Coronavirus | State facendo dei sogni assurdi? Colpa della quarantena

In questo periodo molti lamentano un sonno costellato di sogni agitati o spaventosi. Secondo gli esperti potrebbe esser una conseguenza del Coronavirus.

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Foton da Pixabay

Sogni particolarmente vividi, più o meno ansiogeni, e che, a volte, si trasformano in veri e propri incubi.

Sempre più italiani vedono, in questo periodo, le loro notti popolate da sogni potatori di turbamento il cui responsabile sembra esser stato individuato ancora una volta in lui, il Coronavirus.

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La pandemia a quanto pare sta avendo un ruolo preponderante anche nel mondo onirico, a tal punto che c’è chi ha pensato di creare un vero e proprio “database” per raccogliere e analizzare questi sogni figli del Covid-19.

Si chiama “I Dream of Covid” e consente agli utenti di caricare tramite un breve form i propri sogni, che verranno poi pubblicati corredati da illustrazioni. Un modo per sentirsi meno soli con le proprie paure e i propri incubi.

Scopriamo insieme come funziona.

Coronavirus e brutti sogni: la correlazione c’è

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Foton da Pixabay

Avevamo già precedentemente parlato di come nel Coronavirus sia stata riscontrata la causa di diversi disturbi del sonno che gran parte della popolazione sta riscontrando e lamentando in queste settimane.

Tra risvegli notturni, fatica ad addormentarsi o vera e propria insonnia le notti degli italiani sembrano non esser propriamente piacevoli di questi tempi. Se a ciò aggiungiamo che, quando il sonno finalmente arriva, lo si trova popolato di immagini inquietanti ecco che la situazione appare veramente difficile da tollerare.

I brutti sogni sembrano oramai l’abitudine per molte persone. non a casa si può leggere su Twitter:

“Ma voi riuscite a dormire?
Avete incubi?
Io mi sveglio con un senso di angoscia profonda, zero appetito, ma nausea e mal di stomaco.”

O ancora

“I miei sogni ultimamente sono scritti e diretti da Quentin Tarantino.”

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Si può trattare di rielaborazioni simboliche di quanto stiamo vivendo o anche di vere e proprie trasposizioni realistiche ed esplicite della quarantena e chi più ne ha più ne metta.

Le esperienze oniriche legate al Coronavirus sono estremamente variegate e “I Dream of Covid“, opera di Erin T. e Grace H. Gravley, cerca di riunirne il più possibile.

I sogni vengono qui raccolti in modo anonimo e trattano, più o meno direttamente il lockdown, l’igiene, la paura del contagio e tutto ciò che la popolazione mondiale sta vivendo in questo periodo a dir poco fuori da comune.

Si può allora leggere di qualcuno in Tennessee che sogna quando segue:

“Sono al supermercato e ogni volta che metto un prodotto nel carrello sento un colpo di tosse o uno starnuto. Mi agito, cerco di uscire dal negozio, di allontanarmi, ma i colpi di tosse continuano. A un certo punto, mi rendo conto che sono i prodotti che ho messo nel carrello a tossire e starnutire!”

Oppure in Danimarca l’ansia si lega all’oramai celebre pratica del lavare le mani:

“Ho sognato che dovevo lavarmi le mani col sapone, e anche il resto del corpo. Solo che ero vestito, e dovevo farlo in pubblico. Continuavo a sfregare e sfregare dalla testa ai piedi, e in mano avevo un soffione della doccia, ma non riuscivo a risciacquare la schiuma dai vestiti. Tutti i presenti attendevano e io gli dicevo di aspettare perché dovevo finire di togliere la schiuma”.

Ce n’è veramente per tutti i gusti e per tute le linee. Già perché i racconti arrivano da ogni angolo del Pianeta e tutti fanno, in fin dei conti, intuire la medesima verità di fondo: la pandemia ha cambiato il nostro mondo del sonno.

Diversi studi evidenziano come, tra i principali sintomi di malessere psicologico legato al difficile momento, si possa riscontrare un’alta percentuale di persone (21,8 per cento) che afferma di dover fare i conti con l’insonnia dall’inizio del lockdown.

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Anche gli incubi ricorrenti fanno parte, del resto, dei fattori legati al disturbo del sonno. Ci svegliano e ci impediscono di riaddormentarci. In età adulta sono spesso indice “di stress o di disagi psicologici quali ansia, depressione e soprattutto disturbo post traumatico da stress”.

Il lavoro di raccolta dei sogni inquietanti legati al diffondersi del Covid-19 risulta dunque molto interessante, non solo per una condivisione del problema tra soggetti interessati ma anche per futuri studi di psicologi che potranno utilizzarli come cartina tornasole dello stato psico-emotivo della società di ogg.

emotività
Foton da Pixabay 

Se dunque le nostre notti vanno sempre più popolandosi di immagini inquietanti non sentiamoci sole: tanti altri stanno vivendo la nostra stessa esperienza e raccontarla potrebbe anche aiutare la scienza.

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