoni del sorriso.

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La regola per dimagrire? Essere felici (Pixabay photo)

Quando eccediamo nel mangiare, spesso, stiamo nascondendo degli stati di tristezza, delusione, rabbia repressa. Viceversa, il buonumore ci permette di sprigionare gli ormoni della sazietà che ci aiutano a non eccedere con il cibo e a regolare la nostra dieta in modo corretto. Dimagrire con felicità. 

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La psiche e il dimagrimento

Dimagrire senza sacrifici
Dimagrire (AdobeStock photo)

Purtroppo, il nostro atteggiamento mentale, la nostra predisposizione positiva o negativa, influenza moltissimo l’equilibrio della nostra psiche e di tutto il nostro corpo. Mente, il processo di dimagrimento è incluso in questo meccanismo. Diverse ricerche scientifiche hanno verificato ciò che la psicosomatica afferma da moltissimo tempo, lo stress, l’ansia, aumentano la produzione di cortisolo, questo, abbassa di gran lunga le difese immunitarie.

Inoltre, mediante ormoni e neurotrasmettitori attivi nel cervello e all’interno dell’apparato digerente, il nostro stato emotivo riesce a modificare l’assetto chimico del nostro corpo e conseguentemente incide sui nostri comportamenti. Se il nostro umore è decisamente a terra e quindi siamo depresse, ansiose, oppure stressate, l’organismo tenderà a ricercare delle sostanze nutrienti che per prime possono agire sull’equilibrio dell’umore, queste sono carboidrati e grassi.

Viceversa, il nostro buonumore influenza in maniera positiva il nostro corpo e l’appetito, riducendo così il bisogno di quelle che vengono chiamate abbuffate compensatorie, attraverso queste infatti, cerchiamo di risollevare l’umore troppo basso legato a momenti di difficoltà e di tristezza.

Parliamo ora di serotonina ed endorfine per dimagrire

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Dimagrire con gli ormoni della felicità iStock Photo

Nel mezzo delle sostanze che ricoprono un ruolo essenziale per innalzare il nostro umore troviamo appunto la serotonina e le endorfine che rivestono un ruolo indicativo e primario. Sono entrambi due neurotrasmettitori prodotti dal cervello e dall’intestino. Sono associati a stati emotivi di felicità e gioia, e inoltre vengono etichettati come ormoni del sorriso e della felicità perché aumentano quando siamo felici e stiamo bene con noi stesse. La serotonina riesce a controllare l’impulsività, il nostro umore, il sonno, l’appetito e anche la sessualità.

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Nel momento in cui questo neurotrasmettitore subisce uno sconvolgimento irregolare può causare ansia, depressione, mal di testa, insonnia, fame nervosa e incontrollabile. Le endorfine invece vengono classificate come una sorta di oppiaceo naturale che l’organismo produce e sono dotate di una forte azione analgesica.

Anche il cervello fa la sua parte

L’appetito, la fame, oppure il senso di sazietà e ancora la preferenza verso precisi cibi sono degli eventi che riusciamo a debellare almeno in parte grazie all’azione della serotonina e quindi dipendono in gran parte dall’umore. Cosa accade quando vediamo un cibo che ci piace? L’ipotalamo, ovvero la parte del cervello che regola il sonno e l’alimentazione, rilascia serotonina e i suoi livelli crescono fino a che non si raggiunge un senso di soddisfazione e sazietà. Quando accade invece che il livello di serotonina è alto, si tende a mangiare minore quantità di cibo.

Per un neonato ad esempio il latte materno possiede un alto potere calmante. Nella persona adulta il cibo ha lo stesso potere confortante se, questo, è sotto stress. Le abbuffate compensatorie danno lì per lì sollievo, ma hanno un effetto negativo in quanto guastano il meccanismo di fame e sazietà e quindi alterano il metabolismo.

Di solito, gli attacchi di fame nervosa, si manifestano quando l’attività della serotonina è più bassa. Le abbuffate sono una sorta di medicina che cerca di compensare la carenza dei neurotrasmettitori del nostro buon umore e del benessere.

