La varietà di frutta autunnale: scopri le ricette e le proprietà benefiche

La varietà di frutta autunnale: scopri tutte le ricette dolci e salate da fare a casa. Dal kiwi alle mele cotogne, passando per i fichi d’india: perché mangiarli fanno bene al nostro organismo?

Varietà di frutta autunnale e ricette (Istock)

L’aria intorno a noi comincia a farsi frizzantina, le foglie cominciano ad ingiallirsi, e sì anche sui banchi del mercato cambiano colori, odori e sapori. E’ tempo di frutta autunnale! La varietà di frutta è davvero tanta in questa stagione, dai kiwi alle pere, passando per i mandarini e i fichi d’india, un mondo di sapori dolci e intensi, dai colori decisamente autunnali. Rispettare la stagionalità degli alimenti è davvero molto importante, sia per poter usufruire del massimo potere nutritivo del vegetale giunto a spontanea e naturale maturazione, sia per godere del suo gusto migliore. È necessario, anche per i nostri figli educarli a crescere rispettando i cicli della natura, a godere in ogni stagione dei frutti e della verdura che essa ci offre e soprattutto imparare a variare l’alimentazione.

Conoscere le proprietà degli alimenti che portiamo in tavola è fondamentale per alimentarci in modo consapevole ed equilibrato. Naturalmente alimentarsi in modo consapevole significa anche rispettare alcune norme fondamentali quali:

  • Frutta e verdura sempre fresche,  Km.0  e possibilmente Biologiche
  • Variare e ruotare gli alimenti nell’arco della settimana
  • Consumare la frutta con la buccia dopo averla accuratamente lavata (frutta di coltivazione biologica)
  • La frutta e la verdura andrebbero consumate soprattutto crude o, quando non è possibile, cotte al vapore per preservare il più possibile vitamine e sali minerali.

Vediamo quindi quali sono gli alimenti, e in questo caso specifico, la frutta che ci offre la stagione autunnale e che non devono mancare sulle nostre tavole.

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Le varietà di frutta autunnale: kiwi, un toccasana per la stanchezza cronica

kiwi Frutta autunnale, i kiwi ( Istock Photos)

Tra le varietà di frutta autunnale abbiamo i kiwi, vero tesoro di vitamina C, tanto che mangiando un kiwi se ne assume una quantità superiore rispetto a quella che si avrebbe con un limone, un peperone, un’arancia. Alla combinazione con vitamina E, rame e ferro si devono le proprietà antisettiche di questo alimento, che è un toccasana specie nei casi di anemia. Dal sapore rinfrescante, dissetante, diuretico, il kiwi potenzia anche le difese immunitarie. È in grado di prevenire e alleviare i problemi circolatori connessi con la gravidanza, quali la pesantezza alle gambe, la telangectasia, le vene varicose e le emorroidi. L’acido ascorbico contenuto nel kiwi è in grado di trasformare il colesterolo in sali biliari, espellendolo dall’organismo e riequilibrando alcune funzioni fisiologiche importanti. Il kiwi si rivela molto efficace anche  nella prevenzione della depressione, stanchezza cronica e disordini dell’apparato digerente (in virtù della presenza di un enzime conosciuto come actinidia). Il kiwi è un frutto generalmente consumato a partire da settembre ottobre e fino al termine dell’inverno; contiene per la maggior parte carboidrati, fruttosio in particolar modo. E’ quindi un alimento energetico ed è preferibile assumerlo nell’arco della mattinata. Zuccheri a parte, il kiwi assicura un elevato apporto di antiossidanti e di potassio: è dunque un ottimo alleato di sportivi ed ipertesi; non solo, aiuta chiunque soffra di stipsi e colon irritabile, grazie al suo buon quantitativo di fibre e grazie alla sua azione lassativa. Unica “controindicazione”, se così si può chiamare, del kiwi, è che rientra negli alimenti causa di allergie alimentari.Inoltre, per ogni 100 g di questo prodotto, abbiamo 44 kcal.

