Fabrizio Moro | “Il mio rimorso, film su un pugile e i miei figli”

Fabrizio Moro si racconta in una diretta con Billboard Italia tra rimpianti, la scrittura di un libro e il suo ruolo di padre.

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Fabrizio Moro – Screenshot da video

Un Fabrizio Moro sereno, sorridente e super puntuale si racconta in una diretta Instagram sulla pagina di Billboard Italia. Durante una chiacchierata con Stefano Fisico, il cantautore romano svela il suo grande rimpianto musicale, il progetto di un film su un pugile e si racconta come padre di due bambini di 10 e 6 anni.

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Fabrizio Moro – Screenshot da video

Diversamente da quanto aveva affermato Ermal Meta in diretta, Fabrizio Moro arriva super punttuale all’appuntamento social con la pagina Instagram di Billboard. “Ho fatto una diretta con Ermal perchè era il suo compleanno e lui mi ha sputtanato dicendo che non sono puntuale, sono ritardatario”, esordisce così Moro durante l’intervista con Stefano Fisico che, invece, conferma la sua grande puntualità.

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Moro, poi, ribadisce la sua stima per Meta svelando quale canzone dell’amico vorrebbe cantare. “Ermal ha scritto tante belle canzoni ed è uno degli artisti che stimo di più altrimenti non avrei fatto quello che ho fatto insieme a lui, ma Vietato Morire credo che sia uno dei pessi più riusciti. Con la sua voce, potrebbe cantare L’eternità”, spiega.

Qual è la giornata tipica di Moro in quarantena? “Purtroppo mi addormento tardi e questo mi sconbussola tutta la giornata. Sono un grande appassionato di cinema, di film, di serie televisive e quindi la notte faccio molto tardi. Di solito vado a letto intorno alle tre o quattro e mi sveglio a mezzogiorno. Poi entro subito in studio. La maggior parte del tempo suono e scrivo”, spiega mostrando il suo studio musicale casalingo dove, anche in quarantena, continua a lavorare.

Amante del cinema e delle serie tv, Moro dà alcuni consigli a tutte le persone in ascolto per poi svelare il progetto di realizzare un film sulla vita di un pugile. Sto scrivendo il soggetto di un film. L’ho finito, mancano pochissime pagine. Parla della vita di un pugile che nasce in un quartiere con tutte le difficoltà, con tutta la bellezza di un quartiere. Lo sto scrivendo con un regista esordiente che si chiama Alessio De Leonardis che ha già girato diversi miei videcolip“, svela.

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“Mi sto dedicando alla mia attività principale che è quella di scrivere anche se è particolarmente difficile perchè un conto è chiudersi in casa consci di avere un desiderio di creare, un conto è essere costretti”, aggiunge ancora.

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Il cantautore non nasconde di non vivere benissimo la quarantena. “Ho trovato più difficoltà a scrivere in questo momento che nel resto della mia carriera perchè mi sono sentito costretto. Poi sono una persona che crede fermamente nella libertà e diciamo che sto soffrendo particolarmente in questo momento. Sto soffrendo il fatto di non poter vedere i miei amici quando voglio. Il palco è la cosa che mi manca di più“, spiega.

Sono come un bambino. Quando mi dedico ai nuovi sogni, gli occhi mi brillano e questo mi permette di vivere perchè non faccio le cose con l’intento di avere un riscontro immediato da parte del pubblico che mi segue. Faccio le cose perchè ho bisogno di poter dare delle conferme a me stesso. Mi dedico ad esprimere quello che ho dentro attraverso la musica, la scrittura perchè ho voglia di lasciare delle cose belle che possano emozionare le persone“, dice.

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Tra gli artisti che hanno influenzato la sua musica e che l’hanno spinto a trasformare la passione in un lavoro ci sono i Nirvana, Vasco Rossi, U2, Genesis, Guns N’ Roses che ha visto allo stadio Delle Alpi di Torino quando aveva 17 anni. Tra i suoi rimpianti c’è quello di non aver visto i Nirvana in concerto:

“mi ricordo che i Nirvana vennero a suonare qui a Roma. Io ero un adolescente e dissi vabbè andrò la prossima volta e non sono più riuscito a vederli ed è una cosa di cui mi pento ancora oggi. E’ uno dei più grandi rimorsi che ho riguardo alla musica”, confessa.

 

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Auguri padri

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Si passa, poi, al suo ruolo di papà di Libero e di Anita che ha definito la donna della sua vita.

“In questo momento soffrono l’assenza dei nonni, degli amici, l’assenza delle attività che durante l’anno fanno. Stanno cercando di resistere e per farli resistere ho creato dei giochi. Ho inventato il giorno del ristorante quando stanno qui. A seconda di quello che c’è nel frigorifero, porto il menù e poi cucino. La sera del mio compleanno, non potendo uscire e non potendo vedere nessuno, abbiamo fatto questa cosa. C’ero io e loro due, ho portato il menù, hanno scelto il piatto, ho cucinato. Abbiamo acceso una candelina con le luci soffuse e abbiamo fatto finta di essere in un ristorante, ha confessato.

“Che papà sono? La prendo alla laggera quando c’è un problema, ma quando mi rode divento all’antica. Alzare la voce in modo autorevole non me lo faccio mancare” – spiega il cantautore che poi aggiunge – “la nostra situazione è difficile da gestire. Io e la mamma siamo separati da tre anni, quindi lei è più permissiva e invece io, che dovrei essere l’artista, sono più generale“.

Infine, svela che le prime cose che farà appena finirà la quarantena: “andrò a trovare mia madre che non vedo da un mese e mezzo e poi voglio fare un viaggio al mare con i miei figli e fare un giro in moto”, conclude.

 

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