Massimo Ceccherini, il “Lucignolo” del cinema italiano di nuovo in tivù con Veronesi

Massimo Ceccherini torna in Rai grazie a Giovanni Veronesi, ospite nel programma “Maledetti Amici Miei”. Tredici anni d’assenza dalla tivù pubblica, troppi per uno così.

Massimo Ceccherini (Twitter)

Tredici anni fa l’Italia vinceva il Mondiale a Berlino: “Campioni del Mondo”. Chiunque ai nostri piedi, sembrava tutto bellissimo. Proprio in quello stesso periodo storico, un campione – della risata – veniva allontanato dalla televisione italiana: Massimo Ceccherini.

Il contesto era l’Isola dei Famosi e il comico venne allontanato e squalificato dalla trasmissione per aver bestemmiato in diretta. Anche se inconsapevolmente, per i criteri di allora venne ritenuto un gesto da sanzionare: non che adesso la bestemmia sulla tivù pubblica sia ammessa, ma possiamo affermare senza alcun indugio che nel tempo molti altri hanno bestemmiato senza essere redarguiti più di tanto. Magari ammoniti, strigliati, ma allontanati dalla Rai, quello no.

“Maledetti Amici Miei”, Ceccherini a briglia sciolta nel programma di Veronesi

Ceccherini, Pieraccioni e Veronesi (Twitter)

Checcherini da allora visse un periodo lontano dai riflettori televisivi, qualche apparizione al cinema – dove, tra l’altro, lo rivedremo presto diretto da Matteo Garrone che torna con ‘Pinocchio’ – e alcuni spettacoli teatrali. A riportarlo sulla tivù di Stato, più d’una decade dopo, ci ha pensato Giovanni Veronesi nel suo nuovo programma targato Raidue: “Maledetti Amici Miei”, un omaggio al film di Mario Monicelli in cui anche il “Cecca” – lo chiamano così – ha lavorato.

Il contesto è sembrato quello più appropriato per tornare nuovamente a far compagnia agli italiani in prima serata: nessun copione e molta irriverenza, d’altronde Ceccherini non l’ha mai nascosto: “Riesco a lavorare solo con gli amici che mi conoscono e sanno prendermi. A volte penso che mi prendano solo perchè gli faccio pena”, ammise ridendo durante un’intervista a “Il Fatto Quotidiano” nel 2015.

Ceccherini è lo stesso di sempre, anzi forse più sereno dopo aver risolto qualche complicanza finanziaria dovuta anche a quel famoso allontanamento dal reality che non era previsto: “Ancora con ‘sta storia? – ha rimarcato sempre sulle pagine de il Fatto – Mi è costata 500mila euro”.

Multa, sponsorizzazioni perse, danni all’immagine e cavilli burocratici risolti a fatica: quel che resta è un’onta difficile da cancellare. Forse. Perchè quanto abbiamo visto ieri, nella puntata dove è stato ospite insieme a Leonardo Pieraccioni, ci ha rinfrancato.

Siamo giunti alla conclusione, mai troppo affrettata, che Ceccherini sia la nemesi di sé stesso ed alterni come un motore a scoppio stati d’animo contrastanti che portano all’euforia e all’umorismo pecoreccio – che piace tanto alla maggior parte del pubblico, compresi i dirigenti Rai ma non conviene ammetterlo – commisurati alla commozione e alla malinconia. Quando hanno ricordato, ad esempio, il comune amico – assente da un po’, purtroppo – Carlo Monni, gli occhi lucidi di Massimo erano ben visibili e hanno fatto breccia nell’animo di molti.

Ad ogni modo Ceccherini è rimasto un caleidoscopio d’emozioni, che non riesci a gestire: te lo tieni. O è così, o niente. E lui quel niente l’ha pagato a caro prezzo, stando lontano dai riflettori televisivi per parecchio tempo, non manca di sottolinearlo: “In Rai non mi vogliono”, accenna a più riprese col sorriso sulle labbra.

Un sorriso amaro, certo. Ma sempre con quell’aria scanzonata di chi non scende a patti mai, mostrandosi comunque per quello che è: un giullare della risata, capace di entrarti dentro – con rischi e pericoli annessi – senza uscire più. La domanda resta: Ceccherini di nuovo in tivù, perchè no?

Lui ci starebbe, l’ha ammesso: “Voglio fare una fiction Rai, anche Padre Pio” e qui arriva la stoccata ironica, in riferimento alla sua condotta anticlericale. Perchè, malgrado tutto, gli anni e l’esperienza, è rimasto il Lucignolo del ’99. Forse alla tivù moderna serve proprio uno così, trovandogli il giusto contesto, in grado di sparigliare le carte come un tornado in atteso. Quindi, citando Califano (altro compianto artista che ricorre spesso nella trasmissione di Veronesi), non escludiamo il ritorno. Come Ceccherini, in quanto a genuinità e schiettezza, non ne fanno più. È troppo presto per dimenticarsene.

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