Istruzione | Esame di Maturità | Le novità nel 2020

L’esame di Maturità cambia di nuovo. Quali sono le nuove regole e cosa devono aspettarsi gli studenti dei licei di tutta Italia quest’anno.

Esame di Maturità, come cambia
Esame di Maturità, come cambia (Istock)

“Maturità t’avessi preso prima”, cantava Venditti. Sicuramente prima le cose cambiavano meno, proprio a livello di impostazioni e regole. Non è vero che gli esami non finiscono mai, esiste un viatico che porta alla parola fine della scolarità e passa per l’ultimo esame (di Stato). Il resto è noia, citando un altro grande della canzone italiana, o meglio una questione di scelte. Poi c’è l’Università per chi vuole e se la sente, senza vincoli o costrizioni.

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Le stesse di cui parlano gli studenti dei licei che anche quest’anno hanno visto cambiare sotto i loro occhi le regole dell’esame di Maturità: la decisione del Ministro della Pubblica Istruzione è stata accolta con grande ironia dal mondo del Web. “L’esame di #Maturità in Italia è come la biancheria intima: si cambia ogni giorno”, uno dei commenti più pungenti a sottolineare un malcontento generale che serpeggia fra gli adolescenti desiderosi di maggiori certezze, invece anno dopo anno sono al cospetto di qualche modifica.

Esami di Maturità, cosa aspettarsi quest’anno

L'esame di Maturità cambia ancora
L’esame di Maturità cambia ancora (Istock)

Rispetto all’anno passato, non ci saranno – con grande giubilo di molti almeno su questo – le cosiddette “buste” che tanto hanno fatto scalpore durante la precedente Maturità: sembrava di essere catapultati in un varco spazio temporale, direttamente ai tempi di “Lascia o raddoppia” per decidere gli argomenti dell’orale. Tre buste e la sorte, che poteva essere avversa o favorevole. Al punto che il Ministro commenta così la decisione di mettere fine alla procedura: “Non vogliamo che l’esame di Stato sia un motivo di stress. Questo non fa bene a nessuno. Gli studenti devono andare all’esame fieri della propria preparazione”.

Resta, invece, l’abolizione della tesina: una sorta di mappa concettuale redatta e accompagnata nel caso da diapositive e immagini dedicate, per favorire lo studente all’inizio del colloquio. Una maniera per rompere il ghiaccio in un momento altamente tensivo come gli orali. Non ci sarà neanche quest’anno, per rendere il tutto molto più simile ad un esame universitario dove si può venir interrogati su qualunque argomento presente nel programma.

Dopo un addio, un gradito ritorno: quello del tema di storia che, a furor di popolo, tornerà fra le tracce disponibili nella prima prova. Nella tipologia B, infatti, sarà possibile ritrovare un testo argomentativo in grado di far approfondire ai ragazzi un ambito storico in particolare. “La scelta è motivata dalla consapevolezza che la storia costituisce disciplina fondamentale nella formazione degli studenti di tutti i percorsi di studio e che vada, quindi, valorizzata anche nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione”, fanno sapere dal Ministero.

Saranno obbligatorie, infine, per l’ammissione all’esame, le ore di alternanza scuola-lavoro: il numero di ore richieste può variare a seconda della scuola o dell’istituto, persiste comunque la polemica sulla reale utilità di questi percorsi. Inoltre per essere ammessi servono alcuni requisiti base: la frequenza di almeno i tre quarti del monte ore annuale previsto e il sei in tutte le materie, (compresa la condotta) o anche con una sola insufficienza, ma con motivazione del consiglio di classe. A fronte di numerosi cambi, resta qualche certezza. Utile a ricordarci quanto sia particolare l’attesa e lo svolgimento di quei giorni, motivo di sogni e incubi della maggior parte degli studenti. Anche, e soprattutto, dopo averli passati. La Maturità è uno stato d’animo, purtroppo non sempre ottimale ma estremamente totalizzante.

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