Come riconoscere un buon kiwi? In linea generale, il frutto deve presentarsi con la buccia integra e quindi senza segni particolari, con una forma regolare e non deve essere né troppo acerbo né troppo morbido, per poter essere consumato in assoluta tranquillità. È sufficiente un kiwi al giorno per soddisfare il nostro fabbisogno naturale di vitamina C.

In cucina il kiwi si presta, naturalmente, per la preparazione di ogni tipo di dessert: insalate di frutta, torte, gelati, carpacci, ma il kiwi lo troviamo anche in alcune ricette salate, come secondi piatti dal sapore agrodolce e originale. E oggi vogliamo proprio proporvi una ricetta salata: Scaloppine di tacchino al kiwi. 

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La ricetta: Scaloppine di Tacchino al Kiwi

Varietà di frutta autunnale, la ricetta con il kiwi (Istock)

Le scaloppine di Tacchino al kiwi sono un secondo piatto sfizioso dal gusto dolciastro ma comunque rustico. Questo piatto si prepara in due fasi: da una parte la cottura della carne in padella con olio e vino bianco; dall’altra la preparazione della salsa di kiwi con la frutta a pezzi, zucchero, brandy e panna. Vediamo nello specifico gli ingredienti e il procedimento.

Ingredienti (per 4 persone)

  • 500 g di fette sottili di fesa di tacchino
  • 100 ml di vino bianco
  • 1 limone
  • 2 cucchiai di brandy
  • 1 noce di burro
  • Pepe
  • 2 cucchiai di olio di oliva
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 4 kiwi maturi
  • 50 ml di panna
  • Sale

Procedimento

  • Fate dorare le fette di carne in olio e burro in una padella capiente. Lasciate rosolare da un lato, poi giratele, salate e pepate. Aggiungete il vino bianco e fate cuocere per una decina di minuti.
  • Intanto sbucciate i kiwi, affettateli e metteteli in una pentola. Cospargete di zucchero e di buccia di limone grattugiata, aggiungete una tazzina d’acqua e il succo del limone. Fate cuocere per un paio di minuti. Poi frullateli insieme alla panna e al brandy.
  • Versate il frullato di kiwi sulle scaloppine e fate insaporire per un paio di minuti a fiamma viva. Servite la carne cosparse della salsa di kiwi.

Una ricetta veloce e originale che sorprenderà i vostri commensali e riunirà i palati di tutta la tavola.

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La frutta autunnale: le pere, una potenza per i riflessi e la memoria

cosa cucinare con le pere Varietà di frutta autunnale, le pere (Istock)

Altro frutto presente in diverse varietà, lo si comincia a vedere sui banchi già da fine estate e, a seconda della varietà, fino a Novembre. Le pere contengono molta fibra: bastano 2 pere per coprire circa il 30% del fabbisogno giornaliero. Va detto però che gran parte della fibra si trova nella buccia di questo succoso frutto, perciò è consigliabile scegliere pere biologiche per poterle mangiare con tutta la buccia.
La pectina contenuta nella buccia delle pere inoltre (la stessa che viene aggiunta alle marmellate) permette di catturare il colesterolo  ed evacuarlo insieme alle feci.
Ricche di calcio, le pere contribuiscono a ridurre il rischio di osteoporosi, mentre la grande quantità di boro presente nel frutto aiuta le funzioni cerebrali (prontezza di riflessi e memoria in primis!): se sei uno studente, assumine 4 o 5 al dì, ne trarrai grande vantaggio! Le pere contengono zuccheri, vitamina A, B, PP. Grazie al suo alto contenuto di minerali tra cui calcio, potassio, magnesio, zinco, rame, ferro, manganese e iodio è un potente remineralizzante ed energizzante. Questa ultima proprietà risulta particolarmente efficace al termine della stagione estiva quando, in conseguenza delle temperature elevate, è necessario recuperare vitalità ed energia. Il glucosio presente, inoltre, aiuta a contrastare la calura, ristabilendo una normale temperatura corporea.Esistono diverse varietà di pere. Conosciamone qualcuna tra quelle più note:

  • pera Abate, la più conosciuta, dalla forma allungata e dal colore verde/giallo con sfumature color arancio, sapore aromatico e consistenza granulosa
  • pera Decana, dalla tonalità spiccatamente verde/aragosta e più arrotondata (quindi simile ad una mela), dolce ma leggermente acidula, e compatta
  • pera Kaiser, di colore marrone ruggine più o meno uniforme, dolce e saporita
  • pera William, leggermente tondeggiante e panciuta nella parte inferiore
  • pera Cotogna, simile ad un limone, sia per forma che per colorazione, infatti è giallognola con venature rossastre sparse.

Inoltre, la pera ha pochissime calorie, circa 35 kcal per 100 grammi di parte mangiabile. Sembra anche che la pera aiuti a prevenire l’insorgenza di tumori al colon. Inoltre, il sorbitolo, pur essendo uno zucchero, è in grado di prevenire le carie dentali e favorisce la digestione. Grazie al contenuto di vitamina A, la pera è utile nel contrastare l’invecchiamento della pelle (unitamente alla vitamina E) e proteggere gli occhi, migliorando la vista. La pera è un frutto particolarmente indicato nelle diete dimagranti, innanzitutto per il contenuto di fibra, che esercita un notevole effetto saziante, ma anche per la presenza di potassio e abbondante acqua, che favoriscono la diuresi, contrastando efficacemente la ritenzione idrica. E’ bene consumare la pera lontano dai pasti, sia per l’alto contenuto zuccherino, sia per beneficiare al massimo delle sue proprietà: l’ideale è quindi mangiarla a metà mattina o pomeriggio, come frutto fresco. 

In cucina la pera può essere utilizzata per la preparazione di diverse ricette dolci, come marmellate, succhi e liquori. Per i succhi vengono utilizzate per lo più la pera Decana e la Kaiser, mentre per le marmellate ed i liquori è principalmente usata la cotogna. Quest’ultimo utilizzo è anche legato al fatto che la pera cotogna non va mangiata al naturale, in quanto non propriamente commestibile, avendo sapore molto acerbo ed una consistenza particolarmente dura. Per tale motivo può anche dare problemi significativi di stipsi. La pera si presta bene ad abbinamenti con alimenti salati, tra cui quello certamente più noto è con i formaggi, in particolare di capra o di pecora, ma anche morbidi e cremosi, come il brie o il camembert. Oggi proponiamo una ricetta semplice ideale come antipasto, ma anche come piatto unico per un pic nic: la torta salata pere e formaggio

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La ricetta: Torta salata pere, formaggi e noci

varietà di frutta autunnale, ricetta torta salata con pere, formaggio e noci (Istock Photos)

La torta salata con pere, formaggi e noci è perfetta da preparare in pochi semplici mosse se avete a pranzo commensali vegetariani ma non solo, ottima come antipasto, dal gusto dolce e salato, si presta bene per una cena elegante o un pic nic all’aria aperta.

Alcuni consigli prima della preparazione: Scegliete pere non troppo mature e caramellizzatele in padella insaporendole con qualche erba aromatica come timo e rosmarino. Devono essere ammorbidite ma mantenere la loro consistenza. Per la farcia mescolate i formaggi avendo cura di scegliere la giusta quantità di ciascuno. Per un tocco croccante unite la frutta secca tritata grossolanamente: sostituite le noci con nocciole, con le mandorle o i  pinoli tostati.

