Coronavirus | Vittorio Colao a capo della task force per la Fase Due

Vittorio Colao è un manager apprezzatissimo a livello internazionale, che è stato Amministratore Delegato di Vodafon. Cosa è chiamato a fare per il governo?

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La quarantena italiana, entrata ufficialmente in vigore lo scorso 10 Marzo 2020, sta per entrare nella cosiddetta Fase Due. 

Nel secondo momento della quarantena le misure di sicurezza attuali saranno in parte allentate e l’Italia dovrà affrontare la difficile risalita dalla crisi economica dettata dallo stop forzato che è stato necessario imporre a tutte le attività produttive non strettamente necessarie alla sopravvivenza del paese e dei suoi abitanti.

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La crisi economica che il nostro Paese potrebbe trovarsi ad affrontare ha avuto un solo precedente nella storia recente: la crisi economia e sociale del secondo dopoguerra.

All’epoca fu istituito un Comitato Interministeriale che ebbe il compito di coordinare gli sforzi di vari soggetti istituzionali e privati per rendere la ripresa economica fruttuosa e soprattutto priva di traumi ulteriori per aziende e privati cittadini.

Oggi, a oltre mezzo secolo di distanza dal secondo dopoguerra, il Governo Conte guarda al passato per mettere insieme una task force di esperti basata proprio sul modello del vecchio Comitato Interministeriale. A capo di questo gruppo di eccellenza sarà messo, molto probabilmente, un manager di rilevanza internazionale, che si è già fatto valere come amministratore delegato di Vodafone: ecco chi è, e soprattutto cosa farà, Vittorio Colao.

Vittorio Colao coordinerà la Fase 2 della quarantena per uscire dalla crisi Coronavirus

Vittorio Colao coronavirus
Vittorio Colao (Fonte: Instagram)

La Fase Due della quarantena potrebbe rivelarsi difficile da gestire quanto la Fase 1. Dalla metà di Aprile in poi, infatti, l’Italia dovrà fare in modo di far ripartire il motore economico del Paese senza mettere in pericolo la salute dei cittadini e senza vanificare gli sforzi fatti finora per limitare la circolazione del virus su suolo nazionale.

Il pericolo maggiore che bisogna scongiurare, infatti, è quello legato alla possibilità dello scoppio di nuovi focolai di infezione che potrebbero rendere necessarie nuove ondate di quarantena.

La “graduale riapertura” delle attività economiche (“gradualità” è la parola chiave imposta dal Governo Conte in questo momento) dovrà essere quindi affrontata da diversi punti di vista e attraverso le diverse competenze di un gran numero di esperti tra cui economisti, giuristi, scienziati, psicologi.

Il Presidente Giuseppe Conte sembra deciso ad affidare l’arduo compito di coordinare gli esperti a un uomo apprezzatissimo a livello nazionale e che, nella sua vita, si è trovato ad affrontare situazioni di estrema complessità.

Da specificare che la task force di tecnici è stata formata a partire da nomi segnalati dai partiti di maggioranza e dal Quirinale (cioè dal Presidente della Repubblica).

L’obiettivo di fondo è mettere insieme una squadra di esperti riconosciuti che siano inattaccabili dal punto di vista dell’esperienza e della conoscenza del proprio settore.

Non stupisce quindi che il curriculum di Vittorio Colao sia di estrema eccellenza: il suo nome era circolato anche in merito all’organizzazione delle Olimpiadi di Milano e di Cortina previste per il 2026.

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Aver dato la propria preferenza a Vittorio Colao – anche se per ora in via ufficiosa – ha fatto guadagnare al Primo Ministro Giuseppe Conte un ulteriore punto in fatto di credibilità internazionale: sono in molti a sostenere che è da persone intelligenti sapere quando è necessario affidarsi a persone più esperte.

 

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Nel frattempo continua il braccio di ferro tra l’Italia e l’Unione Europea in merito all’emissione di Coronabond, una misura fortemente sostenuta dal nostro Primo Ministro e che Bruxelles sta continuando ad osteggiare.