Coronavirus | Appello ai giovani | “Non siete immortali”

Coronavirus, appello ai giovani di Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco di Milano: “vi considerate immortali, ma ci sono ventenni in rianimazione”.

coronavirus
coronavirus allarme dell’oms sulle morti (Istock)

Il coronavirus non concede sconti a nessuno, nemmeno ai giovani a cui si rivolge Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco di Milano esortandoli a rinunciare alla propria vita sociale in un momento di totale emergenza per tutti.

Coronavirus, l’appello ai giovani: “no al panico, ma anche i giovani sono in terapia intensiva”

coronavirus
pixbay

Massimo Galli, a La Repubblica, invita tutti a non farsi prendere dal panico, ma a non sottovalutare l’emergenza coronavirus che ha spinto il Governo a prendere delle misure drastiche considerando tutta l’Italia zona rossa. L’appello è rivolto soprattutto ai giovani i quali, nonostante i ripetuti appelli, continuano a frequentare i luoghi di ritrovo.

Chedonna.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI

“Evitare le psicosi: bisogna dire no all’allarmismo, no al panico” – afferma Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano. Poi aggiunge: “Gli adolescenti si considerano immortali. Ma ci sono anche giovani in rianimazione — avverte Galli — con problemi decisamente seri. Trentenni e anche più giovani. Pochi casi, ma ci sono”.

Il panico si è scatenato dopo la diffusione di un audio choc che era stato attribuito ai sanitari del Niguarda di Milano che ha prontamente smentito che parlava di “ventenni intubati”.

Una menzogna e una porcheria inqualificabile. Noi abbiamo 27 persone in terapia intensiva, sei sono guariti e ce n’è uno di 18. Ma uno. E capita anche in periodi normali che un giovane possa ammalarsi di polmonite. L’età media dei pazienti è 70 anni”, ha detto Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano dove sono stati ricoverati alcuni pazienti cosiderando l’emergenza che sta mettendo in ginocchio la sanità pubblica.

coronavirus bevande calde
Photo by MLADEN ANTONOV/AFP via Getty Images

Il consiglio, dunque, resta quello di osservare il vademecum delle regole previste dal Governo per il periodo di quarantena che durerà fino al 3 aprile, necessario per ridurre il numero dei contagi ed evitare che il numero degli ammalati aumenti.

Impostazioni privacy