Perché molti utenti hanno scelto questa candela come foto profilo e come una bufala ha stravolto il significato della nuova catena di Sant’Antonio.
Avete aperto WhatsApp, Facebook e vi siete accorti che molti vostri contatti proponevano come stato o foto profilo una candela accesa.
Facendo un po’ di ricerca avete poi capito che quelle candele favorirebbero un rito satanico. Paura!
Ecco allora che vi siete ben guardati dall’accodarvi alla catena, anzi avete proprio cercato di dimenticarvi della cosa, accantonando quel dubbio che aleggiava in un angolo della vostra mente: ma ho tutti contatti di satinasti?
Evidentemente qualche cosa proprio non torna e così oggi proviamo a riaprire l’argomento facendo chiarezza e spiegando come una delle molte bufale che girano sul web hanno macchiato un’iniziativa volta semplicemente a portare “la luce della speranza”.
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Una candela accesa sui social: che cosa significa?
“Togli per il momento la foto del tuo profilo e metti quella della candela della speranza”
Così inizia la catena di Sant’Antonio arrivata sul cellulare di molti di noi in queste ore. Poi prosegue:
“Inviala a tutti i tuoi amici così per 24 ore abbiano lo stesso profilo per tutti i malati del Covid-19 e così alla fine vedremo quante candele sono state accese”.
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Niente di strano dunque. Come si è arrivati allora al rito satanico? Un altro messaggio ci ha messo, a quanto pare, lo zampino:
“Messaggio cristiano urgente importante: cancellate subito tutte le candele che avete messo nei social. È un rito satanico: il 24 marzo è la festa della bestia e si prepara con l’accensione di una candela il 23 sera. Avvisate quanti hanno pubblicato l’immagine di una candela accesa. Grazie”.
Eccoci di fronte all’ennesima bufala di questo periodo in cui le fake news sembrano spopolare forse anche più del Coronavirus.
Il secondo messaggio si è diffuso alla velocità della luce boicottando quello che era nato come un progetto carico di buona volontà e speranza.
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Nessun rito satanico è previsto per il 24 marzo e, senza dubbio, non sarebbe una foto su Facebook o WhatsApp a favorirne lo svolgimento.
Pubblicate dunque pure serenamente la vostra candela e aiutate a divulgare la luce della speranza. Decisamente meglio dell’ennesima bufala!