Cecchi Paone | “Perché dobbiamo continuare a pagare il canone RAI?”

Alessandro Cecchi Paone ha risposto a un lettore che non voleva pagare il canone RAI. Il motivo? In generale il calo di qualità dei palinsesti ma a scatenare la polemica una trasmissione in particolare.

Alessandro Cecchi Paone canone RAI
Alessandro Cecchi Paone (Fonte: Instagram)

Tutti abbiamo i nostri programmi preferiti e anche quei tipici “punti deboli” che proprio non ci devono toccare.

La sospensione della lavorazione di serie televisive e programmi ormai storici, a causa delle misure di sicurezza imposte dal Coronavirus, ha esasperato molti animi, anche quello di un telespettatore che ha scritto al giornale Nuovo TV, sul quale Cecchi Paone tiene regolarmente una rubrica.

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Attualmente i palinsesti RAI e Mediaset sono ancora pesantemente alterati a causa dell’impossibilità di realizzare alcuni programmi che prevedono un massiccio intervento del pubblico oppure la presenza contemporanea di più persone sul palcoscenico.

La scelta di entrambe le maggiori aziende televisive italiane, nell’attuale scenario della pandemia, è quella di orientarsi verso una televisione d’informazione, sacrificando i programmi d’intrattenimento a favore di programmi che tengano gli italiani aggiornati sull’attuale situazione Coronavirus.

Proprio conoscendo le motivazioni più profonde delle scelte portate avanti da RAI e Mediaaset, Cecchi Paone ha potuto dare il suo punto di vista in merito al pagamento del canone RAI.

Alessandro Cecchi Paone: “È ancora giusto pagare il canone RAI”

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I loghi della Rai – Foto Facebook

I motivi per cui uno show televisivo può essere interrotto oppure rimandato sono moltissimi.

Innanzitutto la struttura del suo format: La Corrida, che avrebbe dovuto essere ripresa da Carlo Conti, non è più andata in onda perché la presenza del pubblico è fondamentale per lo svolgimento del programma.

Altri programmi, come Ballando Con Le Stelle, necessitano di un contatto fisico costante (tra i concorrenti e gli insegnanti, in questo caso) e, quindi, non c’era modo di realizzarli normalmente.

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Per quanto riguarda invece la realizzazione di serie televisive, dopo la necessaria sospensione dei lavori, pareva che ci fosse la possibilità di far ripartire la macchina produttiva. 

Dopo essersi informato sulle misure di sicurezza che il governo impone di adottare per tornare a girare, Claudio Amendola ha sottolineato recentemente quanto sia completamente infattibile realizzare film e serie per la televisione nel rispetto delle indicazioni governative.

Alessandro Cecchi Paone, che conosce perfettamente sia i meccanismi che regolano la realizzazione dei programmi sia le necessità economiche di chi quei programmi li manda in onda, ha quindi deciso di difendere le scelte della televisione di Stato nel momento in cui si è trovato a rispondere a un lettore di Nuovo TV, che ha scritto: “In questo periodo di quarantena la Rai continua a propinarci repliche di film e fiction. Hanno sospeso pure il mio amato Un posto al sole. A questo punto mi chiedo se valga la pena pagare il canone solo per le repliche”.

“Lei è troppo severo con la RAI” ha risposto il giornalista, sottolineando come lo sforzo organizzativo che la RAI sta mettendo in piedi per continuare a informare i cittadini in un momento delicatissimo per la storia italiana, sia meritevole di lode.

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Alessandro Cecchi Paone ha però aperto la strada alla possibilità di una mediazione: “Anche continuando a trasmettere repliche, ritengo che la Rai abbia bisogno del supporto dei contribuenti. Chissà, però, che non si possa immaginare uno sconto per i cittadini”.

Giuseppe Conte Facebook
Foto da Facebook @GiuseppeConte64

Tra le varie misure messe in atto dal governo per alleggerire la pressione economica sui cittadini ci sarà anche quella della riduzione del canone RAI? 

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