Mal di gola e tonsillite nei bambini | Ecco come curarla

Mal di gola nei bambini e tonsillite | Ecco come curarla al meglio, come riconoscere i sintomi e come prevenirla. Quello che devono sapere i genitori

neonato mal di gola
mal di gola nei bambini (Istock)

Il Mal di gola nei bambini, specie nei neonati, può sfociare in tonsillite, cioè un’infezione che preoccupa molto i genitori. Il motivo primario è che spesso la mamma o il papà non si rendono conto dei sintomi iniziali, il neonato o il bimbo non è – ovviamente – molto collaborativo se gli chiediamo di aprire la bocca per controllare eventuali arrossamenti o placche alla gola e, di conseguenza una prima diagnosi risulta difficile da constatare. Ma i sintomi sono molti, primo fra tutti la difficoltà a deglutire del piccolo, secondo sintomo l’inappetenza del bambino che, legato al primo sintomo, gli rende difficile ingoiare il cibo. Il genitore, ignaro inizialmente di questi sintomi incita il bambino a mangiare non riconoscendo la grossa difficoltà che il figlio ha nel farlo. Ma la tonsillite non ha solo questi sintomi, ne esistono di diversi, più o meno evidenti che, a primo acchito non vengono captati dalle mamme, non per mancanza di cure, ovviamente, ma semplicemente perché non si conosce bene la sintomatologia. Quindi,

Come intervenire? Come riconoscere i sintomi primari e come curarla? Iniziamo con il dire che l’antibiotico da usare deve essere prescritto solo dal pediatra dopo un’attenta e accurata visita, poiché la tonsillite non è di un solo tipo ma ne esistono di diverse e di conseguenza bisogna usare l’antibiotico adeguato al tipo di tonsillite riscontrata. Se non si conosce il ceppo virale che ha causato l’insorgenza dell’infezione, un comune antibiotico potrebbe non guarire la tonsillite ripresentandosi nuovamente dopo poco tempo. Ecco perché è fondamentale avere una diagnosi mirata! Vediamo come fare

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Mal di gola e tonsillite nei bambini | Cosa sapere

Tonsillite nei bambini, cos’è (Istock Photos)

La tonsillite è l’infiammazione acuta delle tonsille, piccole formazioni di tessuto linfatico situate nel punto di passaggio tra bocca e faringe, in pratica all’ugola. Quelle più grandi e importanti sono le tonsille palatine, che hanno la forma di due piccole mandorle e che, soprattutto quando infiammate, sono ben visibili quando si apre la bocca. Le tonsille palatine hanno nei primi anni di vita del bimbo un ruolo di protezione delle vie respiratorie. Di norma dopo l’infanzia man mano vanno incontro a una progressiva atrofia,  così come nella maggioranza degli adulti.

Le tonsille sono esposte a infiammazione, generalmente di natura virale, più raramente batterica, con conseguente ingrandimento delle stesse e con dolore riferito alla gola e in qualche caso all’orecchio. I responsabili principali di questo disturbo sono nel 60 per cento dei casi le infezioni virali, risolvendosi in una settimana e non danno complicazioni.

“Adenovirus e Rhinovirus sono i virus più frequentemente responsabili dell’infiammazione, mentre fra i batteri, la famiglia dello Streptococco è il più comunemente responsabile delle tonsilliti. Fra questi, lo Streptococco β emolitico di gruppo A, in particolar modo nel passato, ha rappresentato un possibile agente responsabile di complicanze a distanza, in particolare a carico di cuore, reni, oltre che del reumatismo articolare.” (Fonte. angelinipharma.it)

Oggi il corretto trattamento antibiotico allontana dal pericolo di queste complicazioni, ma certamente è d’obbligo non trascurare questa possibilità e riconoscerla tempestivamente applicando le misure preventive e diagnostiche che abbiamo a disposizione.

