Giuliana De Sio e il coronavirus | “Un incubo, l’esperienza più brutta”

Giuliana De Sio racconta ai microfoni de La vita in diretta la sua battaglia contro il coronavirus: “un incubo, l’esperienza più brutta della mia vita”.

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De Sio – Foto Facebook da https://www.facebook.com/Giuliana-De-Sio-pagina-213150368864661/?__tn__=%2Cd%2CP-R&eid=ARBuKxiRAMZWxCb3OClxGoc05JJbkHtf7KeXbNATKg7u_r8QlPamsz4rQMt01swGN4nsy9EkTEwbP7ni

Giuliana De Sio racconta la sua esperienza con il coronavirus a La vita in diretta. L’attrice, in collegamento con la trasmissione di Raiuno condotta da Alberto Matano e Lorella Cuccarini definisce “l’isolamento l’esperienza più brutta della sua vita”.

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Giuliana De Sio e il coronavirus: “Mi sono svegliata in un incubo. L’isolamento è la cosa peggiore”

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De Sio – Foto Facebook da https://www.facebook.com/Giuliana-De-Sio-pagina-213150368864661/?__tn__=%2Cd%2CP-R&eid=ARBuKxiRAMZWxCb3OClxGoc05JJbkHtf7KeXbNATKg7u_r8QlPamsz4rQMt01swGN4nsy9EkTEwbP7ni

Giuliana De Sio aveva parlato del contagio da coronavirus sui suoi profili social. Oggi, l’attrice sta bene, ma come tutti è a casa in quarantena rispettando le norme di sicurezza previste da Governo e che dovrebbero cambiare a partire dal 4 maggio come ha spiegato il Premier Conte su Facebook.

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“Mi sono svegliata in un incubo, l’isolamento è stata esperienza più brutta della mia vita, è la cosa peggiore. Sei sola, non puoi fare niente, guardi il soffitto. Ho acceso la tv una volta, si parlava solo di Coronavirus, mi è venuta un’angoscia e ho dovuto spegnere. E poi, lotti contro attacchi di panico”, ha raccontato l’attrice non nascondendo quanto sia stato difficile non abbattersi.

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“Potevo solo lottare contro questi attacchi di panico, perché non parlavo con nessuno. Nessuno può venire a parlarti, il cibo te lo lasciano nell’interstizio fra una porta e l’altra, che immagino fosse chiusa a chiave. Io peraltro soffro anche di claustrofobia quindi il pensiero di essere chiusa era per me insopportabile”, ha aggiunto ancora.

La De Sio, inoltre, ha lanciato un appello per tutte le persone che lavorano nel mondo dello spettacolo affinchè nessuno venga lasciato solo. “La nostra categoria, a parte i fortunati che sono ricchi e privilegiati, è fatta soprattutto di persone che già in tempi normali faticano a trovare lavoro. Spesso stanno fermi anche un anno, un anno e mezzo per trovare una particina. Spero che le persone che decidono del nostro futuro dedichino dell’attenzione anche a noi. Perché nella fase 2,3,4,5 saremo quelli che solleveranno il morale agli italiani depressi“.

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