Atletica, Mondiali di Doha: non c’è Bolt, chi prenderà il suo posto?

Gli imminenti Mondiali di Doha potrebbero incoronare una nuova stella della corsa. Dopo l’addio di Bolt all’agonismo, si cerca ancora il suo erede.

Usain Bolt in Perù (Getty Images)

Nel mondo dei velocisti, tutti attendono il nuovo campione: l’avversario da battere, quell’icona intramontabile che vorresti anche soltanto affrontare per dire di averci provato – senza riuscirci – a farlo sudare. Uno così c’era, ma non corre più da due anni, fa parte ormai degli ‘anziani’ – a soli 33 anni – e passa le giornate in giro per il mondo. A fare il testimonial ovunque, con introiti stellari. Il suo nome è Usain Bolt.

L’ex atleta è uno fra gli uomini più ricchi del settore e non solo. Chiedere a Forbes che gli ha fatto i conti in tasca, stabilendo quanto il maggior introito di Bolt derivi, in particolare modo, dagli sponsor: il 97% delle sue entrate arriva quasi esclusivamente da pubblicità e campagne di marketing che lo vedono protagonista, inoltre continua a girare il mondo – fra un evento e l’altro – per organizzare partite di calcio (al solo scopo benefico) e mettere in cantiere nuovi progetti.

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Atletica, Mondiali di Doha: l’Italia e gli altri, qualche dato e curiosità

L’azzurro Filippo Tortu (Getty Images)

Non ha più tempo per la corsa, il suo posto – negli annali della gloria – dovrà prenderlo qualcun altro: 8 medaglie d’oro alle Olimpiadi, unico nella storia a essersi aggiudicato l’oro nei 100 e nei 200 m. in tre Olimpiadi consecutive, 11 ai Mondiali. Questo il suo palmares, alquanto difficile da eguagliare ma ci si può provare.

Proprio nei reiterati tentativi di qualcuno, magari emergerà la stoffa di nuovo – e inatteso – campione. Potremmo scoprirlo agli imminenti Mondiali di Doha, da oggi fino al 6 ottobre in Qatar, i primi senza Bolt. L’Italia parteciperà con 66 atleti: spiccano Gianmarco Tamberi e Filippo Tortu, ma c’è anche Antonella Palmisano seguita da Yohanes Chiappinelli, fino ad arrivare a Massimiliano Stano. L’evento sportivo arriva in autunno, complici le temperature proibitive della sede ospitante: umidità sopra il livello di guardia e temperature che potrebbero arrivare a toccare i 40°. Pochi problemi, invece, per il jet leg: Doha è soltanto un’ora avanti rispetto a noi. Ad ogni modo, la maratona si disputerà in notturna per evitare complicazioni climatiche e meteorologiche.

Per quanto riguarda gli altri, possibili pretendenti al posto del giamaicano, c’è da tener d’occhio Noah Lyles: il texano è già stato soprannominato “Fulmine bianco” per i suoi tempi da record. Subito dopo, in ordine di pericolosità, c’è lo statunitense Christian Coleman e il liceale Matthew Boling. Cronometro alla mano son tutti potenzialmente ostici, bisognerà vedere l’approccio in gara. Intanto Bolt, e non solo lui, attende sapendo che per arrivare a toccare la sua vetta un po’ – sicuramente più del dovuto – si dovrà faticare. Come è capitato a lui in passato, noi ce ne rendevamo conto meno, perché era in grado di far sembrare tutto facile. Anche così si arriva, per certi versi, all’eternità.

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