Giuseppe Conte lancia un nuovo messaggio all’Italia, ancora in emergenzenza sanitaria ed economica per il coronavirus: il chiarimento sul Mes.
Giuseppe Conte torna a parlare all’Italia in un lungo post pubblicato su Facebook con cui chiarisce la posizione del Governo Italiano sul Mes. Il Presidente del Consiglio chiederebbe così a tutti di rinviare il discorso dopo il Consiglio Europeo del 23 aprile.
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Giuseppe Conte parla all’Italia sul Mes: “alla fine vedremo se conviene o meno”
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiarisce la posizione del Governo Italiano sul Mes ribadendo la propria posizione sull’argomento.
“Il Mes è un meccanismo inadeguato e anche insufficiente per reagire a questa sfida epocale. Ha un regolamento pensato per shock asimmetrici e per reagire a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi. Adesso, invece, siamo di fronte al più grave shock economico affrontato dal dopoguerra ad oggi, che compromette fortemente il tessuto socio-economico europeo. Occorre una risposta forte, unitaria, tempestiva”, scrive il Premier parlando nuovamente anche all’Europa dopo il suo precedente messaggio.
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Nel suo lungo post, il Premier esorta tutti a non fossilizzarsi adesso sull’utilità del Mes.
“Vorrei chiarire, però, che discutere adesso se vi saranno o meno altre condizioni oltre a quelle delle spese sanitarie e valutare adesso se all’Italia converrà o meno attivare questa nuova linea di credito significa logorarsi in un dibattito meramente astratto e schematico”, aggiunge il Premier.
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“Bisognerà attendere prima di valutare se questa nuova linea di credito sarà collegata a meccanismi e procedure diversi da quelli originari. Se questo nuovo strumento finanziario presenterà caratteristiche effettivamente differenti dal Mes, per come finora utilizzato”, aggiunge ancora Conte.
Poi la conclusione: “Io, e qui parlo da Presidente del Consiglio e da avvocato, prima di dire se un finanziamento conviene o meno al mio Paese voglio prima battermi perché non abbia, in linea di principio, condizioni vessatorie di alcun tipo. Dopodiché voglio leggere e studiare con attenzione il regolamento contrattuale che condiziona l’erogazione delle somme. Solo allora mi sentirò sicuro di poter esprimere, agli occhi del Paese, una valutazione compiuta e avveduta”.