Emergenza Coronavirus | Istruzione, tutti i cambiamenti per studenti e professori

La Ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, prova a far chiarezza sull’evoluzione della didattica ai tempi del Coronavirus. Esami di Maturità non a rischio, calendario da riscrivere.

Coronavirus, come cambia l'assetto scolastico
Coronavirus, come cambia l’assetto scolastico (Getty Images)

“Si tornerà in classe solo se e quando, sulla base delle indicazioni degli esperti, ci saranno le condizioni per poterlo fare”, sottolinea la Ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina. C’è però un nodo scuola da sciogliere: l’anno scolastico va, in qualche modo, portato a termine. Resta da capire come e sulla base di quali valutazioni, visto che la didattica a distanza non sempre è una soluzione fruibile per chiunque. A tal proposito sarebbero pronti 85 milioni da elargire per potenziamento delle piattaforme e strumenti digitali che favorirebbero l’apprendimento da remoto.

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Persiste, poi, la diatriba sugli Esami di Maturità: su questo la Azzolina, almeno parzialmente, è stata chiara. Anno non a rischio per i maturandi, sarà possibile rivedere i criteri di ammissione agli esami in modo da non lasciare indietro nessuno. Inoltre si pensa alla commissione interna per valutare gli studenti vista la situazione drammatica e particolare che il Paese sta vivendo.

Coronavirus, Azzolina rassicura: “Maturità non a rischio”

Azzolina, l'anno scolastico non è a rischio per la ministra
Azzolina, l’anno scolastico non è a rischio per la ministra (Getty Images)

L’unica certezza incontrovertibile, per adesso, è che in aula non è possibile tornare anche guardando al modello cinese da cui il nostro Paese prende le mosse: in quelle zone, infatti, le aule sono ancora vuote poiché – seppur il Coronavirus sembrerebbe essere alle spalle – c’è grande paura per gli eventuali contagi di ritorno. Problema che molto presto, si spera perchè vuol dire che l’evoluzione di studi della patologia sarebbero a buon punto, anche l’Italia dovrà affrontare.

Quindi, per il momento, niente campanelle: ognuno a casa sua e si studia in proprio o da remoto, in attesa di capire quali saranno i parametri di valutazione da attuare vista l’impossibilità di rientrare a stretto giro nelle sedi scolastiche. Si guarda a giugno con cauto ottimismo, ma niente è ancora stabilito in merito a date ed incastri, proprio il calendario sarà oggetto di studio: non solo la Maturità da salvaguardare, infatti. Bisognerà capire come recuperare e ricollocare il resto delle classi: quando iniziare l’anno scolastico venturo sulla base della ridistribuzione temporale di questo. Se si dovesse concludere in ritardo questo ciclo didattico, andrebbe ripensata anche la data d’inizio del prossimo. In tal caso verrebbe meno l’autonomia delle Regioni, che fino ad ora hanno sempre gestito autonomamente l’inizio delle lezioni – basandosi su un gap generale di riferimento – anche rispetto al turismo nelle varie località.

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Il meccanismo e gli incastri legati alla didattica daranno il suo bel da fare alle istituzioni, alle prese con un’emergenza di una portata sempre più ampia, che devono comunque mettere dei paletti per restituire dei riferimenti a caccia – quantomeno – di un’auspicabile normalità.

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