Le tonsilliti acute vengono anche dette angine tonsillari. Questa patologia come abbiamo detto, interessa in particolar modo i bambini e può trasmettersi abbastanza velocemente in ambienti quali gli asili e le scuole soprattutto in caso di forme virali.

Trascorsi i 15 anni di età del ragazzo, il suo riscontro è meno frequente, ma comunque possibile. Le tonsille essendo molto esposte a virus e batteri che entrano nella bocca durante la fase di respirazione sono facilmente oggetto di infiammazioni e sono considerate un meccanismo di riparo da patologie più importanti, in particolar modo a carico della faringe.

Ma di tonsillite ne esistono, come accennato in precedenza, diversi tipi e in modo particolare 3, vediamo quali sono

Mal di gola acuto? Come riconoscere i 3 tipi di tonsillite

neonato
bronchiolite nel neonato (Istock Photos)

Le tonsille sono, purtroppo le protagoniste indiscusse di tanti mal di gola del bambino in età infantile, con accompagnamento di raffreddori, febbre alta, ecc., e per questo finiscono per risultare un po’ “noiose” sia per i genitori sia, soprattutto per i piccoli di casa. Ma forse non tutti sanno che la tonsillite non è una sola, ne esistono di tipi di versi e per la precisione sono 3 i tipi di tonsillite. Scopriamo quali:

  • Le tonsille faringee: collocate nella rinofaringe, ovvero la porzione terminale delle fosse nasali (comunemente dette adenoidi).
  • Le tonsille palatine: ubicate in orofaringe, lateralmente all’ugola.
  • Le tonsille linguali: posizionate a livello della base lingua

(Fonte: fondazioneveronesi.it)

“Tutte e tre costituiscono un’area di tessuto linfatico con un unico scopo, di investigazione e lotta alle infezioni. In più queste tre tipi di tonsilliti insieme costituiscono l’anello linfatico del Waldayer: ovvero un organo linfatico di completamento del nostro sistema immunitario, utile nella prima infanzia nella protezione della basse via aeree.”

Con la crescita e il completamento del sistema immunitario sia le adenoidi  sia le tonsille palatine vanno incontro a una fisiologica atrofia che si esprime anche con la loro scomparsa.

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Mal di gola virale o batterica? Come riconoscere le differenze

madre e figlio
mal di gola nei bambini (Istock)

Non sempre è facile distinguere tra tonsillite virale e quella batterica. La virale si manifesta inizialmente con mal di gola, lieve arrossamento delle tonsille e febbre che non supera i 39°C. Già nel secondo giorno questi sintomi cominciano ad attenuarsi per lasciare il posto al classico raffreddore, con tosse secca e catarro. Quando all’origine della tonsillite c’è un virus chiamato Coxackievirus, si verifica quella che i medici chiamano “angina erpetica: sulle tonsille si formano vescicole che poi si rompono creando piccole lesioni superficiali. A volte l’infezione può diffondersi all’orecchio.”

La tonsillite batterica, invece, è caratterizzata da pus sulle tonsille e in gola (le cosiddette placche biancastre) rigonfiamento delle ghiandole che si trovano sotto le mandibole e febbre superiore ai 39°C. In sé non è difficile diagnosticare la presenza di tonsillite, meno facile risulta invece distinguere fra tonsillite virale e tonsillite batterica.

Ricordiamo che le forme virali sono più frequenti nel corso del periodo estivo. Mentre le forme batteriche si manifestano più comunemente nel periodo tardo inverno-inizio primavera. (fonte:humanitas.it)

Ricordiamo anche che la tonsillite può essere acuta o cronica. In genere la tonsillite è un fatto acuto (tonsillite acuta). Come nel caso di molte altre forme infiammatorie, è preferibile non trascurare le tonsilliti in quanto il fenomeno può diventare cronico (tonsillite cronica), con episodi acuti che si ripetono nel tempo, o diffondersi ad altri organi interni. Le complicazioni più gravi sono a carico dei reni e inoltre possono insorgere reumatismi di tipo articolare o cardiaco.