Ingredienti (per 4 persone)

  • burro q.b.
  • zucchero 50 gr
  • crescenza 50 gr
  • pepe nero q.b.
  • Mascarpone 100 gr
  • Noci 80 gr
  • Latte q.b.
  • 1 pera
  • rosmarino q.b.
  • Gorgonzola dolce 50 gr
  • Robiola 100 gr
  • 3 Uova
  • Timo
  • 250 gr di pasta sfoglia

Procedimento

  • Tagliate la pera e fette spesse mezzo centimetro. Tritate il rosmarino. In una casseruola sciogliete poco burro, unite le fette di pera, lo zucchero, il rosmarino e una grattata di pepe. Fate saltare fino a che non sono caramellate.
  • In una ciotola unite i formaggi, le noci, le uova leggermente sbattute, il timo e il rosmarino e poco latte.
  • Quindi, mescolate fino a ottenere un composto omogeneo.
  • Stendete la pasta sfoglia in una tortiera e bucherellate il fondo con una forchetta. Aggiungete il composto di formaggio.
  • Decorate la torta salata con le pere e cuocete in forno  ventilato a 180°C per 30 minuti.
  • Fate raffreddare e servite tiepida.

La frutta autunnale: i cachi, il frutto che depura l’organismo

cachi Varietà di frutta autunnale, i cachi (Istock)

Manca poco all’entrata in scena dei frutti autunnali per eccellenza, i cachi, presenti sui mercati tra ottobre e novembre ed amatissimi dai bambini per il loro gusto particolarmente dolce: non a caso, il caco è un frutto molto energetico, ricco di zuccheri semplici, facili da assorbire e che forniscono energia immediata.
Anche i cachi, come i kiwi, sono ricchi di fibre ed aiutano in caso stitichezza, agendo in maniera positiva anche sulla salute del fegato, della milza e del pancreas: si tratta di un frutto particolarmente depurativo, oltre che energetico e ricco di potassio.

Carnoso e dolcissimo, il frutto del cachi simboleggia l’autunno, stagione “di passaggio” responsabile spesso di spossatezza e stress psicofisico; grazie agli interessanti valori nutrizionali e alle proprietà correlate, il cachi rappresenta un ottimo espediente per iniziare al meglio l’autunno.
Anzitutto i cachi sono considerati molto energetici: a tal proposito sono indicati a bambini, anziani e agli amanti dello sport. Inoltre, i frutti vantano proprietà lassative, diuretiche ed epatoprotettive. I cachi (o kaki) non rientrano certo tra quelli a basso tenore calorico: infatti, 100 grammi di cachi forniscono all’incirca 65-70 kcal. L’acqua ne costituisce circa l’80%, gli zuccheri ben il 16-18%, mentre le fibre sono calcolate intorno al 2,5%, le proteine allo 0,6% e i grassi allo 0,3%.
Tra i sali minerali, il primato (in termini di quantità) spetta sicuramente al potassio, minerale che conferisce al cachi le spiccate proprietà diuretiche. Oltre al potassio, si ricordano anche il fosforo, il magnesio, il calcio ed il sodio. Il consumo di cachi è sconsigliato per chi soffre di diabete o di obesità, ma raccomandato in caso di inappetenza, stress psicofisico e sport.
Il frutto del cachi dovrebbe essere consumato crudo: in questo modo, viene garantito un buon apporto in termini di vitamine e sali minerali, beneficiando del buon effetto vitaminizzante e rimineralizzante. Quando sono maturi, infatti, il loro gusto è irresistibile e si prestano a tantissimi utilizzi in cucina. Le varietà di cachi sono tante, tra le più note ricordiamo:

  • I cachi vaniglia o cachi mela, simili alla mela per forma e consistenza, tanto da poter essere tagliati a fette. Tra quelli più noti è anche il tipico loto di Romagna.
  • I cachi mela non possono essere consumati subito dopo la raccolta, ma devono maturare fino a perdere il contenuto di tannini. Questi ultimi, infatti, se presenti in gradi quantità rendono il frutto poco saporito e astringente al palato. Dopo la fase di maturazione, che può durare qualche giorno, vengono prodotti zuccheri, in gran quantità, che rendono il cachi dolcissimo.

