Sanremo 2020 | La struggente storia di Paolo, malato di SLA a 22 anni

Sanremo 2020, sul palco del Teatro Ariston arriva Paolo Palumbo: il cantante 22enne che da quattro anni combatte contro la Sla.

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Paolo Palumbo a Sanremo 2020 – Screenshot da video

Il momento più struggente della seconda serata del Festival di Sanremo 2020 è affidato a Paolo Palumbo, il cantante 22enne malato di Sla da quando di anni ne aveva solo 18. Nonostante negli ultimi anni la sua vita sia totalmente cambiata ed oggi Paolo non sia più in grado di bere neanche un bicchiere d’acqua, non ha mai perso la forza, il coraggio e la voglia di vivere. Sul palco di Sanremo 2020 porta così la sua storia raccontata nella canzone “Io sono Paolo” presenata nella sezione Nuove Proposte senza però superare la selezione di Sanremo Giovani.

Sanremo 2020, Paolo Palumbo: “ho 22 anni e combatto contro la Sla. Fate sempre qualcosa per il prossimo”

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Paolo Palumbo a Sanremo 2020 – Screenshot da video

A cantare la storia di Paolo Palumbo è il rapper Kumalimbre. Amadeus, dopo aver scartato la canzone del 22enne, ha deciso di portare ugualmente la sua storia sul palco dell’Ariston. Dopo aver ascoltato la canzone, Amadeus chiede a Paolo di lanciare un messaggio al pubblico.

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Con l’aiuto della tecnologia, Paolo rivolge uno struggente messaggio al pubblico:

Buonasera a tutti, lasciate che mi presenti, mi chiamo Paolo Palumbo, ho 22 anni e combatto contro la Sla. Ringrazio Sanremo e Amadeus per avermi permesso di venire qui e portare il mio messaggio con questa voce un po’ particolare. Immaginate che la vostra vita venga completamente stravolta, che il vostro corpo non risponda più ai comandi. In Italia siamo oltre 6mila ad aver provato queste sensazioni. La persona che mi sta vicino si chiama Rosario, è mio fratello ed è il vero eroe di questa storia. Al momento della diagnosi ha deciso di lasciare tutto per diventare le mie gambe e le mie braccia. Lui e la mia splendida famiglia mi hanno insegnato la parola sacrificio. Grazie a loro ho scoperto di avere una forza interiore che non sapevo di avere. Grazie a questa forza la Sla non mi ha impedito di diventare ciò che avevo in mente. La mia non è una storia di un ragazzo sfortunato, quando vi dicono che i sogni non si possono realizzare, continuate per la vostra strada e non arrendetevi. Poco più di un mese fa ho affrontato una crisi respiratoria, non fosse stato per i medici non sarei qui. Vi chiedo: avete usato il vostro tempo nel migliore dei modi? Malattie come la mia colpiscono al di là di ceto sociale e progetti, perciò nel vostro piccolo fate sempre qualcosa per il prossimo, ascoltate la mia canzone e fatela sentire a tutti quei sentieri che lottano per vivere”.

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Paolo Palumbo a Sanremo 2020 – Screenshot da video

Dopo il toccante monologo di Rula Jebreal della prima serata, Amadeus regala un altro momento di forte impatto al pubblico di Sanremo.

 

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