Le cause del mal di gola nei bambini piccoli

Tonsillite nei bambini le cause (Istock Photos)

La causa principale della tonsillite è l’attivazione e virulentazione di microrganismi patogeni, che interessano l’organo, a volte trovando l’habitat ideale per la loro replicazione; nella maggioranza dei casi si tratta di virus. La tonsillite virale provoca dolore a livello dell’orofaringe (mal di gola) e febbre. Normalmente la sintomatologia si risolve spontaneamente nell’arco di 72 ore. Il paracetamolo può essere utile per controllare sia il dolore che la febbre stessa. In caso di persistenza dei sintomi oltre le 72 ore verosimilmente l’infezione è di natura batterica e la terapia antibiotica, correttamente impostata per posologia giornaliera e durata porta alla completa guarigione. Più raramente la tonsillite può essere provocata dalla mononucleosi o associata a immunodeficienza (Hiv).

Quali sono i sintomi della tonsillite nei bambini?

mal di gola bimba
mal di gola e tonsillite nei bambini (Istock Photos)

I sintomi della tonsillite sono vari: mal di gola, soprattutto quando si prova a deglutire qualcosa, febbre alta con comparsa di brividi di freddo, linfonodi ingrossati: sono i classici sintomi con cui si presenta la tonsillite. La tonsillite è particolarmente frequente nella stagione fredda e può assumere l’andamento di una vera epidemia. Si trasmette nei luoghi affollati attraverso gli starnuti, la tosse, la saliva. Le infezioni virali si risolvono in pochi giorni e non danno complicazioni. Anche le tonsilliti di origine batterica non destano preoccupazioni: se però sono causate da un batterio chiamato streptococco, in casi molto rari, danno complicazioni gravi, come la glomerulonefrite, un’infiammazione che, se non viene curata appropriatamente, può causare danni permanenti ai reni. In breve, i sintomi da tenere in considerazione sono:

  • Mal di gola e dolore durante la deglutizione
  • Otalgia riflessa (male all’orecchio sostenuta dalla comune innervazione)
  • Gonfiore delle tonsille (ipertrofia tonsillare)
  • Arrossamento (iperemia)
  • Ingrossamento dei linfonodi del collo e delle ghiandole salivari a causa dell’estensione del processo infiammatorio.
  • Suppurazione (placche – fino alla tumefazione della faringe con raccolte di essudato purulento – ascesso)
  • La Febbre alta
  • Alito cattivo
  • Inappetenza

Altri sintomi che vengono riferiti sono sensazione di malessere generale, difficoltà o dolore nella deglutizione, mal di testa, brividi, abbassamento della voce e, nei bambini, anche mal di pancia. (Fonte: angelinipharma.it)

Bambini e tonsilliti | Chi ne soffre di più?

tonsille bimbo
mal di gola e tonsille bambino (Istock Photos)

Ad ammalarsi di tonsillite sono soprattutto i bambini. Nel periodo che va dai 3 agli 8 anni, ne soffre l’80 per cento dei bambini. La tonsillite può colpire anche 5-6 volte in un anno. Per quanto possa sembrare strano, l’infiammazione delle tonsille va considerata un fatto positivo: è il segno che il sistema di difesa del bambino sta cominciando a costruirsi per essere poi in grado di difendere efficacemente l’organismo. Le tonsille, infatti, producono anticorpi capaci di distruggere virus e batteri che tentano di penetrare nel corpo attraverso l’apparato respiratorio.

Prevenzione e diagnosi

neonato e dottore
mal di gola e tonsillite nei bambini diagnosi (Istock)

La prevenzione della tonsillite si attua con efficacia seguendo semplici regole di igiene:

  • lavando con frequenza le mani,
  • coprendo la bocca e il naso in caso di freddo intenso,
  • introducendo nella dieta sufficienti quantità di liquidi e alimenti che contengono  Vitamina C e zinco

La diagnosi di tonsillite acuta non è difficile. Oltre ai caratteristici sintomi, all’esame visivo del cavo orale è evidente anche ai non esperti l’infiammazione della gola e delle tonsille palatine, che appaiono aumentate di volume, notevolmente arrossate e a volte ricoperte da “placche”.