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Per capire quando questi frutti possono essere consumati, basta osservarne il colore e la consistenza. Quando sono gialli e molto duri, significa che sono acerbi e quindi bisogna ancora aspettare prima della consumazione, che può avvenire in qualche giorno, come detto in precedenza. Il metodo migliore per far maturare i cachi è quello di disporli in una cassetta di legno o in un cartone, fuori dal frigorifero, ben distanziati tra di loro e in un luogo caldo e asciutto, meglio se al buio. Solitamente, il periodo ideale per gustare questi frutti, così pieni di vitamine, è tra ottobre e dicembre, quando la temperatura è bassa (infatti, si trovano spesso sulle nostre tavole a Natale).

In cucina  infatti questi frutti autunnali sono perfetti in ricette dolci, come, per esempio nella crostata a base di cachi e fichi, per farne una confettura saporita, per una buona prima colazione a casa, o ancora per farne una mousse. Oggi proponiamo una ricetta con il cachi dal sapore dolcissimo, la Torta di cachi e yogurt

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La ricetta – dessert: Torta di cachi e yogurt bianco

Varietà di frutta autunnale, torta di cachi e yogurt bianco (Istock Photos)

Questa ricetta e la sua preparazione è molto veloce da realizzare e perfetta per ogni occasione, soprattutto per chi ama i sapori semplici e genuini. Adorata dai bambini ma anche dagli adulti, è ideale per un fine pranzo o come merenda o colazione.

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 cachi maturi
  • 1 bicchiere di yogurt bianco al naturale
  • 2 uova grandi
  • 1 bicchiere di zucchero semolato
  • mezzo bicchiere di olio di girasole
  • mezzo bicchiere di latte
  • 1 arancia grande
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 2 bicchieri di farina setacciata

Procedimento

  • Iniziate prendendo 2 cachi maturi, abbastanza grandi. Lavateli e toglietene la buccia, poi, tagliate la polpa a pezzi, grossolanamente.
  • In una terrina, versate un bicchiere di yogurt bianco al naturale, 2 uova grandi, 1 bicchiere di zucchero semolato, mezzo bicchiere di olio di girasole e mezzo bicchiere di latte, quindi mescolate gli ingredienti accuratamente, fino a ottenere un composto molto liquido.
  • Aggiungete poi la scorza e il succo di un’arancia grande, la polpa dei cachi, preparata in precedenza, una bustina di lievito per dolci e due bicchieri di farina setacciata.
  • Mescolate l’impasto per qualche minuto, per ottenere un composto liscio e omogeneo e versatelo in una teglia, preparata per l’occorrenza con carta da forno o in alternativa con un filo d’olio.
  • Infine, infornate a 180° per circa 40 minuti.

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La frutta autunnale: i fichi d’india, antiossidante e depurativo

Fichi d'india Varietà di frutta autunnale, i fichi d’India Fonte: Istock

I frutti multicolore del fico d’India sono tra i più belli che la natura offra. Arancione, magenta, verde, bianco, giallo, rosso: la polpa può prendere tantissime invitanti sfumature, ognuna indicativa di una maggiore o minore concentrazione di alcune sostanze. Ma in linea di massima possiamo affermare che tutti questi frutti sono ricchi di vitamine, in particolare C. Inoltre, sono noti per l’alto contenuto minerale, soprattutto calcio e fosforo. Il fico d’India permette di fare una scorpacciata di antiossidanti, ed è inoltre un ottimo frutto depurativo. Tanto che, secondo alcune ricerche, torna utile in caso di postumi da sbornia, perché aiuta a liberarsi dell’intossicazione alcolica. Altre particolarità di questo frutto, nota alla tradizione popolare, è che può rivelarsi astringente se consumato in grandi quantità. Il fico d’india è un frutto mediamente energetico, che apporta una discreta quantità di fruttosio (carboidrato semplice) e buone porzioni di fibra, sali minerali e vitamine.
In particolare, il fico d’india contiene ottime quantità di fibra viscosa, utile alla regolazione dell’assorbimento intestinale e del transito fecale stesso. L’apporto di potassio è apprezzabile, così come quello di antiossidanti. I fichi d’India sono ricchissimi di antiossidanti, sostanze utili al nostro corpo per combattere i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare. Il consumo di fico d’India è quindi sovrapponibile a quello degli altri frutti diffusi in Italia. I frutti essiccati più poveri d’acqua ma più ricchi di nutrienti hanno proprietà emollienti, espettoranti e lassative. Sono indicati contro stipsi, infiammazioni polmonari e urinarie, gastriti, coliti, anemie ed astenie. Hanno proprietà diuretiche, lassative, antimicrobiche, tonificanti e antianemiche. I fichi d’india sono frutti poco calorici, 100 grammi apportano infatti al nostro organismo circa 55 calorie. C’è da considerare però che un singolo frutto pesa intorno ai 200-300 grammi, comunque bisogna stare attenti se non si vuole eccedere con le calorie. L’unica controindicazione di questo frutto è che è sconsigliato a chi soffre di diverticoli, i piccoli semini di cui sono composti questi frutti, infatti, potrebbero andare a depositarsi nelle anse intestinali creando infiammazione e aggravando eventuali sintomi giù presenti. Meglio sempre inoltre non eccedere nel consumo di questi frutti per non avere effetti collaterali indesiderati di tipo gastrointestinale.

