Coronavirus | Kledi Kadiu elogia l’Albania: “Orgoglioso della mia patria”

Kledi Kadiu, celebre ballerino albanese, parla della mano tesa che l’Albania ha mostrato all’Italia nell’emergenza. Poi un appello all’Europa unita da parte del performer.

Kledi Kadiu parla delle realtà albanesi
Kledi Kadiu parla delle realtà albanesi (Getty Images)

Solidarietà, resilienza ed empatia. Valori che sembrano essere ormai in disuso, ma tornano di moda – nel nostro Paese come in tanti altri durante l’emergenza Coronavirus – con buona pace di chi ancora storce il naso rispetto a possibili aiuti o sovvenzionamenti necessari per evitare il tracollo economico, sociale e culturale.

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Lo sa bene Kledi Kadiu, ballerino albanese, divenuto celebre grazie ad “Amici” di Maria De Filippi, che parla proprio del suo popolo e dell’Italia che lo ha accolto benissimo in passato per questo, ora, è giusto che gli venga riconosciuta una prerogativa solidale. Anche a proposito delle parole del Premier albanese, Kledi, si è detto commosso ed onorato di sentire un discorso simile riferito allo Stivale da parte del proprio Primo Ministro: “Sono fiero, orgoglioso del mio Paese. In fondo, con grande generosità, stiamo restituendo quello che l’Italia ha dato all’Albania, accogliendoci, offrendoci un futuro”, ha raccontato ad Adnkronos.

Kledi Kadiu: “Voglio bene al mio popolo e amo l’Italia che mi ha accolto”

Kledi orgoglioso della sua Albania
Kledi orgoglioso della sua Albania (Getty Images)

“Le sue parole sono state commoventi”, spiega. Subito dopo aver affrontato l’argomento politico e sociale, l’albanese non risparmia una ‘tiratina d’orecchi” all’Unione Europea che ancora latita a mostrarsi compatta verso un obiettivo: la resilienza comune in nome della sopravvivenza. “Quello che è accaduto all’Italia potrebbe accadere anche agli altri Paesi, vedi la Francia o la Spagna. Risolviamo l’emergenza del Coronavirus e poi rimettiamoci al tavolo della vecchia Europa a discutere di altri problemi”.

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Rotta comune, dunque, per uscirne più forti insieme. L’ha detto Conte, l’ha ribadito Edi Rama citando – fra le altre cose – il Milan di Sacchi. Ora lo grida a gran voce – tramite agenzie e canali social – uno dei ballerini più famosi sia in Italia che in Albania. Segno che l’arte riesce, malgrado tutto, ancora una volta a fare da collante per favorire l’unità di intenti. Dovremmo – prima come comunità e poi come singoli – ricordarlo quando parleremo al passato di quest’emergenza. A tenderci una mano, spesso, sono in pochi. Facciamo in modo di invertire questa tendenza, anche grazie a persone così.

 

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