Per confermare la diagnosi si può eseguire un tampone faringeo, ossia raccogliere con un semplice strumento una piccolissima parte della secrezione presente sulle tonsille per esaminarla al microscopio.

Il sospetto di tonsillite da streptococchi deve essere posto nel caso in cui i sintomi insorgano molto bruscamente e si registrino anche dolore nel deglutire che si irradia fino all’orecchio, linfonodi del collo ingrossati e assenza di congestione nasale.

Una delle modalità per facilitare la diagnosi di tonsillite da streptococchi è quella del punteggio di McIsaac; si basa sulla presenza o no di determinati sintomi (temperatura corporea uguale o superiore ai 38 °C, assenza di tosse, adenopatia dolente laterocervicale anteriore, tumefazione o essudato tonsillare, età fra i 3 e 14 anni); viene assegnato un punto per ogni risposta positiva relativa a tali sintomi; se la somma dei punti va da 0 a 1, è poco probabile che il soggetto sia affetto da tonsillite da streptococchi, mentre in caso di punteggio alto (4 o 5) è verosimile che si tratti proprio di questa forma di tonsillite. In ogni caso, sebbene d’aiuto, il solo utilizzo del punteggio di McIsaac non è sufficiente a porre una diagnosi certa. Soltanto la coltura oro-faringea (tampone) permette di identificare l’agente, virus o batterio che sia, responsabile dell’infezione e somministrare la cura adeguata.  (Fonte: albanesi.it)

Quando consultare il pediatra? In breve, quando:

  • il mal di gola è molto doloroso e intenso, con ingrossamenti delle “ghiandole” del collo (linfonodi) e si hanno molte difficoltà di respirazione o nell’inghiottire anche solo la saliva
  • si avvertono forti dolori alla gola e la febbre supera i 39°C
  • la tonsillite non si risolve e non migliora entro 7 giorni dal suo inizio
  • si avverte dolore all’orecchio
  • il mal di testa è intenso e associato a vomito ripetuto
  • compaiono segni di confusione mentale.

Qualche volta, nei casi più gravi o se si trascura la malattia, la tonsillite acuta può complicarsi con la comparsa di sinusite, otite  o infiammazione dell’osso del cranio) o ascesso peritonsillare (infiammazione con formazione di pus in tutta la zona intorno alla tonsilla). Anche in questi casi occorre consultare il pediatra il prima possibile.

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Mal di gola e tonsillite | Ecco come curare l’infezione

bimbo malato
mal di gola bambini (Istock Photos)

Il trattamento della tonsillite e del mal di gola dipende dalla causa dell’infezione, che può essere virale o batterica.

NEL CASO DI INFEZIONE VIRALE

L’infiammazione guarisce spontaneamente nel giro di 7-10 giorni con il picco dei sintomi nelle prime 72 ore. Il paracetamolo nelle giuste dosi controlla in modo adeguato sia la febbre che il dolore annesso. In caso di mancata risoluzione della febbre dopo 72 ore la valutazione otorinolaringoiatrica per eventuale ulteriore terapia è fondamentale. In alcuni casi il medico può indicare l’uso di Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come acido acetilsalicilico e ibuprofene. Gli antibiotici non hanno alcuna indicazione terapeutica in caso di infezione virale. È, infatti, perfettamente inutile (se non addirittura dannoso e sicuramente antieconomico) somministrare antibiotici nel caso in cui la tonsillite sia di origine virale. (fonte:humanitas.it)