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In cucina dei fichi d’India si utilizzano sia i veri e propri frutti che le pale, altrettanto buone e ricche di proprietà. Con i prodotti di questa pianta si possono ad esempio preparare succhi, marmellate, gelati, granite, sciroppi, frittelle, risotti e molte altre ricette squisite e originali. Il frutto è usato anche in cosmesi e in trattamenti fitoterapici come: il gel estratto dalle pale da utilizzare non solo per uso interno ma anche da applicare sulla pelle come se fosse un vero e proprio cosmetico naturale viste cicatrizzanti e disinfettanti, da utilizzare per lenire la pelle dopo una scottatura. Estratti di fichi d’india si utilizzano anche per arricchire creme e shampoo dato che sembra possano contribuire ad una maggiore crescita dei capelli. Oggi per ciò che riguarda la nostra ricetta, voglio proporvi un primo piatto super veloce e semplice, solo 10 minuti i preparazione e 10 per la cottura: Linguine ai fichi d’India, mandorle e pecorino. Una delizia da provare!

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La ricetta: Linguine ai fichi d’India, mandorle e pecorino

Varietà di frutta autunnale, la ricetta linguine fichi d’india, pecorino e mandorle (Istock)

Questa ricetta dal sapore originale e delizioso è un mix di ingredienti che insieme rendono squisito questo primo piatto. Non credete all’accostamento dei sapori? Sbagliate di grosso, basta provare una sola volta il piatto per ricredervi, parola mia! Le porzioni, in questo caso sono pensate per 2 persone.

Ingredienti (per 2 persone)

  • 160 gr di linguine
  • 4 fichi d’India maturi
  • 30 gr di mandorle tostate
  • mezza cipolla rossa
  • olio extravergine d’oliva
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.

Procedimento

  • Lavate e sbucciate i fichi d’India tagliandoli a cubetti.
  • Tagliate finemente la cipolla e fatela rosolare in una padella con l’olio. Dopo pochi minuti aggiungete i fichi d’India, salate, pepate e fate cuocere con coperchio per 10 minuti circa.
  • Usate un passaverdure per recuperare tutta la polpa. Rimettete il sugo dei fichi d’India sul fuoco e fatelo addensare.
  • In un piatto piano, rivestito di carta forno, disponete a cerchio una parte di formaggio e fatelo cuocere in forno preriscaldato a 200 °C per 3-4 minuti o nel microonde per mezzo minuto.
  • Quindi capovolgete delicatamente il formaggio su una terrina o ciotola rotonda e quando sarà raffreddato del tutto adagiatelo nel piatto da portata, (deve prendere la forma della terrina).
  • Ora cuocete le linguine, scolateli al dente e fateli saltare nel sugo di fichi d’India. Spegnete il fuoco, aggiungete il formaggio restante ed amalgamate bene il tutto.
  • Mettete le linguine nelle cialdine di formaggio che avrete creato precedentemente ed aggiungete delle mandorle tritate tostate e servite le vostre linguine ben calde.

