Il cambio dell’ora danneggia l’umore e l’organismo, ecco perché andrebbe abolito

Il cambio d’orario in autunno e in primavera per alcuni di noi può essere fatale, ecco come il fisico reagisce allo spostamento delle lancette.

Il cambio d’ora può essere uno choc (Twitter)

La radiosveglia, per alcuni, è il peggior nemico da fronteggiare: il primo incontro casuale al mattino, che con il proprio ‘saluto’ entra nelle orecchie senza chiedere permesso. Anzi il permesso gliel’abbiamo dato noi, con buona pace del datore di lavoro che, se gli affari vanno bene (in alcuni casi) può permettersi di rimandare il risveglio di qualche ora. Senza esagerare, perchè il denaro non dorme mai.

Non è l’unico a perdere il sonno, più di qualcuno, infatti, dorme poco e male per via delle proprie abitudini e la vera felicità riesce a trovarla solamente spingendo il tasto posponi della sveglia con la spensieratezza di chi ce l’ha fatta senza rimorsi. Un lusso che possono concedersi in pochi, c’è chi addirittura gioca d’anticipo e si desta prima ancora che squillino le trombe. Quelle però sono eccezioni che confermano la regola.

Perchè cambia l’umore in base al segnale orario? La variabile dipendente del ritmo circadiano

Il ritmo circadiano influisce sul nostro vissuto (Getty Images)

Una sola: al cambio dell’ora ci sentiamo tutti, indistintamente, un po’ sfasati. Proviamo quella sorta di jet-lag senza aver fatto nessun viaggio, sognare non è forse come mettersi in cammino? Chi la pensa così, ogni volta che vengono spostate le lancette a timer e sveglie, parte col piede sbagliato. C’entra, in parte, il ritmo circadiano: cambiare l’ora sfasa la circolazione e i ritmi cardiaci, perchè oltre al segnale orario si modificano anche le nostre abitudini.

Se passiamo dall’ora legale all’ora solare, il merito – per così dire – va a Benjamin Franklin e William Willet che, nel 1784 e nei primi anni del Novecento, teorizzarono il risparmio di energia: centellinare le risorse, ora elettriche prima artigianali, significa anche portare le lancette avanti e indietro di un’ora a seconda della stagione.

Gli Showmen, noto gruppo Blues del secolo scorso, cantavano “Un’ora sola ti vorrei” e, spesso, basta quella per rimettere a posto tutto: se giocando con il tempo risparmiamo energia, consumiamo medicinali. Lo dicono le statistiche: nel terzo weekend di ottobre e di marzo aumenta dell’1% la spesa sanitaria in ciascuno Stato. Questo perchè, in concomitanza al cambio d’orario, si modifica anche il nostro umore e ritmo psicofisico originando la SAD (Seasonal Affective Disorder). Un insieme di sintomi che vanno dalla stanchezza all’irritabilità, per terminare con la tristezza.

Troppo semplice rifugiarsi dietro l’espediente della meteoropatia, tirando fuori il pretesto del cambio di stagione, a soffrire della SAD non sono soltanto i meteoropatici: “Anche solo un’ora porta alla desincronizzazione dei ritmi circadiani, ovvero di quei meccanismi fisiologici regolati dall’alternanza di luce e buio. L’avvento della luce elettrica e ora delle luci blu hanno già molto sfasato questo ritmo. Il mondo è più luminoso e le ore dedicate al riposo si sono ridotte. E non è un buon segno. Le mappe delle città luminose, come quelle della costa est degli Stati Uniti, coincidono relative alla diffusione dell’obesità, ad esempio”, parola di Roberto Manfredini, cronobiologo, professore di Medicina Interna presso l’Università degli Studi di Ferrara e direttore del dipartimento di Clinica Medica dell’ospedale Sant’Anna di Cona in  provincia di Ferrara.

Quindi, se avete degli sbalzi d’umore repentini senza ragione alcuna durante l’ingresso di una nuova stagione, ecco spiegato in parte il motivo: ci sono inoltre tutta una serie di abitudini legate al sonno da tenere in considerazione. Allora dal 2021 i paesi membri dovranno decidere se spostare per l’ultima volta le lancette dell’orologio a marzo o a ottobre. Una scelta di campo che dovrebbe premiare l’istinto di sopravvivenza.

“Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”, non l’ha detto uno scienziato, ma chi lo ha ammesso avrà avuto le sue buone ragioni. Per questo i sogni non vanno agitati o interrotti e l’abolizione del cambio d’orario è un passo in più verso la loro salvaguardia: “Maneggiare con cura”, dunque, perchè il mattino ha l’oro in bocca ma dipende sempre da come ci siamo svegliati.

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