Ridley Scott | Duro attacco del regista a Trump e Johnson: “Incapaci, senza alcun criterio”

Ridley Scott, intervistato dalla rivista settimanale “Variety”, non risparmia dure critiche a Trump e Boris Johnson per come stanno gestendo l’emergenza Coronavirus.

Ridley Scott contesta la politica americana e inglese sul Coronavirus
Ridley Scott contesta la politica americana e inglese sul Coronavirus (Getty Images)

Potrebbe essere la trama di un suo film e non è detto che un giorno non sia così, ma per adesso l’emergenza Coronavirus è in primo piano – bollata come piaga socioculturale da risolvere in tempi relativamente brevi – al punto da modificare la vita di chiunque, persino quella di uno come Ridley Scott: regista di fama internazionale che pensava di averle viste tutte, in gran parte anche per merito suo, e ora assiste all’ennesimo colpo di coda del genere umano.

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Il regista cinematografico e produttore televisivo britannico, costretto come molti a fare da “spettatore non pagante” nel corso di questa pandemia, muove dure critiche al sistema americano e inglese per come stanno gestendo la situazione: troppa incertezza ed eccessiva indolenza. Due peculiarità che, secondo Scott, hanno avuto un ruolo determinante – assieme all’incompetenza – con l’avvento di questo dramma.

Ridley Scott contro Trump e Johnson: “Despoti senza criterio”

Ridley Scott contro Trump
Ridley Scott contro Trump (Getty Images)

Il COVID-19, stando alla disamina del regista di capolavori come “Alien” e “Blade Runner”, non ha fatto altro che evidenziare le contingenti precarietà umane e – in taluni casi – politiche. Scott, che era in Francia alle prese con il suo ultimo film in lavorazione (“The Last Duel”, opera corale che annovera tra gli interpreti Matt Damon, Ben Affleck e Adam Driver), non perde occasione durante questo ‘tempo sospeso’ per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Senza risparmiare nessuno.

L’amplificatore è la rivista settimanale di spettacoli e intrattenimento “Variety”: Scott è un fiume in piena. “Quel tizio con i capelli rossi è fuori di testa, non è vero? Eppure Cuomo (il governatore dello Stato di New York, ndr) si è fatto decisamente notare in questo senso. Se osservo i politici di tutto il mondo, constato che per la metà sono degli idioti, e per l’altra dei despoti. Ci sono ben poche personalità meritevoli, là fuori”, ha spiegato il regista. Despoti, secondo il regista, sarebbero anche i capi di produzione cinematografica disposti ad assecondare la “follia” – testuali parole – di uno come Trump che vorrebbe riaprire tutto in quindici giorni: “Gli Usa non sono un supermarket”, chiosa il vincitore di due Golden Globe (“The Martian”, 2015).

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Successivamente un appunto anche per la situazione che si sta prefigurando in Inghilterra: lock down all’italiana, sì, ma troppo tardi secondo Scott che si scaglia contro Boris Johnson. “Io sono un figlio della guerra, so bene che cosa vuol dire razionare il cibo. Dovrebbero farlo anche ora. E invece, Gesù, Boris Johnson! Ma provasse anche solo per un attimo a usare la testa: basterebbe un codice sul nostro smartphone, per limitare le spese”, ha sottolineato il regista.

Infine, un monito per i suoi colleghi e coetanei: “I vecchietti come me devono stare attenti: io sto prendendo tutte le precauzioni possibili. Ma non vedo l’ora di tornare sul set e finire il film insieme a Matt Damon”, conclude Scott. Ribadire la celebre frase: “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi”, stavolta non sarebbe così azzardato.

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