Le donne che tendono ad essere vulnerabili in determinati momenti e non riescono a controllare la voglia di abbuffate sono consapevoli che queste, sono state scatenate da uno stato d’animo depresso, rabbioso, o ansioso. Qualsiasi stato di negatività si cerca di soffocarlo mangiando perdendo però il controllo e finendo per consumare grandi quantità di cibo.

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I cibi rientrano senz’altro nella categoria carboidrati e zuccheri, tutto ciò che concerne in focacce, dolci, torte.. Infatti, un pasto ricco di questi alimenti, provoca un rapido incremento dei livelli di serotonina e di endorfine.

Bisogna alimentare il nostro stato di felicità

Se vogliamo possiamo invertire il meccanismo quindi nutrire i nostri stati di positività e felicità, in questo modo otterremo che un capovolgimento psicologico che ci permetterà di non trasgredire i criteri di una corretta alimentazione. Una delle attività che riesce ad incrementare il rilascio di endorfine e sicuramente la risata. Ridere infatti è uno strumento molto potente per dimagrire perché, rasserena l’umore e insieme riesce a rilassare anche il corpo.

Ridere è un vero toccasana che preserva anche il cervello e tutto l’organismo in generale tenendoli lontani da tensioni, disagi, e malattie psicologiche.  Facendo riusciremo a scacciare via i modi di pensare ripetitivi e rigidi che intasano letteralmente la nostra mente e producono fissazioni su come dovremmo essere, questo ci allontana senza dubbio dalla realizzazione dei nostri bisogni e dalla costruzione della nostra autostima.

Una risata assomiglia un po’ a un massaggio benefico sugli organi interni e sulla nostra psiche. Al livello di ormoni scatena una vera e propria tempesta di sostanze del benessere come la serotonina, la dopamina, l’ossitocina, endorfine. Nel momento in cui si ride queste sostanze aumentano di molto e, quando siamo di buon umore, il cibo perde molta attrattiva.

Consigli per ritrovare la felicità e dimagrire

Nei momenti in cui ci sentiamo messe in discussione, criticate, e quando ogni cosa sembra andare nel verso sbagliato ci si trascina inevitabilmente in uno stato di malumore. Come possiamo uscirne? Riattivare dentro di sé il centro della gioia di vivere.

Realtà, esiste sempre un punto dentro di noi che continua a sorridere, questo sta a significare che la vita continua a scorrere, nostro cuore continua a battere, i nostri capelli a crescere ecc.. Necessario è sintonizzarci con questa energia di seguito vi proponiamo un esercizio.

Si tratta di un esercizio con le immagini. Cercate in un momento della vostra giornata un punto tranquillo della casa mettetevi comode e chiudete gli occhi. Respirate per qualche minuto in modo sereno, cercate di rilassarvi e mentre respirate vi rilassate al contempo.

Iniziate e poi a pensare ad un momento della vostra vita, anche recente, che vi ha creato sofferenza, nel quale vi siete sentite ferite, umiliate. Di solito, tendiamo sempre a fuggire da questi pensieri ora invece provate a focalizzarvi su questo e a percepire la ferita, il disappunto., ciò che ha creato la sensazione spiacevole.

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E a questo punto, a concentrarvi nella zona esatta del corpo nella quale percepire il dolore di quella vicenda sgradevole e appoggiate lì la vostra mano. Respirate e immaginate una palla di luce nera e fredda sia presente proprio in quella precisa zona. Non appena l’avete visualizzata tenerti la mano in quel punto e iniziate ad immaginare che dentro di voi un punto nascosto quasi inaccessibile al riparo da tutto, da quel punto splende luce bianca e calda. Questo tepore percepito riuscirà a farvi sentire meglio bene e subito sarà inevitabile la nascita di un sorriso.

(Fonte: Pixabay)

Appoggiate la mano dalla parte della positività, vi ritroverete in entrambe le mani da una parte la sensazione di sofferenza dall’altra quella di felicità. Allargando le braccia percepirete una sensazione di libertà e potrete restare in questa emozione di superamento del dolore tutto il tempo che volete.

 

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