Rula Jebreal piange a Sanremo 2020 | Monologo straziante nel ricordo della mamma

Rula Jebreal piange a Sanremo 2020: straziante monologo contro la violenza sulle donne nel doloroso ricordo della mamma suicida.

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Rula Jebreal a Sanremo 2020 – Screenshot da video

Straziante monologo contro la violenza sulle donne a Sanremo 2020 di Rula Jebreal che, citando alcune delle canzoni più famose della musica italiana dedicate alle donne, non trattiene le lacrime nel ricordare la violenza subita dalla mamma che, non sopportando il dolore delle violenze subite, si suicidò quando la giornalista aveva solo cinque anni.

Rula Jebreal piange a Sanremo 2020 recitando il monologo contro la violenza sulle donne: “noi donne non vogliamo più avere paura”

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Rula Jebreal a Sanremo 2020 – Screenshot da video

Bellissima ed elegantissima, Rula Jebreal commuove tutti recitando uno straziante monologo dedicato alle donne. La giornalista parla di violenze subite, agli abusi e alle uccisioni. “Nell’80% dei casi il carnefice non ha bisogno di bussare alla porta per un motivo semplice, ha le chiavi di casa, ci sono le impronte ovunque”, recita la giornalista.

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“Voi non avete nessuna colpa“, dice rivolgendosi alle donne citando poi alcune delle canzoni più celebri della musica italiana ovvero La cura di Battiato, Sally di Vasco Rossi, La donna cannone di De Gregori e C’è tempo di Ivano Fossati.

È possibile trovare le parole giuste, raccontare l’amore, l’affetto la cura. Questo è il momento in cui queste parole non vengano solo cantate, ma vissute ogni giorno. Per questo dobbiamo urlare da ogni palco anche quando ci diranno che non è opportuno. Io sono diventata la donna che sono grazie a mia madre ed anche a mia figlia, che è seduta in mezzo a voi (la figlia Miral, ndr)”, recita ancora.

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“Sono stata scelta stasera per celebrare la musica e le donne. Il senso di tutto ciò è nelle parole giuste, nelle domande giuste. […] Lasciateci essere quello che vogliamo essere: madri di 10 figli o di nessuno, casalinghe o donne in carriera (…). Domani chiedetevi pure come fossero vestite le donne a Sanremo stasera. Che non si chieda mai più a una donna stuprata come era vestita quella notte. Non si chieda mai più. Mia madre ha avuto paura di quella domanda, come tante altre donne. Noi non vogliamo più avere paura, essere vittime. Lo dobbiamo alle nostre figlie, lo dobbiamo a noi stesse. Nessuno può permettersi il diritto di addormentarci con una favola. Noi donne vogliamo essere libere, nello spazio e nel tempo. Vogliamo essere musica”, conclude.

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Rula Jebreal a Sanremo 2020 – Screenshot da video

Il pubblico del Teatro Ariston, alla fine del monologo, applaude le toccanti parole della giornalista che riceve una standing ovation mentre le telecamere inquadrano una Giovanna Civitillo, la moglie di Amadeus, in lacrime.

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