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La frutta autunnale: la Mela Cotogna

Varietà di frutta autunnale, le mele cotogne (Istock Photos)

La mela cotogna è un frutto ingiustamente semi-dimenticato. Quando si pensa alle mele non si pensa alle mille varietà che questo frutto ha. Esistono diversi tipi di mele e ormai siamo abituati a vedere nei supermercati tutte le varietà senza, però, riuscire a capire davvero la loro vera stagionalità. Ecco, ora la Mela cotogna è quella varietà di mela tipicamente genuina, autunnale per eccellenza. Cerchiamo di capire perché questa varietà è così importante per il nostro organismo. Ricca di pectina, la mela cotogna favorisce il controllo della glicemia ed è perfetta per preparare confetture.In base alla varietà, le mele cotogne possono essere piriformi o maliformi. In ogni caso, si tratta di frutti molto profumati che, quando sono maturi, assumono una colorazione sul giallo. La mela cotogna può essere considerata un valido aiuto nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Sempre grazie all’elevato contenuto di pectina, le cotogne favoriscono la motilità intestinale e costituiscono un ottimo rimedio naturale contro la stitichezza. Vantano qualità antinfiammatorie su intestino e stomaco e contengono acido malico, una sostanza che aiuta la digestione. La mela cotogna, infine, è ricca di minerali, soprattutto potassio. Inoltre, 100 grammi di mela cotogna contengono circa 57 calorie, quindi perfetta per gli amanti della linea e per i diabetici. Questo frutto può vantare proprietà antinfiammatorie a carico di intestino e stomaco.

Non è facilmente reperibile nella grande distribuzione e per acquistarla bisogna spesso rivolgersi direttamente ai contadini o ai piccoli distributori. Solitamente le mele cotogne si consumano dopo averle cotte. Crude, infatti, non sono particolarmente gradevoli in quanto risultano dure, fibrose e difficili da mordere. Se proprio le si vuole mangiare crude è consigliabile aspettare qualche giorno dopo la raccolta affinché siano giunte a completa maturazione.  Oggi vogliamo regalarvi una ricetta dolce, originale: le frittelle di mele cotogne, miele e mandorle.

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La ricetta dolce: Frittelle di mele cotogne, miele e mandorle

varietà di frutta autunnale, la ricetta: frittelle di mele cotogne, miele e mandorle (Istock)

Questa ricetta sarà perfetta come dessert dopo una cena o un pranzo con amici o familiari, ma anche ideale come merenda o colazione. I tempi di preparazione sono brevi, solo 30 minuti in totale e, ovviamente, gli ingredienti stagionali!

Ingredienti (per 4 persone)

  • 100 g farina
  • 50 g birra
  • 10 g zucchero
  • 2 mele Cotogne
  • 1 uovo
  • Grand Marnier
  • miele
  • 30 gr di mandorle sgusciate
  • olio per friggere
  • sale

Procedimento

  • Come prima cosa mescolate la farina con la birra e g 70 di acqua, lo zucchero, il tuorlo dell’uovo e 1 cucchiaino di Grand Marnier, e i 30 gr di mandorle tritate, poi lasciate riposare questo composto per circa mezz’ora.
  • Quindi sbucciate le mele, tagliatele a fette tonde non più alte di cm mezzo centimetro (dovete ottenerne 12) e levate i torsoli dalle mele con un tagliapasta tondo. Al termine del riposo della pastella, montate a neve l’albume con un pizzico di sale e incorporatevelo.
  • Immergete le mele nella pastella e friggetele in abbondante olio non troppo caldo (160 °C): le mele devono cuocere per 5-6′ senza bruciarsi. Servitele completandole con miele a piacere. Da consumare ben calde!

Per ora è tutto, seguite sempre la genuinità dei prodotti e la loro stagionalità per sentirvi in forma e, soprattuto, stare bene con voi stessi, e come sempre non mi resta che augurarvi buon appetito!

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