Taylor Swift presenta il video musicale “The man”, estratto dall’album “Lover”. La cantautrice diventa un uomo per veicolare la parità di genere e annientare il machismo più becero.

La musica come mezzo di integrazione sociale, come veicolo di sensazioni, suggestioni e umori di un Paese, di uno Stato, o meglio ancora come canale principale di una nuova e particolarissima filosofia di vita. Il mondo dell’arte musicale si evolve e muta a seconda dei canoni attuali presenti nel costume e nella società. Ultimamente, ad esempio, è tornata sulla cresta dell’onda la questione di genere: una certa libertà di scelta che esula dagli stereotipi naturali maschio e femmina, uomo e donna, ma si colloca in una dimensione più ampia e fluida che valica – anche in campo artistico – i confini prestabiliti e le classificazioni abituali.
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In Italia, ha provato ad abbattere lo steccato prima Renato Zero – negli anni ’70-80 e poi Achille Lauro: il cantautore romano è emerso di recente per via della sua vena Punk Rock che strizza l’occhio alla psichedelia, con l’obiettivo di ridisegnare le collocazioni di genere: la delicatezza contrapposta al machismo prevaricante mostrata con l’irriverenza di un abito elaborato e mai frivolo, a fare da cornice ad un’architettura musicale ben precisa.
Taylor Swift in versione maschile nel video di “The man”

Negli Stati Uniti prova a replicare – all’interno di un contesto ben diverso – l’attrice, compositrice e cantautrice statunitense Taylor Swift nell’ultimo suo video “The man” singolo estratto dall’album “Lover”. L’artista mostra tutto il peggio della mascolinità e lo fa mostrando sé stessa in versione maschile: protagonista del girato, infatti, è Tyler. Classico uomo senza scrupoli che crede di avere il mondo in mano pensando di poter tarpare le ali a chiunque si frapponga sul suo sentiero.
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L’ultimo brano della Swift fa emergere l’ipocrisia latente che si cela nell’alterata morale collettiva secondo cui è ancora il patriarcato ad essere dominante senza alcuna possibilità di scelta. La cantautrice rimette tutto in discussione con fare sferzante e coinvolgente, riuscendo – parzialmente – anche ad ammaliare il pubblico della Rete che la premia in fatto di visualizzazioni. Stiamo assistendo ad un mutamento prospettico, gli artisti – di qualunque campo, compreso quello musicale – ci vogliono sottolineare quanto sia ormai trapassato il tempo delle certezze: il primo ventennio del Duemila ci ha condotto all’insegna delle sfumature – che non sono solo cinquanta e di grigio – per aprire gli orizzonti ad un nuovo vissuto che non termina certamente dopo aver concluso la riproduzione casuale. Taylor Swift lo sottolinea, con garbo e sfrontatezza, dalle prime strofe sino all’inciso di questo suo ultimo lavoro. Nel video persino un accenno al film documentario Americana, altro progetto autorevole di cui è ideatrice.
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