NEL CASO DI INFEZIONE BATTERICA

Molto spesso si ricorre all’amoxicillina. Una volta identificato l’agente virale o batterico, sarà comunque il medico a consigliere il farmaco che più ritiene opportuno. In caso di acclarata infezione batterica alla valutazione otorinolaringoiatrica oppure in caso di persistenza di febbre con sintomatologia dolorosa dopo le prime 72 ore l’antibiotico risulta necessario. Generalmente si utilizzano antibiotici ad ampio spettro correttamente somministrati per posologia giornaliera e durata. In caso di infezioni reiterate, ravvicinate e nel sospetto di scarsa efficacia terapeutica, l’antibiogramma fornisce indicazioni utile sull’antibiotico a cui il battere è sensibile o sull’antibiotico più efficace per il trattamento terapeutico. Oltre ai trattamenti antivirale o antibatterico, generalmente si somministrano farmaci ad azione antinfiammatoria quali, per esempio, l’ibuprofene o il paracetamolo, allo scopo di alleviare i sintomi quali il malessere generale, i dolori e la febbre.

L’aspirina, invece, non è usata molto spesso nel trattamento delle tonsilliti in quanto la maggior parte dei casi sono relativi a bambini di età inferiore ai 12 anni e a questi ultimi, com’è noto, non è possibile somministrare acido acetilsalicilico: esiste, infatti, un legame tra la somministrazione di questo farmaco e l’insorgenza della sindrome di Reye (una grave patologia caratterizzata da encefalopatia e infiltrazione grassa del fegato) in bambini di età inferiore ai 12 anni.

Tonsille | Quando è meglio asportarle chirurgicamente?

tonsillite nei bambini quando operare chirurgicamente (Istock Photos)

Secondo gli otorinolaringoiatri “non basta qualche episodio di tonsillite per decidere di asportare le tonsille che hanno compiti complessi, ben oltre il fatto di sventare infezioni delle basse vie aeree  bronchi e polmoni). Ci vogliono almeno 5 o 6 episodi di tonsillite acuta nell’arco di 12 mesi, oppure più di 5 episodi di tonsillite per due anni consecutivi o, ancora, di 3 episodi di tonsillite per tre anni consecutivi o, infine se l’ipertrofia tonsillare determina problemi di una certa gravità quali le apnee notturne., per prendere in considerazione l’ipotesi dell’intervento… Si consiglia di posticipare la decisione finale di altri 6 mesi. Il momento migliore per intervenire chirurgicamente è comunque dopo i 7 anni di vita del bambino. Questo poiché a quel punto, si ritiene, il compito primario delle tonsille è terminato, il sistema immunitario si è confrontato con i principali agenti patogeni, ha imparato a combatterli e dunque può cominciare a lavorare normalmente per il resto dei suoi giorni.”

Un intervento precoce di tonsillectomia ha senso, dunque, solo se “le tonsille sono talmente ingrossate da compromettere il sonno e la respirazione” provocando, come appena accennatoapnea notturna: quest’ultima infatti, non mina soltanto la qualità del sonno, ma può essere alla base di problemi cardiocircolatori legati all’aumento della pressione arteriosa polmonare provocata dalla maggiore pressione sul diaframma esercitata dal bambino nello “sforzo” di respirare.”

neonato mal di gola
mal di gola nei bambini (Istock)

La chirurgica viene posta comunque sulla base della storia medica e in particolare sulla base della frequenza degli episodi infettivi per anni successivi. Oppure sulla base di infezioni particolarmente importanti come l’ascesso tonsillare. L’intervento viene eseguito in anestesia generale. Anni addietro, la rimozione delle tonsille per via chirurgica (tonsillectomia) era, di fatto, la terapia standard in caso di tonsillite, ma adesso la frequenza di tali interventi chirurgici si è notevolmente ridotta. Insomma, cari genitori dovete avere molta pazienza e, sicuramente quello che il vostro piccolo richiederà, più di ogni altra cosa, sarà il vostro amore e le vostre coccole!

 

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